SO1: Hooked on a feeling - La parola con la A

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Hai vinto? Ne sei felice? Non importa granché se lo sei, comunque.
Lo senti il cuore che batte? È molto forte, smettila di pensarci, ti fa male.
Hai vinto ciò che hai vinto, ma potrai mai vincere ciò che hai perso? Sembra stupido dirlo, ma pensaci, puoi ancora farlo?.
Lasciala andare, è tutto andato, non ha speranza, non hai speranza, devi solamente lasciarti andare, prendi un bel respiro, forza, inspira ed espira, su, così... .
In fondo al corridoio, cos'è quell ombra? Sei tu? È qualcun altro? È un mostro? Sei tu che sei un mostro? Ma siamo sicuri che esista e che non sia solo te del passato, o del futuro? Guarda dentro alla tua aberrante anima, dimmi se ti senti bene? Hai la coscienza in pace? No, come potresti... .
Non fare tutto quel rumore, ti sta guardando, con i suoi occhi spaventosi e vuoti, che emanano quella flebile luce da poter inquietare anche un veterano, perché devi fare rumore? Perché devi peggiorare una brutta situazione? Ma non sei l'unico, sai? Sei sicuro di voler continuare a vivere succhiando il sangue altrui? Tu sei il peggiore dei peggiori del peggio, è la cosa più giusta che mi viene in mente... .
E lo sai che lo sei, devi stare zitto, smettila di pregare un padre che non hai, smettila di chiedere perdono a chi ferisci, smettila di amare chi ti odia, se ti dà così tanto fastidio che tu sia odiato potresti semplicemente smettere di farti odiare, e soprattutto... .
Smettila di far rumore, che ti ha visto, si sta avvicinando lentamente e con l'alito pesante, fa paura, è pressante, lo sai?

