Il mio nome è Liv Cooter, nome alquanto strano senza ombra di dubbio. Liv sta per Olivia mentre per il cognome, Cooper non ho giustificazioni: è orrendo, e se solo avessi un padre, o una madre da incolpare per quest'orribile condanna lo farai certamente. Nonostante ciò, Cooter è l'unica cosa che mi lega alla mia famiglia biologica; non che mi importi minimamente di conoscere l'identità dei miei genitori, ma quel cognome strambo è l'unica cosa che mi permette di non apparire immediatamente come una triste orfana. Ripensandoci, "triste" non è il modo più adatto per definirmi, sono un'orfana e non ho mai avuto una famiglia perché troppo occupata a fare avanti e indietro per case di pazzi che volevano una bambina solamente per una buona azione dopo una vita di ingiustizie commesse. Non ho mai avuto dei genitori né dei fratelli, non di sangue perlomeno: ho Alex, la mia spalla nonostante tutto e tutti. Ci siamo conosciuti quando eravamo piccoli, troppo piccoli addirittura per ricordarlo e da allora non ci siamo mai divisi: scuole medie assieme, liceo assieme, università di medicina assieme e ovviamente specializzazione assieme nello stesso ospedale. Anche lui come me ha avuto i suoi problemi in famiglia, subendo l'abbandono del padre e la pazzia della madre è stato tenuto a crescere il resto della famiglia come un padre quando non avrebbe dovuto. Abbiniamo avuto adolescenze travagliate io ed Alex, ci siamo dovuti adattare come meglio potevamo commentando anche qualche crimine, abbiamo dovuto accettare che le nostre capacità non fossero riconosciute frequentando scuole pubbliche, aspirando in realtà a molto di più, ma solo dopo tutti i nostri sforzi sono stati ripagati dalla fiducia riposta in noi da questo ospedale.
Siamo all'inizio del quarto anno di specializzazione e gli adolescenti irrequieti che avevano una volta il nostro posto, erano seppelliti dentro di noi, presenti ma lontani. Dall'inizio della specializzazione molto è cambiato, tre anni sono passati velocemente ma hanno portato con se anche molti eventi rimpianti e amati. Abbiamo iniziato la specializzazione con altri 4 ragazzi: Meredith Grey, Cristina Yang, George O'Malley ed Izzie Stevens. Eravamo in 6 all'inizio dell'avventura, ora siamo rimasti in tre.
George ha decisamente rappresentato l'addio peggiore fra i tre in questione, morendo colpito da un autobus per salvare la vita ad una sconosciuta. Un gesto eroico sicuramente, è adatto alla sua filosofia di vita: diventò dottore in primo luogo per salvare delle vite, ed è proprio ciò che più amava fare che l'ha portato alla perdita della sua di vita.Nonostante la tragicità dell'evento, George è dei tre colui che mi fa soffrire meno. Infatti l'addio di Cristina ha lasciato un vuoto in questo ospedale.
Cristina fortunatamente non ha dovuto affrontare la morte, al contrario sta vivendo un sogno, avendo l'opportunità di studiare ad un centro dedicato interamente alla cardiochirurgia a Zurigo con suo marito, il dio della cardiochirurgia, il dottor Preston Burke; uomo decisamente affascinante e ambizioso, è stato nei precedenti anni il mio mentore( prima dell'arrivo della dea della cardiochirurgia Teddy Altman) e di Cristina, le uniche due specializzande interessate interamente alla cardiochirurgia.
Cristina e Preston si sono sposati dopo il primo anno di specializzazione, hanno continuato a vivere perfettamente la loro vita coniugale a Seattle, ma successivamente hanno preso la decisione di trasferirsi dove ci sarebbero state più opportunità per loro. Molti mi hanno detto che avrei dovuto gioire rimanendo l'unica superstite innamorata della cardiochirurgia, ma piansi insieme a Meredith per giorni interni. Meredith e Cristina erano una specie di suo inseparabile, non quando me ed Alex certo, ma si coprivano le spalle a vicenda ed erano come gemelle siamesi. A distanza di un anno dalla sua partenza sono lieta di dire che Cristina mantiene splendidamente i rapporti con tutti e che vengono a farci visita a Seattle qualche volta al mese. Dunque questo addio sto cominciando a considerarlo più come un "alla prossima".È il terzo addio quello che veramente mi spezzò il cuore: Izzie Stevens. Izzie era, e per sempre sarà, la mia persona, la mia migliore amica. Non la definirei neanche come semplice amicizia, lo trovo restrittivo: io e lei avevamo un vero e proprio legame, le nostre anime erano legate come da due fili. Se lei stava male riuscivo a sentirlo, ci siamo trovate tra tanta gente dal primo istante e nonostante fosse un'amicizia durata solo tre anni, non avrei mai e poi pensato di perderla.
