Sam

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Suona la sveglia alle 7:24 e cado dal letto a causa dell'allarme forte, che stupida.
Vado in bagno senza neanche fare colazione e mi lavo, mi preparo abbastanza da sembrare decente dato che oggi è il mio primo giorno di scuola.
Non mi piace truccarmi tanto dato che non sono una make-up artist e non ho mai tanto tempo a disposizione, sono troppo sbadata e impaziente per stare ore e ore allo specchio a disegnare una linea di eye-liner, perciò metto un po' di mascara per risaltare i miei occhi verdi, metto del rossetto rosso e poi lo levo per far sembrare le labbra più rosse ma non aggiungo nient'altro perché non mi piace coprire le mie poche lentiggini.
Uso l'arricciacapelli e lascio i miei lunghi capelli biondi sciolti.
Decido di mettere una t-shirt nera, un pantalone a vita alta nero strappato e i miei anfibi neri. Sono colorata come un arcobaleno.
Ovviamente non mancano i miei anelli e i miei bracciali e infine metto un choker con la croce.
Mia madre Breana mi aspetta in macchina.
L'ho sempre invidiata per il suo modo di essere donna.
È molto forte e intelligente e nello stesso tempo bellissima.
Mio padre Will si innamorò di lei sin da quando aveva 11 anni.
Dopo vari tentativi di conquista decisero di fidanzarsi a 17 anni e in seguito si sposarono.
I miei nonni materni non erano molto d'accordo a riguardo di questo matrimonio dato che volevano che mia madre si sposasse con un uomo molto più ricco e più attraente, ma poi mio padre si è dato da fare ed ora è il direttore di un'agenzia molto prestigiosa e mia madre è diventata una donna d'affari.
Mio fratello Steve ha invece compiuto da poco 18 anni.
Anche lui è uno dei tanti modelli da seguire,
ha ottimi voti a scuola,alto, biondo e due bellissimi occhi azzurri.
La cosa strana è che lui abbia una pelle molto abbronzata nonostante tutti nella mia famiglia siano bianchi cadaverici.
Poi ci sono io.
Credo di essere l'errore in questa famiglia, sono del tutto diversa da loro,
ho dei voti pessimi a scuola, ho la collezione di svariati sospensioni e scappo sempre di casa.
Sono la classica figlia ribelle.
Ma nello stesso tempo affondo nei romanzi, nelle storie d'amore, non mi perdo neanche un film sentimentale e sono emotiva come non mai.
Mi reputano dolcissima perché sono una di quelle ragazze che abbraccia persone a caso senza neanche pensarci, ma nello stesso tempo so essere molto testarda e restare sulle mie per tanto tempo.

Raggiungo mia madre in macchina e spero che sia un buon giorno.
Tutti i miei amici delle medie si sono iscritti vicini, sono l'unica sola in una scuola isolata.
Ma non ho timore di nulla.
"Mi raccomando, hai l'occasione di ricominciare tutto da capo, non farti beccare in cose strane e fai una buona impressione, già vestita così è più difficile di quanto sembri." Batte secca mia madre. Giuro che quando fa così non la sopporto, è fredda come il ghiaccio, non è come le classiche mammine che ti preparano i pancake ogni mattina sfornati e ti augurano di passare una buona giornata con tanti bacini sulla faccia, no, sa solo dirti quanto tu faccia schifo e quanto tu non sia abbastanza come lei.
Ma io non voglio essere come lei se da grande con i miei figli io debba essere così.
"Grazie mille Breana."Ribatto.
So che a lei da fastidio quando la chiamo per nome e quindi guardando la sua faccia con occhi sbarrati scoppio in una risata malefica.

Arrivati fuori l'istituto la saluto e mi avvicino alla scuola.
È davvero una delle scuole più grandi che io abbia mai visto, ci sono tantissime persone, in un numero indecifrabile, credo che mi perderò.
Mi fissano tutti, che c'è? Non avete mai visto una ragazza di prima?
Odio quando qualcuno mi fissa a lungo, giudicandoti con gli occhi, solo perché il mio look è diverso dal loro.
Ho uno stile tutto mio e miei atteggiamenti non dovrebbero interessarli.

"Ti sei persa?" mi domanda una bruna con due grandi occhi color ambra.
Devo sembrare così spaesata?
"No."Dico seccata, poi capisco che voleva essere carina e aggiungo "Cioè si, questa scuola è enorme."
Lei ride e dice " Piacere Carly."
"Samantha, ma preferisco Sam."
"Okay Sam, allora qual'è il numero del tuo armadietto?" domanda la bruna.
"270" affermo.
" È proprio di fronte a te" ridacchia.
"L'avevo visto, lo giuro." rido.
"Allora sei nuova? Deve essere il tuo terzo anno di liceo questo?." Mi chiede Carly.
"No,no, certo che no, ho 14 anni devo iniziare il primo" ribatto.
"Merda, ero convinta che tu fossi molto più grande, dovresti smetterla di crescere così in fretta signorina"e poi segue dicendo" Io invece sto iniziando il terzo ed ogni anno è sempre peggio." Sbuffa.
"E ci credo, la scuola mi fa proprio schifo." alzo gli occhi al cielo.
"Ora che hai conosciuto me non più, ti devo far conoscere i miei amici, sono uno spasso"
Batte le mani.
"Oddio mi fa tanto piacere, sai qui sono sola e mi ci volevano proprio amicizie nuove" La abbraccio e noto che sia confusa, seguo "Non sei la prima che reagisce così, lo faccio sempre e non me ne accorgo." Rido e ride anche lei.
"È suonata la campanella ci si vede in giro." Mi saluta ed entra in una classe, io continuo a girarmi intorno e poi trovo il mio corso di letteratura.

È stata una lezione abbastanza movimentata,
il professore è bravissimo, si veste come me ed è simpaticissimo, mi ci voleva proprio un prof così, ha definito stronzo l'autore di un libro e sono d'accordo con lui, molti lo mettevano in dubbio e lui lo ha affermato apertamente davanti a tutti.
Raggiungo l'armadietto e prendo altri libri, dovrei decorarlo, è troppo normale.
Vedo Carly da lontano e la raggiungo.
È insieme ad altri due ragazzi,
un biondino con gli occhi scuri e una mora con gli occhi castano chiaro.
"Mi sono dimenticata di presentarteli, Lui è Caesar (si legge sesár) e lei è Allison"
poi aggiunge " Caesar,Allison, lei è Sam."
Entrambi ci stringiamo la mano e cominciamo a conoscerci.
Caesar è molto simpatico ho subito fatto amicizia, mentre Allison è molto timida e dovevo levarci le parole da bocca ma poi alla fine ho scoperto che è la più folle tra i tre, ha detto che da poco scavalcò un cancello di una proprietà privata della casa di una ragazza a cui lei stava sulle palle e la infestò di insetti di tutti i tipi, in seguito coprì la macchina di tale tizia di uova.
Che stima.
Li saluto e vado in autobus, prendo i posti in fondo a tutto e metto gli auricolari,
ascolto una canzone degli imagine dragons e dopo due minuti mi ritrovo a casa, faccio un pranzo veloce e mi avvento sul letto fino a sprofondare in un letargo assurdo.

Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo, continuerò subitissimo, appena mi salirà l'ispirazione su come continuare.
Grazie mille 💜💜

Fragili (#wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora