Charlie indicò il punto in cui Elena era precipitata. «È successo qui, volevo andarle dietro, ma il buco nel pavimento si è chiuso subito dopo»
Zick sospirò. «Sta bene, sa badare a sé stessa. Sono preoccupato soprattutto per il piccolo Charlie»
«Anche lui sta bene, per ora. Sta dormendo qui da qualche parte. Sto controllando il suo Kuix in modo che resti assopito fino a che non riusciamo a trovarlo»
Zick sembrò riflettere sul da farsi. Restò per qualche secondo con lo sguardo fermo nel vuoto, e Charlie dovette dargli una gomitata per farlo tornare in sé. «Non ne sai molto del Babau, vero?»
Il domatore scrollò la testa in segno di negazione.
«Allora ho un paio di cose da dirti, in parte le ho già dette ad Elena, ma ne ho taciute alcune davvero importanti che potrebbero rivelarsi vitali per lei». L'attenzione di Zick si fece presente rapidamente. «Quello che è importante che tu sappia è che il Babau farà spaventare a morte Elena per divertirsi, ma la cosa più grave», disse Charlie abbassando la voce, «È che lei è una Rifugiatrice. Io spero che lui non lo scopra, ma se dovesse venirlo a sapere userebbe i suoi occhi per mettere in ginocchio tutta Bibburg. Porterebbe l'intera città nel suo mondo»
Zick digrigno i denti «Se quello si permette di toccare Elena me la pagherà davvero cara»
Charlie indicò il buco senza fondo della grotta. «Non ne dubito affatto»
Elena aveva ancora il capo nascosto sulle ginocchia quando sentì un fruscio proveniente da dentro l'acqua. Alzò lo sguardo preoccupato.
Sulla superficie dell'acqua si era mosso qualcosa.
«Ci mancava solo questa», borbottò Elena.
Si voltò verso il portone e iniziò a prenderlo a calci. Un altro fruscio la raggiunse, si sforzò di non badarci ma sembrava che si stesse avvicinando. Quando Elena si voltò trovò il muso di un enorme serpente a pochi metri. Strillò, e si scansò appena in tempo per evitare che la azzannasse. Il serpente strisciava nell'acqua e la guardava con i suoi terrificanti occhi rossi. Elena non era una ragazza che si impressionava facilmente, ma quegli occhi e il sibilo che proveniva dalle fauci del mostro per un istante la paralizzarono. Questa volta l'Uomo Nero ci stava andando giù pesante.
Il serpente le strisciò attorno ad Elena, forse studiando il modo migliore per attaccarla. Fece scattare le fauci, ed Elena si risvegliò. Si guardò rapidamente attorno, il portone a cui si era appoggiata prima ora era incrinato.
Elena aspettò che il serpente le si avventasse addosso, si spostò e lo fece sbattere contro la parete, poi gli si arrampicò addosso disgustata e scivolò dall'altra parte. Lui provò a raggiungerla con la bocca spalancata. E finì per annodarsi.
Elena approfittò del fatto che lui stesse tentando di liberarsi e afferrò le travi ormai cigolanti del portone. Si graffiò le mani, cercando di aprirsi un varco.
Finalmente riuscì a ricavare un foro abbastanza largo per passare, e ci strisciò dentro fin troppo lentamente.
Il serpente riuscì a liberarsi e la raggiunse. Elena riuscì a tirare il piede oltre la porta appena in tempo. Prima che potesse tirare un sospiro di sollievo il serpente iniziò ad abbattersi con forza contro il legno del portone alle sue spalle. Elena indietreggiò intimorita.
«Stupido serpentone schifoso»
Iniziò a correre per la grotta scura, sperando che ci fosse un uscita in un posto più rassicurante.
Alle sue spalle ora c'era solo silenzio. Non era sicura che fosse una cosa buona, poteva significare che il serpente si era arreso, ma anche che era già dentro.
Inciampò e finì a terra sbucciandosi le ginocchia.
Dette un pugno al pavimento trattenendo le lacrime. Mai come in quel momento avrebbe voluto che Zick fosse con lei, insieme ce l'avrebbero fatta di sicuro, ma da sola non sapeva se avrebbe avuto la forza di tirare il piccolo Charlie fuori da quella trappola di incubi.
Si alzò appena in tempo per vedere che stava per essere raggiunta da una moltitudine di serpenti sibilanti.
Stizzita gridò: «Stupido Babau!! Smettila di giocare!!! Sono una Rifugiatrice, non ho paura di te!!!»
Zick si fermò all'improvviso, in preda ad una terribile sensazione.
Charlie lo raggiunse preoccupato. «Che c'è?», gli chiese.
«Ho l'impressione che Elena sia nei guai»
«Credi che il Babau abbia scoperto», abbassò la voce, «Che è una Rifugiatrice?»
«Diamine», borbottò Zick alzando il passo, poi si fermò di colpo ed afferrò Charlie per un braccio. «Tu sai dov'è il piccolo Charlie, no? Non puoi trovare anche Elena? In fondo resti pur sempre il suo amico immaginario, dovresti essere con lei quando ha bisogno»
Il ragazzo ci rifletté su. «Posso provare», disse.
Si sedette a terra a gambe incrociate e chiuse gli occhi.
«Ti prego, è importante, so che puoi farcela»
Seguirono alcuni minuti di silenzio, in cui Zick pensò di impazzire. Charlie sembrava essere di pietra, poi aprì gli occhi di colpo e si alzò afferrandolo per un braccio. «Dobbiamo sbrigarci»
I serpenti si sciolsero diventando putrido fango rosso, poi una voce sibilante le strisciò fin dentro lo stomaco.
«Unnna riiifugiatriiiiccce...»
Le ombre si mossero per poi ricompattarsi dando vita ad una forma ricurva.
«Si, una Rifugiatrice», insistette Elena sperando di intimidirlo. «E i Domatori stanno venendo a salvarmi!»
«Poveerii sssssssciocchi», sibilò ancora il Babau. «Nonnnn troveeeranno abbbbasssstanza pezzzzi di te per riiconosssscerti»
Allungò una mano umida e puzzolente per sfiorarle una guancia.
Elena trattenne il fiato per la puzza e per la paura. Il Babau si preparò per azzannarla al collo e lei strinse gli occhi per non vedere.
Zick lasciò perdere i Raggi Dom – evidentemente i suoi poteri andavano ancora a singhiozzo – e si lanciò di peso addosso al Babau spingendolo lontano da Elena.
La ragazza cadde a terra e fu prontamente raggiunta da Charlie.
Il Babau si era dissolto lasciando Zick a terra.
«Stai bene?», chiese il ragazzo ad Elena una volta che si fu alzato e l'ebbe raggiunta. Lei lo guardò come se fosse un miraggio e si buttò tra le sue braccia. Zick la strinse a sé affondando il naso tra i suoi capelli. «Stai bene?», le chiese ancora.
Lei non rispose. «Dobbiamo trovare Charlie», disse tremando.
Il grande Charlie le sfiorò il braccio per rassicurarla, Zick si tolse la giacca e la poggiò sulle spalle di Elena. Lei gli sorrise arrossendo.
«Lo troveremo», le disse Zick, poi si voltò verso l'amico e gli domandò: «Da che parte?»
Teddy Thaur batté nervoso il piede per terra. «Non c'è proprio modo di entrare lì dentro?»
Zob gli fece un cenno seccato. «E' inutile, strada chiusa, c'è dentro troppo potere e non ne fanno entrare altro»
«Il mondo del Babau accetta solo una certa quantità di potere ogni volta, se ne entrasse troppo non potrebbe controllare tutto, ed ora ha un ex Domatore che forse sta recuperando i poteri, una Rifugiatrice ed un bambino che ha dentro di se l'essenza di un amico immaginario. Anche se riuscissimo ad aprire il passaggio se dovessimo decidere di entrare metteremmo in pericolo i ragazzi»
«Quindi dobbiamo solo pregare che Zick sia fortunato e riesca a distruggere i Babau anche se non ha idea di come si faccia?», domandò retoricamente Lay.
«Esattamente», confermò Timothy. «Spero solo che Zick li abbia raggiunti e che siano insieme».
Elena – con le braccia strette al petto ed attorcigliata nella giacca di Zick che le andava grande – aveva continuato a parlare per una buona mezz'ora mentre seguivano il Charlie immaginario verso il Charlie bambino. «E insomma, mi sono ritrovata circondata da serpenti fino a che non siete arrivati voi», prese fiato, poi continuò: «Io non ho mai avuto paura dei serpenti, non troppo in verità, ma quando mi sono trovata circondata ero davvero terrorizzata!»
