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Tutto è cominciato il 30 giugno, quando sono partita per il primo turno al campo tenda 2017. Era il mio primo anno al primo turno, il turno dei grandi, e non conoscevo praticamente nessuno.

I primi giorni, manco ci feci caso a lui. Ricordo che cominciammo a parlarci quando, mentre osservavo una partita di briscola affermai di non aver mai imparato a giocare a quel gioco di carte. Lui era rimasto stupito, come tutti, e aveva accettato di insegnarmi a giocare.

Il giorno dopo ci siamo trovati in terrazza, uno seduto di fronte all'altro a giocare a briscola. Mi sono divertita un casino. Qualche ora dopo io gli avevo insegnato a fare le palline con il basco e da lì ogni giorno ci divertivamo a passarci quella pallina da una parte all'altra di una panca, cercando di colpirci in faccia. Tutti ci prendevano in giro, dicevano che ci piacevamo e che era evidente e ci chiedevano ogni due per tre se stessimo assieme. Noi però non abbiamo smesso di parlarci. Ricordo che una volta, giocando a caccia al quiz o caccia al cestino, su nel bosco, gli avevo detto: "Io non sopporto queste voci che girano. Mi hanno rotto i coglioni tutto l'anno chiedendomi se stessi con Fran, il mio migliore amico, e ora mi rompono chiedendomi se sto con te. Cazzo, neanche un amico si può avere che tutti iniziano a rompere?" e lui aveva concordato con me sul fatto che tra noi due non ci fosse niente di più di un'amicizia. Così, anche durante la due giorni parlammo del più e del meno. Il secondo giorno ci dividemmo i panini e bevemmo prima tutta la sua acqua, poi tutta la mia, mentre prima mangiammo i suoi panini e poi i miei. Durante la pausa pranzo lui si sdraiò con la schiena appoggiata all'albero e io usai la sua pancia come cuscino per sdraiarmi accanto a lui e leggere qualche pagina del libro che mi aveva imprestato. Le voci erano diminuite, ma continuavano imperterrite a rompere i coglioni.

Più di una volta ci ritrovammo in terrazza, lui sdraiato su un tavolo e io seduta su una panca ad accarezzargli i capelli. Sarei rimasta per ore con lui senza mai stancarmi e... sì, forse lì capii che un poco mi piaceva, ma non volevo dirglielo per paura di rovinare il nostro rapporto.

Fino a che, il lunedì sera, ci ritrovammo in terrazza, al buio, lui sdraiato e io seduta e vabbeh, è scappato il primo bacio.

Una settimana dopo ci siamo mollati e ora non ci parliamo più.

Se vi state chiedendo perché io abbia troncato il racconto così è perché non ne voglio più sapere ne di lui ne di nessun altro. Non lo voglio più vedere ne sentire. Ha rotto con me e poi si è sentito in colpa per averlo fatto con un messaggio. Io non l'ho presa male, gli sono praticamente scoppiata a ridere in faccia e mi sono sentita sollevata del fatto che ci fossimo mollati ma mi da fastidio il fatto che si sia pentito di avermi lasciata. ORMAI L'HAI FATTO, NON MI FREGA UN CAZZO SE TI SEI PENTITO, A ME VA BENE COSÌ E NON VOGLIO CHE TU RESTI MIO AMICO SOLO PERCHÉ TI SENTI IN COLPA. MI FAI PENA.

 MI FAI PENA

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11, 2017 ⏰

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