Dopo aver assistito all'ennesima mancanza di rispetto, non posso, anzi devo sentirmi proprio fortunata ad avere dei genitori come i miei. Certo non sempre hanno potuto accontentarmi quando si trattava di un giocattolo o cos'altro, perché si sa, oggi a fine mese ci si arriva giusto giusto. Una cosa di cui però non posso affatto lamentarmi è proprio questo, hanno saputo crescermi come si deve e soprattutto mi hanno dato l'educazione che devo avere e che ho. Certo anch'io ho i miei momenti ma distinguo cosa si fa da cosa non si deve fare.
Oggi, per la stragrande maggioranza dei casi, i genitori, di questo "titolo", conservano solo il nome. Anche la scuola dovrebbe contribuire alla formazione del bambino, ma se l'educazione non te la danno prima i tuoi, certo non se la può sbrigare la scuola. Il problema è tuo di genitore e te la devi vedere tu. Ovviamente, però, il fatto che tu genitore non sei stato in grado di farlo, di educarlo lo riversi sugli altri, dando la colpa agli altri e lamentandoti che sono quegli stessi "altri" ad essere troppo impulsivi nel punire o giudicare tuo figlio. Dovessero permettersi di evidenziare la maleducazione di tuo figlio, sono guai. Hanno trovato pane per i loro denti.
Ormai quelli che portano i pantaloni in casa, di conseguenza, non sono più i genitori o più semplicemente, come secondo tradizione, il padre. Oggi sono i figli. "Figli" intesi ovviamente come minorenni e quindi ancora sotto tutela dei propri genitori (almeno di nome). Scelgono liberamente da sé, ormai a dodici anni si è autonomi. Tu genitore gli lasci fare di tutto e se azzardi a dire una parola in contrario, tuo figlio "ti mangia vivo". Bello farsi mettere i piedi in testa da un mocciosetto di dodici anni, vero?
La cosa più fastidiosa è la strafottenza da entrambi i lati. Prima nascono discussioni di Stato perché magari il figlio è stato ripreso per un qualsivoglia gesto inopportuno, e quindi il genitore interviene a difendere. Difendere cosa poi, non si sa. Un comportamento maleducato è indifendibile e basta. Fossi io la madre del figlio in questione, due sberle non gliele toglie nessuno. Poi, però, nel momento in cui c'è stato il chiarimento con l'altro che ha giustamente ripreso tuo figlio, ti rendi conto che effettivamente è di TUO figlio la colpa, te ne freghi.
Giustamente cosa puoi fare? Mica puoi riprenderlo anche tu e magari dargli una lezione di vita? Mica puoi insegnargli cos'è l'educazione se non l'hai mai fatto? Vogliamo iniziare proprio ora? Non sia mai. E allora vai con la strafottenza, con la superficialità.
Poi se un giorno tuo figlio torna a casa con un occhio nero, fatti delle domande. Non tutti sono in grado di tollerare la maleducazione o mancanza di rispetto come la si vuol chiamare. Dipende da chi hai di fronte. Ho detto "fatti delle domande", dimenticavo: strafottenza a gogò.
STAI LEGGENDO
La società al giorno d'oggi
AcakQuesta non è una storia ma è una serie di "lettere sfogo" contro la società