Capitolo 6

630 37 18
                                    

Il disappunto che lo Shadowhunter aveva provato nell'arco della scorsa mezz'ora sembrava fosse essersi dissolto.

Alec mi aveva trascinata nella sala della biblioteca e i miei occhi si illuminarono a quella vista. La libreria era immensa, fornita non solo delle letture riguardanti i Nephilim e il loro mondo, ma anche quelle dei più grandi classici. Avrei potuto passarci infinite ore, dal mattino a profonda notte, le poltroni (su di cui una era seduto il ragazzo) erano invitanti a fare ciò.

"Pensavo ti sarebbe piaciuto" la sua voce ruppe il silenzio che si era formato da quando eravamo usciti dall'ascensore.

Girata di spalle per ammirare i numerosi volumi che contenevano gli scaffali, Alec non poté vedere il piccolo sorriso che dipingeva le mie labbra.
Non potei far almeno di pensare che era stato un gesto premuroso, come se stesse cercando di farsi perdonare. Anche se non c'era nulla da perdonare. Oppure stava cercando di iniziare un buon rapporto con me? Certo, avrebbe potuto farlo per chiunque, ma non riuscirei mai ad immaginare lui e Clary nella stessa stanza senza la presenza di nessun altro, e sopratutto a non aggredirsi verbalmente.

"Come facevi a saperlo?" chiesi, rivolgendogli il busto quindi potevo finalmente guardarlo.

Sembrò colto di sorpresa e arrossì leggermente. Era seduto rilassato con un braccio piegato al bracciolo e una mano sotto al mento. La mancanza di un libro fra le sue mani indicava l'assenza di amore per la lettura. Di sicuro era un ragazzo istruito, che leggeva, ma solo perché doveva. Le sue iridi blu mi rivolgevano lo sguardo e non c'era altro da fare che guardarci l'un l'altra, mentre aspettavo una risposta che sembrava non arrivare.

"È... è s-solo che tu mi ricordi molto Jace, e lui passa le ore qui quando non si allena"

"Quindi stai dicendo che sono una bionda ossigenata arrogante che si crede migliore degli altri?" chiesi con un tono mezzo divertito.

"Jace non è tanto male, quando impari a conoscerlo" cercò di difenderlo con un'espressione insicura.

"Non sono sicura di volerlo conoscere. Inoltre tu sei obbligato a dirlo, non sei solo il suo parabatai, ma anche la sua famiglia, no?"

Continuai a passare lo sguardo tra i titoli dei volumi, quindi non guardavo più Alec mentre parlavamo.

"Jace non è mio fratello-"

"Lo so. Non vi assomigliate per niente" Presi un libro e iniziai a sfogliarlo, era in latino.

"Non è mio fratello biologico, ma questo non vuol dire che non è parte della famiglia" il suo tono di voce era leggermente sulla difensiva.

"Non intendevo questo." Riposai il libro nella sua esatta posizione iniziale. "So benissimo cosa significa"

Alludevo al fatto che anche io come Jace ero stata accolta in una famiglia che non condivideva il mio stesso sangue, ma anche al fatto che Clary e Simon erano parte della mia famiglia quanto Jace lo era per loro.

"Non hai la minima idea di chi fossero i tuoi genitori naturali?" Scossi la testa e strinsi le labbra in un'unica linea.

"Legalmente non sono nemmeno stata adottata. Il mio certificato di nascita dice che sono figlia biologica dei signori Hamilton"

"Come è possibile? Insomma..."

"Mia madre è il primario del Lenox Hill Hospital, ci sono poche cose che non può fare. Mi hanno sempre detto che le pratiche dell'adozione erano troppo lunghe e non volevano lasciarmi lì." Spiegai e mi appoggiai contro un tavolo di legno a qualche metro di distanza da dove era seduto il mio interlocutore.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Nothing it's like it seems. || Alec Lightwood; Shadowhunters. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora