CAPITOLO 2

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Marco

«Coglione vieni a casa mia, porta anche Francesco» dico a Christian
«Okay» mi risponde semplicemente.
Dopo circa 15 minuti sono sotto casa mia entrambi.
Li faccio salire e visto che ho casa libera iniziamo a fumare una canna e cela passiamo uno con l'altro. Verso l'una di notte Francesco è fatto completamente, mentre io e Christian sia messi ancora piuttosto bene.
«Marco, facciamo una scommessa?» mi chiede Francesco.
«Che tipo di scommessa?» gli chiedo, anche se so già la risposta.
«Il primo che prende la verginità a una ragazza»
Accetto subito. Dobbiamo solo decidere che ragazza puntare.
Penso e ripenso, poi mi ricordo questa mattina, la ragazza con la quale mi sono scontrato, mi pare si chiami Martina e di cognome Valenti.
«La ragazza è Martina Valenti» dico con un sorriso piuttosto malizioso.
«Va bene» dice Francesco.
«Chi vince cosa prende?» domando.
«350 euro»
«Va bene, preparati a perdere» lo avverto.
Stiamo ancora un po' assieme e dopo li caccio via da casa mia, per lasciarmi dormire.

«Saltiamo la prima ora?» mi chiede Christian
«No, ho la verifica di scienze e per una santa volta ho studiato, quindi non se ne parla» gli dico piuttosto incazzato, vedendo Francesco parlare con Martina.
«Andiamo coglione» dico a Christian indicando Francesco e Martina.
Entriamo a scuola e ci dirigiamo nelle rispettive aule. Le ore passano piuttosto velocemente e la verifica mi sembra sia andata bene. Quando arriva l'intervallo scrivo un messaggio a Christian 'Stai con Francesco io vado da Martina' e mi risponde con un semplice okay.
La cerco, ma non la trovo, dopo svariati minuti che la cerco la vedo vicino alle macchinette e mi dirigono verso di lei.
«Cosa c'è?» mi domanda lei
«Niente, è che sei bella» le dico
La mia strategia è quella di farle molti complimenti, farla innamorare così che poi io possa prenderle la verginità e farla soffrire.
«Grazie» risponde lei imbarazzata
«Sei occupata questa sera?» le domando sperando in un sì come risposta
«Sì, cioè credo»
«Ti va di venire ad una festa con me?» le domando cercando di esser il più gentile possibile
«No, non vado con i primo che capita e poi domani c'è scuola»
Mi sta già facendo incazzare, ma voglio vincer quella scommessa, quindi faccio finta di aver capito di sì.
«Okay, ti passo a prendere io alle 21 e comunque domani non c'è scuola, ci sono i colloqui insegnanti genitori» le dico con un sorriso malizioso e mi allontano così che lei non possa ribattere.
La sento in lontananza sbuffare e raccontare tutto a Cleo che la ha raggiunta appena io mi ero allontanato.
Le ore di scuola continuano normalmente, quando la scuola è finita esco da quest'inferno e vado a casa a mangiare.
I miei sono tornati, quindi mia mamma mi ha già preparato il cibo, le lasagne, le divoro e dopo vado in camera mia a cazzeggiare.

Martina

«È venuto da me e mi ha invitato a questa festa, io gli ho detto di no e lui mi ha detto okay, ti passo a prendere alle nove, che faccio?» domando a Cleo impaurtia
«Andrai a questa festa, devi provare a sbloccarti con le persone, oggi vieni a casa mia e ci prepariamo, vengo anche io» risponde lei esaltata.
Lei è già stata a diverse feste, mentre per me è la prima, spero andrà tutto bene.

Sono le otto e mezza e siamo pronte.
Cleo indossa un vestito nero corto con delle parigine e un trucco da urlo, mentre io indosso dei pantaloncini corti con delle calze a rete, un top bianco, il trucco è formati da mascara, tanto mascara e del correttore.
«Io vado alla festa, tu vai a casa tua che ti passa a prendere Marco» risponde lei molto esaltata.
Prendo l'autobus e mi avvio a casa, quando sto per entrare sento un clacson suonare, mi giro e vedo Marco in tutta la sua bellezza che mi fa cenno di salire.
«Ma come siamo belle» mi fa notare lui, non mi da il tempo di rispondere che continua
«Perchè ti vesti sempre con vestiti enormi per andare a scuola e non metti in mostra le tue forme?» mi domanda Marco
«Preferisco starmene da parte e evitare che la gente mi guardi» gli rispondo.
Il viaggio sta andando alla grande, parliamo come che fossimo amici di vecchia data, lui non fa più domande e quindi si crea un silenzio imbarazzante
«Lasciati andare» mi dice lui portando la sua mano sulla coscia, la cosa mi fa sobbalzare, ma non la toglie e io non gliela tolgo.
«Dico sul serio, lasciati andare, vivi follemente!» continua lui portando la sua mano sempre più in su.
Adesso la sua mano è sul bordo dei pantaloncini e continua a salire, per fortuna parcheggia e dobbiamo scendere.
C'è un casino, ci sono già persone ubriache che barcollano nel giardino della casa e c'è tanta gente.

CHOOSE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora