Il giorno seguente, dopo aver dormito tutta la notte; Oliver decise di mettersi alla ricerca di un appartamento.
Si fermò di fronte ad un edicola dove sulla prima pagina di giornale lesse una scritta in grassetto:
"IL SINDACO PROCLAMA LA NUOVA APERTURA DELL'HOTEL SANT'ANA".
Incuriosito dal titolo, decise di acquistare il giornale così da poter leggere meglio ed in santa pace tutto l'articolo.
<<l'Apertura è prevista per il 16 Aprile>>, disse tra se e se Oliver <<Altri cinque giorni di attesa e potrei avere l'occasione di dare una svolta alla mia vita!>>, aggiunse in fine.
Ora c'era solo da cercare un luogo in cui poter abitare, ma dove? Era nel New Jersey da un giorno, non sapeva da dove iniziare.
Girando per la città in lungo e in largo, si ritrovò di fronte alla tavola calda dove era stato la sera precedente, così decise di entrarvi per salutare Kate e chiedere alle persone all'interno, se avessero avuto almeno una vaga idea di dove poter trovare un misero appartamento.
<<Ciao Kate, visto? Ho mantenuto la promessa, sono di nuovo qui.>>, disse Oliver salutando calorosamente.
<<Oliver!>>, esclamò Kate arrossendo <<Allora, come procede la tua ricerca nel trovare un appartamento? Hai avuto più fortuna di me?>>, aggiunse sorridendo.
<<Mi sono messo in cerca solo da poche ore, ma nessuno sembra saper nulla.>>, disse Oliver, con una delusione nel suo tono di voce.
<<Perchè non hai chiesto alla persona giusta>>, interruppe una voce alle sue spalle <<Signor Oliver, venga qui a sedersi, scambiamo due chiacchiere.>>
Oliver si girò, e vide che a parlare era stato un uomo con giacca, cravatta e una 24 ore poggiata sul tavolo, aveva i capelli scuri, un leggero filo di barba, e consumava delle uova al bacon con un bicchiere di frullato a fragola.
<<Lei chi è? E come sa il mio nome?>>, disse Oliver con tono perplesso ed interrogativo.
<<Sono il Sig.Smith>>, disse presentandosi l'uomo <<E so il suo nome perché la ragazza l'ha urlato talmente forte che l'hanno sentito anche i passanti al marciapiede al lato opposto della strada.>>, aggiunse con un ghigno sulle labbra.
<<Beh, mi dica... di cosa vuole parlarmi?>>, disse Oliver, cercando di nascondere l'imbarazzo della brutta figura fatta poco fa.
<<Ho sentito che cerchi casa, io ne posseggo una, si trova nei pressi dell'Hotel Sant'Ana, ne ha mai sentito parlare?>>, chiese Smith al ragazzo.
<<Certo! Ho letto stamattina la notizia sul quotidiano!>>, esclamò Oliver, fingendo di essere informato sul luogo in cui si trovasse l'Hotel.
<<Bene, io sono il proprietario dell'Hotel, se ti va, appena finita la colazione ti mostro dove si trova l'appartamento e poi ci accordiamo sull'affitto.>>, disse Smith per poi avvicinare le labbra al bicchiere e bere un lungo sorso di frullato.
<<Cosa? È proprietario sia dell'Hotel, sia dell'appartamento! La fortuna sta iniziando a girare dalla mia parte!>>, pensò Oliver <<Certo, perchè no? Ah, e per quanto riguarda l'Hotel... vorrei lavorare per lei!>>, e battè una mano sul tavolo in segno di decisione.
<<Bene!>>, disse Smith <<Si presenti all'inaugurazione dell'Hotel il 16 di questo mese, e terrò in conto la sua offerta>>, ed infine aggiunse <<Al diavolo la colazione, mi segua Oliver, io e lei dobbiamo parlare d'affari.>>, alzandosi e recandosi verso l'uscita della tavola calda seguito da Oliver.Arrivarono all'appartamento, scesero dall'auto e si incamminarono verso le scale del palazzo.
<<Oliver, non sono sicuro che ti piacerà, non è un granchè e non è molto grande.>>, disse Smith.
<<Ma si figuri! È pur sempre un appartamento ed è l'unico che ho trovato!>>, esclamò Oliver con tono preoccupato.
