Colazione

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Mi svegliai di soprassalto, forse per la luce che attraversava la tenda, o forse per lo strano sogno. È più probabile la seconda opzione.
Iniziai a pensarci, e non potevo ancora crederci. L'avevo sognata: avevo sognato jess. Ero davvero nella merda, la conoscevo da un giorno, o poco più, e già la sognavo?! Cristo, stento ancora crederci. Lei, era bellissima anche nel sogno, ma questa volta fu diverso. Mi sentii attratta da lei, fisicamente. Iniziai a baciarla e lei ricambió. Iniziai a toccarla, partii dal suo seno, arrivai fino al sedere. La sollevai e lei allacció le gambe attorno a me. Sentivo il suo corpo a contatto col mio. Le emozioni mi pervasero. Il sogno era molto realistico, e Dio, quanto avrei voluto che  succedesse. In tutto ciò, non feci caso alla sveglia, che segnava ormai le 7.40. Cazzo! Dovevo incontrarmi con lei, ed io ero ancora nel letto, mezza addormentata, a fantasticare sul suo corpo fantastico. Mi alzai, feci una rapida doccia, mi pettinai, mi infilai la felpa dei nirvana, i jeans e le converse.
Ero pronta. Mi osservai nuovamente allo specchio: ero orribile. Avevo delle occhiaie quasi nere e molto evidenti. Stavo fumando troppo, avrei dovuto smetterla, prima o poi. Ma per ora non ne avevo ancora intenzione. Stavo per varcare la soglia di casa quando mi fermó la voce di mia sorella:
Fra: dove vai così presto tu?
Io: faccio colazione con Amanda
Non volevo dirle di Jess, le avevo parlato del mio "problema" che ora non definisco più come tale, ma che allora consideravo così.
Non ricevetti una risposta, come sempre d'altronde. Non ci facevo quasi più caso al suo carattere di merda. Nel tragitto verso il bar vicino scuola, scrissi un messaggio a Jess
Io: buongiorno😘 a che ora ci vediamo?
Mi rispose quasi subito.
Jess: sto arrivando, non dirmi che sei ancora a casa
Io: tranquilla, sto arrivando anch'io
*********
Quando la vidi, troppi pensieri mi tornarono in mente. E soprattutto non riuscivo a scacciare le immagini del sogno. Erano sempre lì, a torturarmi, ed a ricordarmi quanto la volessi.
Cercai di non farci caso.
Non l'abbracciai, sempre per il timore che qualcosa trapelasse, e che capisse i miei sentimenti. Lei sembró non farci caso.
Ordinó un ginseng, ed io un cappuccino.
Jess: devi assaggiare il mio ginseng. È troppo buono
Io: non mi ispira ahahaha
Jess: dai per favore!
Io: tutta questa insistenza.. dammi qua
Cazzo se era buono
Io: Dio, ma è buonissimo!
Jess: vedi! Tu non mi ascolti mai
Io: ahahha ma che dici
Jess: ieri ho litigato con Alex, è troppo geloso, odio le persone gelose
Bene. Io la conoscevo da due giorni e ne ero già gelosissima. E non era nemmeno mia, questo è il danno.
Io: dai, lo fa perché ci tiene
Jess: si però.. boh sarò io ahaha. Tu? Sei fidanzata?
Io: mi sono appena lasciata, in realtà ahaha
Jess: davvero? Con chi?
Io: matt white😳
Jess: non posso crederci, il capitano della squadra di baseball?! Oddio, dovrai farmelo conoscere un giorno
Sì certo. Contaci.
Io: si può fare ahah
Continuammo a parlare del più e del meno, mi trovavo veramente bene con lei, e il tempo voló.
Guardó il cellulare e sul suo volto si dipinse un'espressione preoccupata.
Jess: cla, siamo delle coglione
Io: perché? Ahhaha
Jess: sono le 9 meno venti. Siamo obbligate ad entrare alla seconda ora.
Io: merda! Io avevo il compito di fisica! Quella mi rimanda. Porca puttana
Jess: amo, stai tranquilla
Amo? Mi ha chiamata seriamente cosi? Oddio. Le mie guance diventarono rosse. Non sapevo cosa dire, non riuscivo a spiccicare una parola.
Mi ero dimenticata improvvisamente del compito, della professoressa, del rischio di essere rimandata. Pensavo solo alla sua frase.
Mi guardó in modo strano, e solo allora   Mi resi conto di essere stata zitta per quasi due minuti.
Io: s..scusa. Stavo pensando ad una scusa da dire a mia madre
Oddio, che scusa di merda.
Lo capirà, sento ancora le guance in fiamme.
Jess: andiamo a fumarci una sigaretta?
Io: certo, andiamo alle scalette dietro scuola?
Jess: ci sta.
Continuammo a parlare, le raccontai di Matt, di quanto fosse aggressivo e di quanto mi avesse fatta stare male. È lei mi raccontó di quanto le piacesse Alex, mentre le mie speranze di stare con lei (un giorno) morivano sempre più.
*********
Entrammo a scuola, sopportammo il cazziatone della preside, e ci salutammo.
Entrai in classe, e sopportai quattro ore di inferno.
Volevo solo tornare a casa e sentirla.

Mi sono innamorata della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora