CamperTek - L'ULTIMO ARRIVATO

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                                                                      ANDREA P.O.V.

A: "Ecco che sta per cominciare un'altra giornata di merda a scuola." Pensai mentre scendevo le scale di casa.

A: "E pensare che siamo solo a febbraio... mancano ancora più di tre mesi prima di finire questo strazio."

Stavo camminando ormai da cinque minuti quando vidi da lontano il mio vicino di casa e compagno di classe Giovanni.

A:- Ehi Giova! – Lo chiamai.

Lui si immobilizzò e si girò piano piano verso di me; accelerai il passo e lo raggiunsi subito.

G:- Ciao Andrea. – Bisbigliò con voce tremante.

A:- Allora? Come hai passato il fine settimana?

G:- A casa, ci avevano dato molti compiti da fare.

A:- Ah sì? Ma tu pensa, io sul diario non avevo scritto niente. Non è che potresti farmeli copiare?

G:- Li ho già su un foglio per te. – Mi rispose sempre più a bassa voce.

A:- Oh, tu sì che sai come farmi felice. