un ragazzo fa irruzione in camera mia, il suo aspetto è un misto tra un uomo e un adolescete, tutte le persone che hanno il gene X crescono più in fretta delle normali persone, quindi presumo che questo ha circa quattordici anni e con molta probabilità è uno dei lecca culo di mio padre, che non ha superato l'addestramento per arrivare al potenziamento. I potenziati qui sono tutto e sono all'apice di questa società fondata da mio padre per questo motivo farebbero di tutto per lui. E lui si diverte a sfruttarli e quando non ha più bisogno di loro li sottopone al potenziamento, che per loro risulterà fatale. Per quanto ne so mio padre non sbaglia mai.
-il capo ti chiama nella sala del consiglio-.
Oh, amata sala del consiglio, la stanza principale di tutto lo stabile, nonchè la stanza più grande e importanate.
-togliti dai colgioni, mi devo vestire-
il ragazzo esce dalla stanza. mi alzo pigramente dal letto e vado verso l'armadio per prendere dei vestiti puliti, una polo bianca e dei jeans, infine vado in bagno e una volta uscito mi dirigo nella sala del consiglio, mio padre è seduto sul divano ad angolo che è posato su un immenso tappeto fatto a mano.
-non sarebbe più educato rispondere in maniera formale a uno dei tuoi compagni?-
- non sarebbe meglio che mio padre venisse a bussare alla mio porta invece di madndarmi uno dei suoi lecca culo?- osservo i suoi occhi neri così profondi e magnetici che costringono ogni persona a distogliere lo sguardo, ma io sono suo figlio , e mi ha insegnato a non abbasare MAI lo sgardo in qualsiasi circostanza. Si alza dal divano e si avvicina a me. - ho un compito per te- mi fissa, aspettando una risposta, ma in fondo perchè dovrei accettare di auitarlo quando ci sono i suoi tirapiedi che possono farlo al posto mio? - Perchè non lo chiedi a uno dei tuoi leccapiedi?- sembra ferito dalla mia risposta, anche se qualcosa mi dice che non è così -Tu sei l'unico di cui io mi fido, per questo ho deciso di affidarti questo incarico- alzo gli occhi al cielo, ma contunua a dettarmi informazioni ignorando il mio gesto -C'è una ragazza, alexia night, lei ha il gene X, ma devi stare attento, è molto pericolosa. tutte le informazioni che ti servono sono nella valigia che ho preparato, la troverai sotto il tuo letto- Alla fine deduco che non ho la possibilità di rifiutare l'incarico e mi limito ad annuuire. Mi porge la chiave per aprire la valigia.
Torno nella mia camera e chiudo a chiave la porta, mi sdraio a terra e infilo un braccio sotto il letto finchè non tasto qualcosa, stringo la mano e tiro per portare alla luce la valigia nera, bloccata da un lucchetto, la apro con la chiave che mi ha dato mio padre e faccio scorrere il cursore sulla cerniera, alzo la parte superiore, dentro c'è una busta bianca adagiata su una pila di vestitipatirai a mezza notte, adrai su un aereo privato che atterrerà nel cortile,
questo ti scorterà fino in georgia infine sarai portato da un taxi fino all'appartamento
prescelto dove rimarrai fino alla conclusione della missione, dentro questa valigia ci sono abbastanza
soldi per tutto il tempo in cui starai in georgia, sei iscritto al liceo scientifico nel terzo anno dove ci sarà anche il
nostro soggetto.
Insieme alla busta c'è una carta di indentità falsa, sopra c'è scritto il mio nuovo nome: Christopher Brown. Allegato all'immagine del mio viso, e la mia data di nascia anticipata di un anno,non ho mai rimpianto così tanto la mia infanzia passata ad addastrami.
La sveglia suona puntuale alle sei del mattino. Sono abituato a svegliarmi presto, spesso anche alle prime luci dell' alba, ma mai mi è apparso così difficile come ora. Forse perchè la notte prima sono partito sul get privato di mio padre in un orario indecente. Un biglietto di sola andata per la georgia,per un viaggio che sarebbe durato dieci mesi -un anno scolastico- con la pretesa di vedermi tornare insieme a una ragazza di nome Alexia Night. Dopo essere arrivato in un piccolo monolocale alle tre del mattino non so dove trovare la forza per alzarmi dal letto. Peccato che non posso permettermi di fare assenze o chiamerebbero casa scoprendo che sono in un bilocale senza la presenza di un adulto. Siccome a scuola risulto essere ancora minorenne la cosa sarebbe abbastanza d'intralcio.
