Silenzio.
Il silenzio regnava in quella stanza mentre entrambi erano occupati ad osservare il corpo nudo dell'altro, troppo ammaliati da tale immagine per poter dire qualcosa.
Dovrebbe essere una situazione imbarazzante, si conoscevano da nemmeno una settimana e già stavano per farlo, invece no.
Fu Genn ad interrompere tale assenza di suono, muovendosi piano verso Michele, e sedendosi su quel letto coperto da lenzuola bianche, facendo cenno al moro di avvicinarsi.
A quel segnale Michele obbedì subito, accostandosi al letto e facendo girare Genn di schiena.
Lo spinse piano, costringendolo a sdraiarsi prono, senza nessuna cattiveria o impeto, con calma, dopo tutto entrambi si erano appena lasciati, e non avevano niente da perdere no? Oppure era sbagliato? Nessuno dei due riusciva a trovare la risposta, mentre Michele lasciava tanti piccoli baci sulle spalle di Genn, che gemeva ad ogni contatto e ricambiava con dei baci sulla sua guancia.
Dopo dei minuti infinitamente belli e piacevoli Michele la sentiva, l'erezione di Genn iniziava a premergli sul l'interno coscia, e la sua faceva la stessa cosa, quindi staccò il petto dalla sua schiena, ricevendo un piccolissimo grugnito da parte di Genn.
Allungò la mano verso il comodino che stava a destra del letto matrimoniale, aprì un cassetto e ne tiró fuori un pacchetto di preservativi ancora intatto.
Ancora intatto poiché dopo Giulio non c'era stato più nessuno, e francamente non sa nemmeno perché li abbia ricomprati, sta di fatto che li ha comprati, ed ha comprato pure il lubrificante alla ciliegia.
Il preferito di Giulio.
Si fermò per un attimo a fissarlo, perso nel vuoto e pensando a tutto il piacere che Giulio gli aveva procurato, ma poi si ricordò che aveva lasciato Genn sul letto prono con un'erezione piena tra le gambe, così si riavvicinò al ragazzo.-se ti faccio male, dimmelo che mi fermo
Sussurrò Michele nell'orecchio di Genn.
-mh mh
Biascicò Genn prima di stampare un bacio veloce sul suo zigomo.
Il moro si impiastricciò l'indice e il medio con il lubrificante e lo spalmò poi sul l'anello di muscoli sensibili del biondo, per poi penetrare sempre più a fondo.
Sfilò le dita e con gli incisi strappò l'involucro del preservativo che fece un rumore sordo e a tratti fastidioso, per poi infilarselo per tutta la lunghezza del suo membro già completamente eretto.
Avvicinò piano le anche al corpo dell'altro facendole collidere con esso, e sfiorando l'ingresso con la punta del suo membro, sentendo l'eccitazione e la frenesia di Genn scalpitargli sotto la pelle.
Lo penetró piano, tentando di non fare male al ragazzo sotto di lui, per poi accellerare il ritmo, dando delle spinte ben assestate e con un ritmo costante, toccando la prostata otto volte su dieci e scaturendo un gemito da parte di Genn.
Continuò, dando spinte sempre più forti e tenendo un orecchio teso per ascoltare eventuali avvisaglie di dolore da parte del ragazzo, che però continuava a gemere, come se fosse una cantilena continua, sentendo di essere sempre più vicino al limite e aggrappandosi con le unghie al lenzuolo sotto di lui.
Genn venne su quel medesimo lenzuolo, in un orgasmo rumoroso, un qualcosa che assomigliava più ad un urlo che ad altro, con il fiato corto e i brividi lungo la schiena.
Michele uscì dal suo corpo e subito la sua erezione pienissima e che duoleva parecchio fu soddisfatta dalla mano particolarmente esperta di Genn che inizió a compiere dei movimenti verticali e delicati, facendolo venire nel giro di poco, sporcando tutto il ventre del compagno;
Entrambi col fiatone si guardavano negli occhi, la luce del mattino che entrava la finestra illuminava perfettamente quelli lucidi di entrambi, mentre Michele si avvicinò piano alla sua bocca, per stampargli un lieve e fugace bacio su quelle labbra contratte in una smorfia di piacere.
Si staccò e piano sussurrò-grazie
A quella affermazione Genn si accostò piano al suo petto, poggiando la testa nel suo incavo del collo e baciandolo appena.
Michele portò il braccio lungo le sue spalle fino al suo ventre, e iniziò a massaggiare piano, mentre il ragazzo si affossò ancora di più tra il suo collo e la sua clavicola, pensando a quando con- no, ad Alex non ci deve pensare, non adesso che sta così bene.
Michele invece a Giulio ci pensa, pensa a quando faceva quelle cose con lui al posto di Genn, di quando gli posava la mano sopra il petto e sentiva il suo cuore battere, e di fatto adesso fa lo stesso con Genn, il rumore costante del suo cuore vivo e giovane lo distrae da tutti quei pensieri, e il calore del suo fiato sul collo lo porta ad avere una sensazione di pace che mai prima aveva provato, no, nemmeno con lui.
In un certo senso si sentiva in dovere di parlare a Genn di quello che era successo tra lui e Giulio, ma allo stesso tempo sentiva di avere il diritto di sapere anche di Genn e Alex, così fu proprio lui a interrompere quella pace così surreale che cullava i due da ormai dei minuti che erano parsi infiniti, Genn con gli occhi socchiusi che tracciava dei cerchi immaginari tra i peli radi del petto di Michele venne svegliato proprio dalla voce di quest'ultimo.