Al cinema

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- Cosa vuoi vedere? - Chiese Akari osservando le varie locandine esposte sulle pareti esterne del cinema.

- Non avevate già trovato voi qualcosa di interessante? - Ribatté la ragazza dando a sua volta un'occhiata ai vari film.

- In realtà no. - Rispose Reiko. - Ci andava di venire qui e basta. -

- Che pessime organizzatrici... - Commentò Yukio.

- Solo a criticare sei bravo... - Ribatté la gemella assottigliando lo sguardo.

- Questo qui! - Esclamò intanto Amaya indicando uno dei poster.

- Un anime? - Chiese Akari avvicinandosi a lei. - Di che parla? -

- Non lo so, ma sembra interessante. - Ribatté la ragazza facendo spallucce.

- Andiamo alla cieca, eh? - Mormorò il ragazzo osservando la locandina a sua volta. - Vabbè, non sembra male. -

Nell'immagine del poster erano rappresentati tre bambini: una femmina e due maschi. Parevano avere intorno ai dieci o nove anni.
Uno dei due bambini era al centro e teneva gli altri due per mano, in viso aveva un sorriso a dir poco smagliante, forse fin troppo.

- Sicura di volerlo vedere? - Commentò Reiko. - Sembra un po' per bambini... -

- Va benissimo! - Rispose Yukio al posto Amaya.

- Ah capisco. - Ghignò la gemella. - È perché tutti gli altri film sono degli horror, vero? -

- No, è perché mi sembra interessante. - Mentì lui.

- Che pauroso... - Rise la corvina alzando gli occhi al cielo. - E va bene, vada per il film super tranquillo. -

Facendo attenzione a non farsi notare da nessuno, il corvino sospirò sollevato.
Tutto il suo sollievo però svanì all'istante quando, arrivati di fronte al gabbiotto, il bigliettaio chiese loro: "avete almeno sedici anni, vero?"

-

Solo dieci minuti dopo la situazione nella sala numero 4 era la seguente: Amaya, seduta tra Akari e Reiko, sorrideva entusiasta mentre si abbuffava di pop-corn, completamente assorbita dal film; le due ragazze avevano invece in viso delle espressioni concentrate e incuriosite, interessate sì al film, ma di sicuro non quanto lo erano nel tentare, seppur invano, di afferrare la mano della mora, che ogni volta tirava indietro giusto un istante prima che loro la riuscissero ad afferrare; per quanto riguarda Yukio invece, si può dire che fosse nel panico più totale. Tutto rannicchiato in un angolo della poltroncina rossa, teneva le mani davanti al viso, lasciando solo un minuscolo spiraglio libero.

Aveva scordato (o forse non aveva proprio mai saputo) la prima regola sugli anime, forse una delle più importanti: niente è mai come sembra.

- Vado in bagno. - Disse Amaya durante la pausa di metà film.

- Verrei anche io... - Mormorò Yukio. - Se solo non... Insomma... Non avessi... -

- Non mi dirai che...? - Mormorò la sorella a dir poco sconcertata.

Lui annuì leggermente con il capo.

- Non ci credo, Yukio... Sapevo che eri molto pauroso, ma arrivare a questo... Che schifo... -

- Non pensavo fosse un horror... - Borbottò lui nel vano tentativo di ridarsi un contegno. - Insomma, quei tre in locandina erano così carini... E sorridevano... -

- Regola fondamentale degli anime. - Sentenziò la mora, che ancora non era andata via. - Più un personaggio sorride, più c'è da preoccuparsi. -

- Anche se è un bambino? -

- Soprattutto se è un bambino. - Ribatté lei annuendo con fare grave. - Ora vado, proverò a fare in fretta. -

- Avrei voluto che qualcuno me la dicesse prima quella regola... - Borbottò il corvino tra sé e sé.

- Oh Klint. - Sospirò la gemella con fare teatrale mentre rivolgeva lo sguardo verso l'alto. - O hai qualche problema alla vista... e anche all'olfatto... O sei davvero un santo per esserti messo con un'imbranato del genere. -

- Chiudi il becco... - Borbottò Yukio incrociando le braccia al petto.

- Non vedo l'ora di raccontarglielo. - Sghignazzò poi la ragazza.

- Non ci provare nemmeno! - Ribatté il gemello sgranando gli occhi.

- Eddai, è una di quelle storie di cui potrete riparlare in futuro quando sarete vecchi e riderci su, no? -

- Oppure è una di quelle storie che mi rovinerá definitivamente la reputazione. - Ribatté lui assottigliando lo sguardo. - E poi lo sai che non possiamo diventare vecchi, quindi... -

- Ehi, dov'è finita Akari? - Chiese allora Reiko interrompendolo.

- Non provare a cambiare argomento! - Ribatté il gemello. - Prima giurami che non gli dirai nulla! -

- Yukio, dico sul serio. - Ribatté la corvina mentre si guardava in torno nel panico più totale. - È sparita! -

- Probabilmente sarà andata anche lei in bagno. - Ribatté il gemello con un'alzata di spalle.

- Imbranato e pure lento di comprendonio... - Borbottò la ragazza tra sé e sé. - È andata da Akari, genio! -

- E allora? -

- Più il tempo passa e più mi chiedo perché mai ho deciso di portarti in missione con me. - Mormorò Reiko in tono esasperato mentre si alzava dalla sedia, diretta verso l'uscita della sala.

- Me lo chiedo anche io. - Borbottò il fratello seguendola. - Stavo tanto bene lì in campagna con... -

Allora il ragazzo si fermò di colpo. Gli occhi sgranati dalla sorpresa, rivolti verso un punto dall'altra parte della grande sala principale.

- Che succede? - Chiese la sorella corrugando la fronte. - Perché quella pausa ad effetto? Guarda che lo so che stavi per dire... -

- Klint! - Esclamò il ragazzo prima che lei finisse la frase.

- Sì, ok, non c'è bisogno di urlare. - Sospirò alzando gli occhi al cielo.

- No! - Ribatté lui prima di afferrarle le spalle e farla girare. - C'è Klint! -






















*ricorda i suoi buoni propositi di scrivere uno yuri, solo ed esclusivamente una storia d'amore tra ragazze*
*ricorda i suoi buoni propositi di mettere da parte lo yaoi per un po', almeno fino alla fine di questa storia*
*ricorda che mai una volta nella vita ha rispettato i suoi buoni propositi XD*

GAME OVER //Yuri//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora