Dopo il suono della campanella tutti escono dalla classe per dirigersi nella seguente aula in cui si svolgeranno le lezioni, ottimo momento per improvvisare uno scontro con Alexia e iniziare una conversazione. Davanti a me non vedo nessuna schiena ricoperta di ricci, faccio dietro front e cammino più velocemente e finalmente vedo la ragazza riccia che credo sia Alexia è occupata a usare il suo telefono, incapace di accorgersi che sta per avere uno scontro "involontario" con me. Aumento ancora il passo e arrivo dritto contro la sua esile spalla rischiando di farla cadere
- Scusa non volevo- la prendo poco prima che il suo sedere tocchi terra e in faccia mi stampo l' espressione dispiaciuta -Non fa niente, la prossima volta stai più attento- mi lancia un occhiata assassina e fa per ritornare sui suoi passi, ma la fermo attirando la sua attenzione sfiorandole un braccio -Come ti chiami?- si volta verso di me - Alexia Night- i suoi occhi mi scrutano- Christopher Brown, piacere- alza un sopracciglio e risponde con aria irritata -Bene, devo andare ora.
Alzo gli occhi al cielo e ritorno anche io sui miei passi. La tipiaca stronza di turno. Trattengo un sorrsiso, è bello pensare che una ragazza apparentemente dolce possa essere tanto stronza.Cambio direzione e vado nell'aula centouno.
-Hey- ancora quel tizio, e solo sapesse cosa sono in grado di fare.. mi starebbe alla larga. - Dilan- dico mo di saluto - Sta sera faccio una festa a casa mia- lo blocco con un cenno della mano -Scusa ma ho da fare- sembra deluso, scrolla di spalle - Come vuoi tu-
Arrivo in classe, con dilan alle calcagna, vado in dire zione del banco di Alexia, ma dilan mi blocca per un braccio e senza farsi sentire da nessuno mi dice - Non dirmi che hai una cotta per lei- guarda Alexia con aria schifata - Ti meriti di meglio- strappo il braccio dalla sua presa - gli affari miei non ti devono riguarare- e vado a sedermi vicino a lei. Devo cercare di farmela amica se voglio veramente porarla da mio padre, devo far in modo che si fidi di me.
-Ti va di vederci sta sera?- le chiedo - Alla festa di dilan?- chiede, quasi dispiaciuta -No, speravo in qualcosa di più tranquillo- scosta i capelli da suo volto e mi fissa con i suoi occhi curiosi e dello stesso colore della notte -Tipo una serata a casa mia con pizza e film- propongo-Il film lo porto io- tutte le volte che aveva visto delle ragazze guardare film sceglievano sempre film sdolcinati -Niente di romantico però- mi guarda, pensierosa - Horror?- non mi imaginerei mai lei vedere un film horror, la guardo divertito - Va bene. Quindi sta sera a casa mia alle sette?-
-Perfetto- sorrido soddisfatto, spero che la serata non sia noiosa più di quanto io mi aspetto.-Come primo giorno di scuola mi sembra che sia andato bene, ho già inziato a legare con alexia, sono sicuro che riuscirò a prortartela prima del prevvisto -
- Ottimo lavoro jonatha- conclude mio padre chiudendo la telefonata.
Sono le cinque, il tempo non passa mai quando non ho nulla da fare. Dato che sono in missione preferisco non rilassarmi troppo e stare sempre in allerta, oggi quindi, per non perdere tempo prezioso sono riuscito a trovare un palestra nelle vicinanze e mi sono dato un bel da fare, come prevvisto ora ho solo quel poco tempo che mi resta per farmi una doccia, sistemarmi la barba e mettemi qualcosa di decente addosso.
Poco dopo esco dalla doccia, prendo la spuma da barba, il pennello, il rasoio, metto della spuma nelle zone in cui la barba rende la pelle più ruvida e la spalmo con il pennello, prendo il rasoio e creo delle lunghe strisce nel punto in cui di solito tende a crescere la barba. Continuo così fino a togliere del tutti i rimasugli della spuma, non ho mai amato la barba lunga e mio padre mi ha sempre insegnato che la cura del proprio aspetto dice molto su come una persona è fatta. Prendo un asciugamano, lo bagno con dell'acqua calda e lo passo sulla pelle appena rasata per non creare irritazioni, infine metto una punta di dopo barba. Indosso una camicia bianca che mi arriva quasi alle ginocchia, un paio di skinni neri a cavallo basso e due spruzzate del mio profumo da uomo preferito. Dopo meno di quanto avessi immagninato il campanello suona e prima di andare ad aprire decido che sbottonare un paio di bottoni in più della camicia mi avrebbe fatto guodagnare qulache punto in più, prendo le chiavi e apro la porta
- Ciao, entra e fai come se fossi a casa tua-
-Ciao- mi squadra, faccio il possibile per trattenere un sorriso quando i suoi occhi si fermano sui bottoni aperti della mia camicia. Avevo ragione, ho fatto centro. Mi sposto dalla porta per farla entrare e lascio che sia lei a chiuderla.
- Che film hai portato?-
-Adesso vedrai- si mette ad armeggiare con la mia televisione, un computer e un cavo che attacca prima alla tv e poi al computer. Mentre armeggia con la mia televisione non posso far ameno di notare il suo vestito non è troppo lungo nè troppo corto e non è eccessivamente elegante o aderente, che ha abbinato a delle semplici scarpe da ginnastica, è semplice e questo mi fa capire molto di lei. Non è la solita ragazza che vuole solo divertirsi, ha la testa a posto.
- Che pizza vuoi?-
-Una margherita- vado al frigo e tiro fuori dal congelatore due margherite
- Ecco fatto- Alexia si allontana dal compuer e si siede sul mio divano,la raggiungo accomodandomi vicino a lei e il film inizia
- Tu non sei di queste pari vero?- chiede
- Cosa te l'ha fatto capire?-
- La tua carnagione è troppo chiara-
-E dato che ache la tua lo è dovrei credere che tu non sei di qui?-
-No, io sono di qui. Come mai ti sei trasferito?-
Per una missione segreta di cui tu non verrai mai a conoscenza.
- Perchè mia mamma è venuta a mancare poco tempo fa, quindi mio padre ha deciso che cambiare aria ci avrebbe fatto bene-
-Mi dispiace.. -
- Non fa nulla tranquilla- cerco di sembrare triste - ho sempre creduto che tutto quello che non mi può uccidere mi rafforza-
- Non so se è la stessa cosa ma mia mamma è morta dandomi alla luce-
- Ti capisco io...- io ho perso la mia esattamente come te, so come ci si senta in colpa
- Comunque bel motto che hai-
- Mi ha sempre aiutato nei momenti più duri-
- Il mio è " meglio soli che mal accompagnati" sorrido e lei insieme a me
-Ora godiamoci il film--Il peggior film horror di tutta la mia vita-
-Sono d'accordo- faccio tintinnare la mia bottiglia di birra con la sua di coca cola e ne beviamo entrambi un sorso in attesa che la pizza sia pronta
- Come può un uomo morire per queste stupidaggini-
-Ah bho- scoppiamo entrambi a ridere
-Le pizze sono pronte- le annuncio controllando il forno, prendo un piatto e aiutandomi con una forchetta metto la pizza sul piatto e la porgo ad alexia, faccio lo stesso con la mia e vado a sedermi a tavola, osservo Alexia che lotta selvaggiamente con la pizza cercando di talgiarla, invano.
-Vuoi una mano?-
-No, faccio da sola-
-Sì, ma non mi piace veder martoriare una pizza in questo modo-
-Se la metti così allora...- mi porge la sua pizza e inizio a tagliarla
- No alla violenza contro le pizze!- alexia scoppia a ridere e le passo la sua piazza tagliata
-Mmmmmh.. che buonaa-
-Fatta al supermercato, è normale che sia buona-
- Vero. Buon appetito-
Dopo che entrambi abbiamo finito di mangiare la decido di riaccompagnare Alexia a casa sua.
- Ci vediamo domani- le lancio un occhiata, ma prima che lei riuscisse a girarsi e dire qualsiasi cosa premo il piede sull'acceleratore e le sfreccio davanti.
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Imprison
Science Fictionnessuno può immaginare come sia terribile avere un padre come il mio. Mi ha fatto provare cose che nessun' umano dovrebbe provare , ma quando l'unica persona che ti è rimasta della tua famiglia è un padre maniaco non puoi fare altro che dare tutto ...