Zick non era mai stato così felice di sentirla parlare a ruota libera, ma la domanda che gli fece subito dopo lo mise in seria difficoltà.
«Tu piuttosto, non hai avuto problemi con il Babau? Non hai avuto allucinazioni?»
Oh, si; pensò Zick rivivendo la sua allucinazione fin troppo realistica.
«A proposito», disse sfilandosi il nastro dal polso e porgendoglielo: «Questo è tuo», la informò ignorando deliberatamente la domanda.
Lei afferrò il nastro e lo attorcigliò attorno ai capelli. «Grazie»
Poi Zick si rivolse a Charlie: «Manca ancora molto?»
«Molto per arrivare a Charlie, troppo poco perché io possa accompagnarvi fino alla fine, sto perdendo le forze e se resto ancora qui rischio di diventare a mia volta un Babau»
Zick sospirò; «Allora indicaci la strada e fai quello che devi per non perdere il senno»
Charlie indicò il corridoio buio: «Seguite l'oscurità e raggiungete quello che sentite essere il punto più freddo. Quando ogni singolo sentimento positivo sembrerà abbandonarvi sarete arrivati nel nucleo di questo mondo, dove risiede il potere che ha messo su questo circo, distruggete la fonte di quel potere e questo mondo collasserà. Da qualche parte nei paraggi dovrà esserci un punto di calore, dovrete buttarvi dentro prima che questo mondo si richiuda su se stesso o sarete perduti»
Charlie sospirò, come se anche solo reggersi in piedi gli costasse fatica, e prima che potesse aggiungere altro Elena gli chiese:
«Dov'è il piccolo Charlie?»
«Da qualche parte vicino al nucleo, è vicino al calore»
Elena lo abbracciò di slancio e gli disse commossa: «Grazie, grazie di tutto. E' stato bello rivederti»
Charlie ricambiò l'abbraccio. «E' stato bello anche per me rivedere voi, e sono felice che dopo più di sei anni siate ancora amici», sorrise di traverso e aggiunse sottovoce per evitare che lo sentissero: «O quello che siete»
Poi allontanò la ragazza e batté il pugno su quello di Zick. «Se le succede qualcosa potrei diventare un Babau solo per fartela pagare»
«Se permetterò che le succeda qualcosa dovrai farlo», ribatté Zick. «Per quanto riguarda gli uomini scomparsi?», domandò.
«Loro sono a metà tra questo e l'altro mondo, torneranno da soli appena avrete fatto fuori il Babau. Ora scusate, devo andare»
Disse Charlie prima di dissolversi. Elena e Zick restarono soli.
«Muoviamoci», disse Elena all'improvviso alzando il passo.
Zick la raggiunse. «Rallenta, ho fatto una corsa pazzesca per raggiungere questo posto ed un'altra ancora più pazzesca per toglierti di dosso il Babau»
«Lo so, ti ringrazio e scusami, ma voglio trovare alla svelta mio fratello ed uscire di qui», gli disse lei.
Lui sospirò rassegnato. «Se arrivo sfinito davanti al Babau non potrò combatterlo, fammi solo prendere fiato, solo cinque minuti, prometto»
Elena si fermò «Grazie per essere corso da me subito»
Zick arrossì «Non avrei potuto fare altrimenti»
Si sedettero un affianco all'altra, poggiando la schiena ai massi gelidi.
«Non vuoi dirmi cosa hai visto», esclamo Elena all'improvviso.
Zick ridacchiò tra sé «Cosa ti fa pensare che io abbia visto qualcosa?»
L'amica appoggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi. «Hai cambiato argomento, riesco a capire quando il mio migliore amico cambia argomento perché non vuole parlare di qualcosa, sai?»
Zick sospirò, quello che Elena aveva detto gli aveva fatto venir voglia di continuare a camminare. «Andiamo», le disse cupo scostandola malamente ed alzandosi.
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Non guardare sotto il letto
Horror«Sotto il letto di Elena», ripeté Zick per la terza volta. Si rimboccò le maniche e si mise a carponi; sollevò la coperta e guardò con attenzione. «Calma piatta, non c'è nulla», disse sicuro. «Davvero?», domandò Charlie deluso. «Sei sicuro? Io l'ho...