Dopo venti minuti di viaggio eccoci finalmente arrivati all'aeroporto . Papà parcheggia la macchina , ci fa scendere tutti e dopo aver scaricato le valigie affida l'auto a Mark il nostro fidato maggiordomo. Chase ed io avanziamo entrando nella struttura. L'aeroporto è molto affollato , centinaia e centinaia di persone in coda ai Gate pronti a prendere dei voli che li porteranno in parti del mondo . Non è la prima volta che entro in un'aeroporto , ma è la prima che lo faccio per intraprendere un viaggio così lungo. Ho una strana sensazione ... Sempre quella piccola ansia , o meglio sempre quel piccolo vuoto che niente riesce a colmare.Il vuoto ... Come spiegarlo? Credo sia una delle sensazioni peggiori che un essere umano possa provare. Il vuoto è il nulla. Qualcosa che niente e nessuno riesce a curare , qualcosa che ti impedisce di essere felice, una cosa piccola e allo stesso tempo enorme . Non so bene o meglio non so per niente il perché di questa sensazione . So solo che esiste , fa parte di me . Decido di smettere di pensarci, non ho voglia di rovinarmi il viaggio, ed è per questo che faccio una promessa a me stessa:concentrarmi solo sul divertimento. Decisa a mantenere il patto faccio un respiro profondo e mi avvicino a Chase intento ad ascoltare della musica. Gli tolgo un auricolare , mi avvinghio al suo braccio sinistro e mi accoccolo su di lui. Lui si gira verso di me e m'infila un auricolare. Sta ascoltando Let You Down ,NF. È una bella canzone e mi rilasso ascoltandola.Chiudo gli occhi facendomi trasportare dal ritmo della musica quando sento un fruscio passarmi di fianco. Guardo il ragazzo che si è seduto accanto a me: avrà su per giù la mia età , è moro, ha gli occhi scuri come la pece, la carnagione ambrata. È un bel ragazzo tanto che inizio a guardarlo incantata e dopo un po' i suoi occhi neri incontrano i miei blu. Io distolgo lo sguardo imbarazzata e un secondo dopo sento una voce profonda rivolgersi a me.
<<Hai bisogno di qualcosa ?>>
<<Cosa? No ehm io , cioè ...>> balbetto sentendo il viso avvampare. Non mi sono mai sentita così imbarazzata in vita mia.
<<D'accordo, io sono Trevis,piacere.>> si presenta lui.
<<Oh, io sono Camila.>> ricambio essendo stata colta alla sprovvista. Lui sorride stringendomi la mano.
<<Lui invece è mio fratello Chase.>> dico indicando mio fratello che sta facendo un sonnellino per recuperare il troppo sonno perso.
«Gemelli?»chiede lui. Ovviamente.
«No, io ho diciotto anni , lui venti.» rispondo cercando di mantenere un tono gentile. Dopo un breve intervallo colmo d'imbarazzo lui è il primo a parlare di nuovo.
«Io invece non ho fratelli.» afferma lui.
Sto per ribattere quando mio padre m'interrompe.
«Camila,Chase dobbiamo andare su!» ci incita. Chase fa un lamento prima di aprire gli occhi e stiracchiarsi mentre io sistemo tutta la mia roba nello zainetto mentre ho lo sguardo fisso in quello di Travis. Quando finisco di rammendare le mie cose gli rivolgo un sorriso.
«È stato un piacere conoscerti,Camila.»
dice .
«Anche per me Trevis.» dico sorridendogli e avviandomi dietro mio padre e mio fratello.
«Ma chi era quello?» chiede mio
fratello. Io guardo indietro e noto che ci sta ancora guardando poi rispondo a Chase.
«Nessuno in particolare, mi ha dato a parlare e abbiamo chiacchierato per poco.» spiego. Chase alza le spalle e annuisce. Intanto siamo arrivati al Gate 19 dove ci siamo messi in fila per salire sull'aereo. Durante l'attesa la mia mente inizia a vagare e ad un certo punto si ferma sull'incontro fatto qualche minuto fa. Inizio a pensare alle possibili mete dove quel ragazzo potrebbe essere diretto. Magari in Europa : Tenerife, Costa Azzurra, Italia. Magari in un paese montagnoso come la Svizzera o chissà magari in Egitto. Ma infondo potrebbe anche essere appena arrivato e quindi originario delle mete appena elencate. I miei pensieri vengono però bruscamente interrotti dalla voce di mio padre.
«Pianeta Terra chiama Camila!!» scherza per richiamarmi all'attenzione.
«Tesoro oggi sei proprio con la testa fra le nuvole.» afferma papà.
«Ehm si, ho dormito poco.» mi giustifico.
«A chi lo dici!» risponde Chase sbadigliando.
«Il viaggio sarà abbastanza lungo da permettervi di riposare , razza di sfaticati.» continua mio padre.
Non ho alcuna intenzione di dormire! Io credo che la parte più bella di un viaggio sia il viaggio stesso. Non contano la meta o la durata ma il viaggio e le persone con cui lo compi che in questo caso non sono proprio l'ideale. Attenzione non scambiate la mia per ingratitudine verso mio padre o cose così. Intendo dire semplicemente che Sophia,non è il tipo di persona con cui intraprendere un viaggio così bello. Ma ormai non ci posso davvero fare nulla e quindi mi rassegno all'idea di averla intorno anche in questa vacanza. Non potrà andare tutto sempre così male ... o no??
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The Travel
Chick-LitCamila Thompson è una diciassettenne statunitense che vive a Miami insieme a suo fratello Chase ,suo padre e la sua nuova moglie ,Sophia , che prima di diventare tale era la sua amante . Camila non ha mai sopportato la presenza di Sophia , dato che...