- "ed è così, che vi battezzo, in nome del padre, del figlio e dello spirito santo" e poi tutto divenne rosso rosso -
Si svegliò di soprassalto, si guardò attorno e di chiese dove si trovasse, ma poi vide un suo compagno che lo aspettava alla porta, l'uomo alla porta era mediamente alto, con i capelli castani, occhi rossi e una non troppo esagerata barba «forza, alzati» gli ordinò, e l'altro, dopo un gemito è una fatica immane riuscì ad alzarsi, aveva fatto un terribile incubo, respirava appena «Anima, forza, dobbiamo andare», Anima sbadiglio e guardo l'amico «Cuore è già giù?» domandò prendendo l'armatura, appoggiata al muro, era un'armatura principalmente di cuoio, aveva parti metalliche sul cuore, sui gomiti, sulle ginocchia e sulle spalle, si mise ad indossarla «sì, penso stia molestando la locandiera. Vieni giù appena sei pronto» e si diresse alle scale.
-"e con questo battesimo di purificazione io vi nomino: Anima, Mente, Cuore; voi sarete la speranza dell'umanità"-
Appena scese le scale Anima vide Mente che stava seduto ad un tavolo, annoiato, che osservava il soffitto di legno, leggermente unto; e Cuore, che stava dalla parte del bancone in cui solitamente sta il locandiere che molestava in diversi modi la locandiera, una donna che non meritava quelle molestie «possiamo andare» annunciò Anima «aspetta che sto rimorchiando» disse indispettito mente, passandosi una mano nei suo capelli di color nocciola «dai cazzone, andiamo» ordinò Mente, ogni volta sempre più fastidiosamente, che convinse il ragazzo dagli occhi verdi a smettere di molestare, per ora; Anima uscì dalla casa e prese un bel respiro «non ce la faccio più...» disse guardando in cielo.
Il sole era alto nel cielo e si sentiva l'odore di pane appena sfornato anche a quell'ora «Mente, ho deciso» quasi ammise il ragazzo biondo, che era stato zitto per troppo tempo, secondo lui «...cosa, Anima? Vuoi del pane?» quasi scherzò l'alleato «no, non sto ridendo, non sto scherzando, io me ne vado, mi div-» venne subito interrotto «non puoi, non te lo permetto, non vuoi davvero, sei solo agitato, smetti di fare la fighetta e smetti di lamentarti», ci fu silenzio per qualche secondo, spezzato poi da Cuore «dovete sempre litigare voi due? Diamine, se foste bravi come me non ci sarebbero problemi», fu bellamente ignorato «è da ANNI che sono con voi degenerati folli per ordine di Albert, io non ho mai visto nessuna libertà nè-» di nuovo interrotto «saresti pot-» Mente a sua volta fu interrotto «TACI, voglio parlare io ora, Albert non ha rispetto né di me, né di voi, né di nessun altro, lui pensa solo al suo stupido piano di perfezionamento del mondo e fa uccidere chiunque gli neghi qualcosa, io non posso tollerare questo comportamento a lungo» stava ansimando «senti, se tuo padre no-» il ragazzo dagli occhi rossi si ritrovo con la spada a croce di Anima al collo «NON È DAVVERO MIO PADRE, NON LO MERITA, ha fatto uccidere mia madre perché non voleva che partecipassi al suo malato piano, mi ha cresciuto come un'arma, tutto ciò che so di bello su di lui è che può morire, l'avrei già ucciso se non fosse per voi» il biondo era parecchio incazzato «non puoi minacciarci così!» esclamò Cuore, estraendo la propria spada a croce «tutto ciò che c'è di bello nella vita lui me l'ha tolto sperando non me ne accorgessi, invece me ne sono accorto, io voglio la mia libertà, non voglio seguire la volontà di uno sconosciuto per poi finire nella sua brodaglia dell'evoluzione umana» si lamentò Anima, per poi continuare «Edward, so che ti diverti a fare il cane, ma io no, io ho chiuso con voi, con Albert, con la trinità e con i templari, fottetevi tutti quanti», il ragazzo minacciato dalla spada rimase perplesso «Edward? Perché mi hai chiamato pe nome?» e fece scendere il silenzio.
-"che con il battesimo i vostri impuri nomi da comuni muoia con la vostra debolezza, in maniera che nessuno più vi chiami con il nome di "Nilash, Edward e Daniel"-
«Perchè tutte le sue parole sono cazzate, i nostri nomi esistono e esisteranno per sempre, e non capisco perché non dovremmo riconoscerli come tali» motivò il biondo, Daniel sembrava schifato «perchè non sono stati bagnati dal sangue di Dio» argomento quest'ultimo, all'improvviso dalla discussione sul nome Mente scoppiò a ridere dicendo «lasciami indovinare, è tutta causa di quella Dea di ieri? Vuoi essere libero e ti fai mettere in ginocchio da quella strega delle fiabe? Fidati, quella puttana non c'entra con noi, lei non sa nulla, non merita nulla, avremmo dovuto ucciderla, ma invece tu ti sarai fatto infatuare da una sua pozione, perché una persona sana non si-» Edward si sentì una spada che veniva premuta sul collo «sì, mi sono reso conto di dovermi ribellare grazie a quella ragazza, mi ha fatto vedere che si può cambiare da come ti hanno educato, mi sento diverso e sento che andare da lei è la strada giusta; e no, non sa fare pozioni, e di sicuro è meno puttana di te!» premette ancora di più la lama verso la colla del compagno «COSA?! SERIAMENTE TU STAI» gridò, per poi iniziare a ridere Daniel «innamorato di una Dea, che dolce...» disse ancora ridendo, senza ricevere risposta, sorprendendolo «...ah, ma davvero quindi?» e di nuovo nessuna risposta.
«io ho finito» annunciò Nilash ritraendo la spada e indietreggiando lentamente, e Edward, finalmente "libero", disse «avviseremo tutti delle tue azioni egoiste, arriverà la trinità a punirti, lo sai?» mentre Anima si girava di schiena «Albert si arrabbierà con noi» commentò il ragazzo dagli occhi verdi, risistemando la propria spada, vedendo il pericolo finito.
- «tu non puoi trattare mio figlio come se fosse un guerriero della tua guerra!» «posso e lo farò, amore» «ti prego, caro, non puoi fare questo, è disumano!» «...ti amo» «cosa significa?» «portatela via e decapitatela» «cosa?! Non puoi trattarmi così, ehi! Fermi! Non toccatemi!-
«Ci dispiace per come sia finita» concluse Mente inginocchiandosi davanti al trono del suo signore
«mio figlio è sempre stato un problema, verrà sistemato, il piano non è stato compromesso, voi andrete a Voghen perché ho saputo che ci sono un paio di Dei lì attorno, se volete provare a migliorarvi, inoltre dovrete parlare con il re per fare in modo di avere il permesso di reclutare nuovi templari, ovviamente il permesso non sarà gratuito» disse il capo templare appoggiando una saccoccia piena di monete su un piccolo tavolino «questa volta non la deluderemo» precisò Edward «ti credo, ma preciso un'ultima cosa, ho sentito che hanno un cattivo rapporto con la città confinante, potrebbe scoppiare una guerra, per quanto piccole le città possano essere, cercate di non entrarvi e di portare i candidati via prima che avvenga» concluse Albert «in nome dei Templari, io morirò a croce» iniziò Mente «e finché vivrò in piedi, in nome dei Templari ucciderò in croce» continuò Cuore, per poi essere seguito da del silenzio, interrotto dal capo Templare «e sempre in nome dei Templari io ascenderò all'evoluzione» sostituendo la frase di suo figlio; i due templari andarono verso la città della missione, mentre il loro lord stava seduto a mugugnare su un suo forte dubbio, che lo seguiva da qualche tempo «forse ho sbagliato qualcosa con lui, non mi considera nemmeno degno di un addio, forse pensava che l'avrei fermato, mi dispiace di non esser riuscito a soddisfarlo come voleva, ma l'evoluzione necessita sacrifici» pensò, chiudendo gli occhi per riuscire a godersi meglio il suo trono.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 28, 2018 ⏰

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