Finalmente arrivarono sul pianerottolo, composto da 4 appartamenti per piano, e Smith aprì la porta dell'appartamento che di li a poco sarebbe diventato di Oliver.
<<Ma questa casa è molto accogliente, c'è addirittura la stufa per l'inverno!>>, esclamò sbalordito Oliver.
<<Bene, ma adesso passiamo agli affari>>, Disse Smith <<L'affitto è misero, sono 400 dollari mensili, ma non devi acc...>>, non fece in tempo a terminare la frase che Oliver lo interruppe <<La prendo Sig. Smith! È perfetta per me!>>.
<<Bene, allora direi che è andata, si tolga lo zaino dalle spalle e... benvenuto a casa Oliver...>>, disse Smith con un tono tetro.
Oliver gli strinse la mano, e Smith prese parola
<<Allora ci vediamo all'inaugurazione Oliver, ho buoni propositi per te.>>, per poi recarsi verso la porta.
<<Non mancherò Sig.Smith, non so proprio come ringraziarla.>>, disse Oliver con tono di gratitudine.
<<Non mi chiamare Sig.Smith, chiamami per nome: Damien, e non mancherà occasione per ringraziarmi Oliver, di questo... ne sono certo>>, e richiuse la porta alle sue spalle lasciando l'appartamento.Dopo aver fatto una doccia ed aver schiacciato un breve pisolino, Oliver uscì di casa recandosi verso la tavola calda, per festeggiare con Kate.
Mentre camminava si imbattè in un grosso palazzo, che gli era sfuggito mentre di recavano al suo appartamento, alzò gli occhi e vide una grossa insegna al neon con su scritto "HOTEL SANT'ANA".
<<Wow! È bellissimo, vorrei dare un'occhiata all'interno!>>, esclamò Oliver sbalordito, per poi avvicinarsi alla vetrata per scrutare al suo interno.
<<Ma quello è Damien! Cosa fa li tutto solo? Tra l'altro immobile come se stesse attendendo qualcosa.>>, disse osservando la scena.
Ad un tratto Damien entrò in qualcosa che presumibilmente fosse un'ascensore; la curiosità di Oliver era alle stelle, decise quindi di seguirlo ed entrò nell'atrio.
<<Prenderò le scale>>, pensò Oliver <<Almeno Damien non vedrà l'ascensore scendere al piano terra e non desterà sospetti.>>, disse recandosi rapidamente verso le scale per non perdere tempo.
Arrivato all'ultimo piano, si trovò un immenso corridoio d'avanti ai suoi occhi, con stanze piazzate a destra e sinistra e di sottecchi, scrutò Damien entrare in una di esse.
Si incamminò verso la stanza dove un attimo prima era entrato Damien, e, avendola difronte, gli venne un brivido lungo tutto la schiena.
<<Accidenti!>>, esclamò sotto voce <<pur essendo nuovo, la targhetta di questa porta è ridotta malaccio, che stanza è?>>, disse mentre si avvicinava per leggere.
Poggiata la mano sulla targhetta, ebbe una sensazione d'ansia, come se lo stomaco si stesse aprendo in due
<<Cosa mi succede? Improvvisamente sento come se lo stomaco si stesse aprendo in due>>, pensò Oliver cambiando colorito del viso <<Sarà il contatto freddo della targhetta?>>, aggiunse poi, mentre con una mano la spolverava velocemente per scoprire il numero.
<<Presumo sia la stanza 365>>, disse tra se e se, per poi sentire dei passi avvicinarsi alla porta <<Cazzo! Damien sta uscendo, meglio che non mi trovi qui!>>, per poi iniziare a correre verso le scale ed uscire dall'Hotel.Oliver fu la prima persona oltre Damien, ad avere un contatto con la stanza 365. Li per li era solo una semplice stanza sotto gli occhi di tutti, ma nessuno aveva la più vaga idea di ciò che sarebbe successo di li a poco.
Cosa nascondeva la stanza 365? E perchè Oliver al contatto con essa venne invaso da uno stato d'ansia?
Questo... non ci è dato saperlo... o almeno... per il momento!
STAI LEGGENDO
Stanza 365
TerrorNew Jersey 1990, Oliver Blake si trasferisce dal Minnesota per trovare un impiego ed essere finalmente indipendente. Dopo aver preso impiego presso l'Hotel Sant'Ana, si imbatte in numerose e misteriose morti, tutte in un'unica stanza di quell'Hotel...