Izzie è forse colei che ha dovuto affrontare più disgrazie durante questi anni. Ha iniziato questa avventura come modella, era bellissima: bionda, occhi grandi e color nocciola, labbra carnose, fisico perfetto e alta quanto un giocatore di basket. Tutti i ragazzi e la volevano e tutte le ragazze volevano essere lei, ma Izzie non è mai stata una ragazza troppo complicata, non più di tutte le altre donne. Sapeva di essere quella bella e sapeva di essere guardata quando passeggiavamo insieme, e ogni volta che succedeva non smetteva di ripetermi quanto fossi bella con i miei capelli lunghezza spalle biondi e con gli gli occhi color nocciola; credeva anche ci somigliassimo delle volte. Era buona ma giusta, umile ma sicura di sè, era la mia persona. Durante il primo anno si innamorò di un paziente con problemi cardiaci, Denny Duquette, e per salvarlo rischiò di togliergli la vita infrangendo un centinaio di regole dell'ospedale. Si prese un periodo di pausa dopo che Denny morì per complicazioni, ma tornò carica e se possibile più forte di prima. Iniziò ufficialmente la sua relazione con Alex, sì, il mio Alex Karev, con il quale aveva un flirt dal primo giorno, e le cose andarono sorprendentemente bene, cosa insolita per Alex che è solito non impegnarsi nelle relazioni ricercando solamente la passione. Come se la sua storia non fosse stata abbastanza drammatica dopo la morte del promesso sposo, si ammalò di una grave forma di tumore al cervello che le fu successivamente curato, ma non prima del suo matrimonio con Alex, al quale io feci sia da testimone dello sposo che da damigella per la sposa. Si rimise presto in sesto e tornò al lavoro, durante un periodo carico di licenziamenti, della quale fu vittima. Izzie incolpò Alex del suo licenziamento, che sembrava trattarla con cautela a causa della malattia davanti a tutti, rendendola debole agli occhi dei suoi superiori. Lasciò la città e si fece difficilmente trovare da Alex, attribuendogli il conto da saldare delle varie operazioni da lei subite. Il matrimonio era ad un punto morto quando lei tornò dopo molti mesi per tornare insieme ad Alex, che invece non la accolse a braccia aperte, al contrario non la accolse affatto. Izzie decise di lasciarsi tutto alle spalle e nonostante i miei svariati e innumerevoli tentativi di persuaderla cercando di farla rimanere pur divorziando con Alex, Izzie se ne andò dichiarando che il Seattle Grace Hospital non era casa sua ma solo un posto dove aveva lavorato, e poteva trovarne altri di posti così. Così se ne andò.Fu decisamente questo l'addio che più mi lasciò vuota. Sono passati due anni e tuttora le lascio un messaggio in segreteria ogni sera alle 22:30 e le racconto della mia giornata e onestamente non so nemmeno se ne abbia mai ascoltato uno oppure no. Chiunque penserebbe che è una cosa folle, ma i miei amici lo capiscono molto meglio di quanto desidererebbero. Meredith è dispiaciuta quanto me, io lei Cristina ed Izzie eravamo una squadra, un quartetto vincente, e ora siamo io e Mer, insieme, e non abbiamo intenzione di lasciarci andare. Alex a distanza di tempo prova affetto per Izzie: noi tre eravamo un gra bel trio, inseparabili e costantemente affiatati.
Tre anni sono passati, alcuni amici ci hanno lasciato ma tanti altri ne sono arrivati, e nel bene o nel male, da orfana, non posso far altro che considerare queste persone come la mia prima e unica famiglia.
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Seattle Grace Hospital || Grey's Anatomy
FanfictionQuesta storia consiste in una versione alternativa di Grey's Anatomy dal punto di vista di una specializzanda: Liv Cooter. Spero i drammi del Seattle Grace Hospital potranno intrigarvi!