Mi alzo lentamente e vado in cucina, apro il frigo, stropiccio gli occhi nel tentativo di vedere abbastanza per trovare la scritta rossa in contrasto con i due quadrati blu e due metallizzati della lattina della readbull, la estraggo dal frigorifero ad una temperatura che farebbe venire i brividi anche nelle giornate più calde, tolgo la linguetta e faccio diversi sorsi, sento l effetto quasi immediato della taurina e della caffeina.
Faccio una doccia veloce e indosso gli abiti più freschi che riesco a trovare. esco di casa alle sette arrivando a scuola appena in tempo per il suono della campana.Prendo il mio laptop e faccio qualche ricerca.
Bene. Aula... centotre ...piano..uno. Almeno ho la cartina della scuola e le materie, entro in classe, sicuramente Alexia è in classe con me, e dalle ricerche che ho fatto so com'è il suo aspetto, ha molti profili di...ins... ims..insagam ecco come si chiama e anche di face-e-book o insomma.. non ho mai sentito parlare di queste cose ma pare vadano molto di moda di questi tempi.. me ne dovrò fare uno anche io. Arrivo in classe per primo, i banchi sono disposti a coppie, scelgo quelli che sono nell'ultima fila centrale, per avere un ottima visuale su tutta la classe. Un ragazzo che sembrerebbe avere la mia età -forse anche qualche anno in più- si siede vicino a me, i suoi occhi scuri fanno a botte con i capelli biondi ossigenati e non lavati da più di una settimana, il tipico palestrato che si fa impazzire tutte le ragazze con i suoi pettorali scolpiti e la maglietta aderende. mi porge la mano - Piacere,dilan- stringo la sua mano, forse con troppa forza - Tu dovresti essere..- mi fissa con l'aria di essere uno che si crede una faccia tosta -Christopher- lascio andare la sua mano
il professore entra in classe e si siede dietro la cattedra, tutti si alzano in piedi dicendo in coro- buongiorno- come di solito si fa per salutare un professore- Buongiorno a tutti, ragazzi. Come avete visto abbiamo un nuovo arrivato. Immagino che voglia presentarsi signor..- tutti i presenti si girano verso di me -Christopher Brown- concludo al posto suo -Ottimo. vuole dirci qualcosa?- mi guarda con aria speranzosa, come sepotessi dire qualcosa di abbastanza interessante da attirare la sua attenzione- No- i suoi occhi si spengono e con fare annoiato dice -Iniziamo la lezione..-
Devo capire se c'è Alexia in questa dannata classe, lei ha i capelli ricci, di quelli interamente ricoperti da boccoli di forma perfetta, sono marrone scuro e lunchi fino alla vita.. più o meno. Allora, ci sono in tutta la classe diciotto persone escluso me, di cui undici ragazze. escludo immediatamente le bionde, quelle di un marrone chiaro e le lisce e mi rimango quattro ragazze, una è di un mogano molto scuro ma i capelli sono corti quindi non è lei, la seconda ha i ricci che non sono per nulla definiti e i suoi capelli fanno invidia a quelli afro la terza ha i capelli mossi ma lunghi e mogano..non è lei. l'ultima ragazza è seduta nel banco che si trova nella fila a sinistra della classe e nella fila verticale di banchi in mezzo, ha i capelli lunghi mori scuri, ma non troppo e ricci, mille boccoli perfetti che le ricadono sulle spalle come per formare uno scudo di protezione, un mantello, sì, è lei , ora si che si balla.

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Imprison
خيال علميnessuno può immaginare come sia terribile avere un padre come il mio. Mi ha fatto provare cose che nessun' umano dovrebbe provare , ma quando l'unica persona che ti è rimasta della tua famiglia è un padre maniaco non puoi fare altro che dare tutto ...