1. Hi, I'm Harry.

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<<Louis, alzati>> entrò come una furia sua sorella Lottie.
<<Che palle, non ne ho voglia>> rispose il ragazzo.
<<Dobbiamo andare a scuola, testone. Non vorrai perderti il primo giorno, no? E poi se non ti alzi tu come cazzo ci vado a scuola? A calci in culo?>> controbatté la ragazza.
<<Sei una rompicoglioni, che cazzo hai? Il ciclo? Prenditi una camomilla e sparisci dalla mia vista!>> disse lui, cacciandola fuori con un movimento di mano poco poco gay.
<<Si vede che sei un piccolo gay, fratellone>> disse attraverso la porta Lottie.
Louis non aveva mai odiato così tanto la sua famiglia. Dalla morte di sua madre, sembrava andare tutto a rotoli. Sua sorella, il suo patrigno, tutta la sua famiglia lo odiava. Persino i gemelli. L'unica cosa che non lo spingeva a scappare di casa era il suo migliore amico, Zayn. Lo conobbe all'età di 7 anni, quando dal Pakistan venne a vivere nella villetta accanto alla sua. Ci furono parecchie litigate all'epoca, ma ora dopo ben dodici anni, sono diventati come fratelli. Sua sorella Lottie considerava Zayn come il ragazzo che aveva fatto passare dall'altra sponda suo fratello. Povera piccola ingenua *lacrimuccia*.
<<Allora, sei pronto?>> continuava quella rompipalle di sua sorella.
<<Continui così e ti ci porto io a scuola a calci nel culo>> rispose a tono Louis, accorgendosi di essersi perso a ripensare a quanto la sua vita facesse schifo.
Indossò frettolosamente degli skinny jeans neri, una maglietta leggera nera e le sue vans... nere. Pettinò i capelli, si lavò i denti e uscì dalla sua stanza, se così si può definire un piccolo rettangolo dove a malapena riescono a starci il letto, i mobili e una scrivania.
Salì in macchina, dove sua sorella già lo stava aspettando. Con estrema lentezza l'accese, essendo in anticipo.
<<Che c'è? Zayn te la messo così tanto in culo che non riesci più a muoverti?>> iniziò a ridere Lottie.
Louis non rispose, semplicemente picchiare le donne non rientrava nel suo genere. Nei momenti come questi si ricordava sempre di sua madre. Gli diceva sempre "non abbassarti ai loro livelli. Lo sai anche tu di essere un ragazzo perfetto, senza difetti. E se loro dicono così è perché ti invidiano", ma lui si chiedeva cosa ci fosse da invidiare da un ragazzo così... diverso dalla massa.
Arrivato a scuola, sua sorella corse dalle sue amiche mentre lui cercava il suo unico amico. Gli era mancato un sacco, dato che non lo vedeva da circa due mesi. Non lo riusciva a trovare da nessuna parte, così si mise a controllare i bagni maschili di ogni piano. Ma, entrando nel bagno del secondo piano andò a scontrarsi contro un ragazzo.
<<Oops>> riuscì solamente a dire.
<<Ciao>>, rispose l'altro, imbarazzato. Louis lo scrutò attentamente. Era alto, affascinante e con due smeraldi al posto degli occhi.
<<Umh, emh... Mi dispiace...>> disse timido. <<Sono Louis>> disse non smettendo di guardare il ragazzo davanti a sé.
<<Tranquillo... Ah, comunque sono Harry>> rispose l'altro, andandosene, non prima di avergli sorriso.

Perfect 》Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora