capitolo 8: psicofarmaci

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Prima di iniziare voglio dire che questo è uno dei capitoli più importanti della mia vita e spero che vi porti a riflettere, e se mi conoscete che vi  faccia riflettere sulle mie scelte .

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Solitamente nel periodo estivo con mia mamma andavamo a stare insieme a mia nonna nella casa di campagna. L'anno scorso  non fu come gli altri; sono stato sempre molto protettivo nei confronti di mia mamma , ed ogni occasione era buona per controllarle il telefono, Scoprii che mandava spesso soldi ad un conto corrente che non conoscevo. Essendo che i soldi scarseggiavano gli chiesi a chi stesse mandando quel denaro , lei mi rispose:"-non sono cazzi tuoi , io sono la madre tu il figlio ." Questa frase mi fece riflettere molto, ma non mi feci scoraggiare, e nonostante lei avesse cambiato la password del cellulare riuscii a scoprire a chi appartenesse quel Iban- (conto corrente bancario/carta di credito). Era di un certo Alessio un ragazzo molto giovane , appena maggiorenne. Mia mamma aveva di solito uscire di sera molto tardi, cosa che mi fece pensare molto. Una sera le chiesi : "dove vai?" E lei mi disse che sarebbe andata con delle amiche . Non ci avrei creduto neanche se me lo avesse detto dio; così mentre lei si truccava mi nascosi nel bagagliaio della punto. Avevo portato con me una pistola ad aria compressa molto potente e mille demoni nella testa. Nel bel mezzo della strada sentii la macchina fermarsi, e sento salire un ragazzo . Dissi tra me e me " è lui. Io lo ammazzo". Era lui  ,Alessio, non uscii allo scoperto subito , ma arrivati in una strada secondaria di siculiana-  (piccolo paesino di mare vicino,  noto per le spiagge immacolate) sfondai il leggero strato di plastica che divideva il bagagliaio dall abitacolo, e puntando la pistola ad Alessio gli intimai di scendere subito dalla macchina . Alessio cercò di avvicinarmi e di spiegarmi la situazione , ma io imperterrito gli sparai ad una gamba . Dopo lo sparo lui se ne andò via ed io e mia mamma tornammo a casa . Andai nella mia stanza senza dire nulla.il giorno dopo mia mamma non c'era più, era andata via con lui; chiesi aiuto ad una amica di mia mamma  e scoprimmo che alessio veniva da un paese lontano in provincia di Enna e che per quel periodo avrebbe dormito a casa mia.  Decisimo di andare a controllare la casa (dato che possedevo una copia della chiave), le cose che trovammo erano scioccanti;psicofarmaci pesanti ,droga ed alcol in grande quantità. Dopo queste scoperte tornai nella casa di campagna . In quel periodo mio papà era andato a trovare sua zia a Cefalù( in provincia di Palermo ) . Tornato in campagna chiamai mia mamma e gli dissi che se non fosse tornata subito la avrei denunciata per abbandono.dopo due ore dalla chiamata arrivò , con Alessio alla guida, egli scese dalla macchina con un coltello preso dalla mia cucina , sfondando il cancelletto arrugginito della campagna entrò e cercò di accoltellarmi.  Sentendo le urla di paura di mio fratello i vicini di casa vennero in soccorso allontanando subito il bastardo. Ne uscii con un taglio sulla pancia , nel mentre mia mamma svenuta in macchina urlò una parola che mi rimase impressa per sempre." Se mi toccate ad Alessio vi ammazzo". Ci rimasi di merda, in fine chiamai la polizia che arrivò dopo mezz ora dalla chiamata , e perlustrando ritrovarono anche in mezzo la terra il coltello usato ,E aprirono una denuncia che ancora oggi è in corso. Intanto mio papà era in viaggio per tornare , quando tornò mi feci le valigie e andai a vivere da lui a casa della sua compagna.

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