Altalogata dei miei stivali simpatica come un gatto attaccato ai maroni.
Però, quella silhouette così formosa, quel décolleté così prosperoso, quei capelli biondo ramato che le scendevano lungo la schiena scoperta dritti come degli spaghetti mandavano il mio cazzo a fare il giro del mondo in ottantuno secondi e poi ritornare nelle mie mutande.
Ah le donne, benedette donne. Esseri minuti e indifesi alla ricerca costante di un cazzo da succhiare. Il mondo femminile è il mio secondo nome. Ho una certa esperienza in questo campo, diciamo soltanto che io e il sesso siamo una cosa sola. Se aprissi il dizionario e cercassi la parola "sesso" accanto ci sarebbe la mia foto.
John: un nome, una garanzia. Le donne cascano ai miei piedi non appena pronuncio il mio nome, accenno il mio sorriso più smagliante e sfrego la mia barbetta con pollice e indice.
È una tecnica che ho perfezionato con gli anni e funziona in modo impeccabile. Provare per credere.
Ora, non penserete mica che io sia una sottospecie di maschilista, misogeno, amante del sesso in tutte le sue forme.
Perché lo sono.
Per me le donne sono solo un oggetto da manipolare a proprio piacimento, il mio giocattolo preferito. Non tutte appartengono a questa categoria, ci sono delle eccezioni - mia madre e mia nonna - ma la maggior parte sono delle pompinare sovraeccitate.
È un dato di fatto.
Ma ci sono anche donne che si imbarazzano, che si emozionano e che hanno bisogno di un abbraccio o di una carezza.
E quella donna sull'ascensore mi ha fatto questo effetto. Era come se cercasse di nascondere le sue debolezza sotto una corazza indistruttibile. Una di quelle persone che sta una fottuta merda eppure fa di tutto per apparire la persona più felice del mondo.
La vidi allontanarsi a testa bassa con un cappotto di cashmere, alzando lo sguardo solo per attraversare la strada. Come se non volesse farsi notare.
Cosa alquanto impossibile, perché è come una rosa nera, di bellezza rara e da preservare. Un fascino singolare, che emana luce irradiando chi la circonda, seppure avvolto dalle tenebre riesce a dare a chi le sta vicindo l'inebriante fragranza di forza, serenità e armonia.
La osservavo fermarsi dinanzi un fioraio, i proprietari la accolsero come fosse una figlia con calorosi abbracci e carezze sulle spalle. Prese un mazzo di girasoli e mimose, poi si congedò e prese un taxi per andare chissà dove.
Per la prima volta nella mia vita, fui curioso di sapere di più riguardo quella donna, di come si chiamasse, di dove vivesse, di quale gusto prendesse il gelato e se avesse mai assaggiato il bubble tea.
Avrei potuto fare quelle tipiche scene nei film d'azione, del tipo -Segui quel taxi!- ma no, non l'ho fatto.
Proseguii per la mia strada, entrai nell'abitacolo della mia Mercedes ultimo modello e guidai verso casa.
Appena varcai la soglia della porta d'ingresso, una delle mie puttane era ancora sdraiata sul divano del salotto a mangiare pizza e tracannare birra come se non ci fosse un domani. Accanto al cartone della pizza, mozziconi di sigarette e frammenti di tabacco erano sparsi sul tavolino.
-Hey piccola, non ti avevo detto di andartene stamattina dopo che ti fossi rivestita e data una ripulita?- guardai esterrefatto l'ambiente bisunto e feccioso.
-Si, tesoro. Ma poi mi sono ricordata che la mia coinquilina non ci fosse, perciò ho pensato di aspettarti su questo bel divano e magari farti una bella sorpresa.- disse quell'ultima frase con tono malizioso, e si avvicinò sfilando lentamente la sua minigonna, la fece scivolare lungo le gambe ossute e la scacciò con un calcio. Poi si passò un dito nell'elastico delle mutante, istigando la mia natura da uomo, ovvero esemplari incapaci a resistere al sesso femminile.
Perciò l'afferrai per le natiche e la baciai con passione, poi la spinsi giù nel letto e facemmo l'amore. Niente di speciale, nessuna riserva. Una botta e via.
-Chiamami presto, tesoro!- disse infine, perfettamente cosciente che no, non ci sarebbe stata una prossima volta.
-Certo. Addio.- bisbigliai.
Quando chiuse la porta d'ingresso, mi rivestii, mi feci una doccia fredda e aprii una scatoletta di ramen con una salsa piccante e aromatica.
Chissà se lei è una che le piace il cibo cinese oppure quello messicano, o entrambi. Chissà se è una di quelle fissate con le diete, se è vegana, vegetariana o è una comuna onnivora. Dalle sue forme così equilibrate e genuine, sembrerebbe proprio che sia di buona forchetta. E questo mi fa un gran piacere.
Di nuovo, stavo pensando a lei. A quella donna incontrata nell'ascensore. Stronza, sensuale, prepotente e dannatamente bellissima.
Mentre mi gustavo i miei spaghetti cinesi, decisi di guardarmi la puntata del mio programma registrato stamane.
Maschi contro Femmine è un programma televisimo da me gestito, ogni settimana creiamo due gruppi tra maschi e femmine e ne delineamo le differenze, soprattutto sul punto di vista caratteriale, ma anche ormonale per capire meglio le proprie prestazioni sessuali. Infine, diamo qualche consiglio per trasformare i propri difetti in pregi e per mandare avanti la propria relazione e mantenere costante la propria attività sessuale.
Quando finii la puntata, accesi al pc e mi collegai a Omegle per cercare qualche pollastrella che possa soddisfare il mio cazzo.
Avevo le notifiche intasate di messaggi e richieste di amicizia. Godevo di una certa popolarità in quel sito d'incontri, d'altronde nella descrizione del mio profilo avevo scritto "a Natale si può dare di più: iniziamo dalla fica". Era un'esca facile per quelle donne che scambiano la propria lingua per sciarpe per cazzi.
Diedi un'occhiata alla home della pagina web e nei suggerimenti d'amicizia comparve una faccia al quanto familiare.
Occhi bellissimi, sguardo magnetico, lineamenti perfetti. È la mia bella, tenebrosa e affascinante ragazza dell'ascensore.
Decido di mandarle un messaggio, tanto per colmare le mie curiosità.
"Hey bambolina, ci rincontriamo."
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Tre grammi di te; wechat
Short StoryHope e John messaggiano su wechat, si conoscono casualmente a lavoro, in un ascensore, ma approfondiscono la loro conoscenza su questa applicazione. I messaggi dapprima innocenti, diventeranno davvero piccanti. A voi la libera interpretazione.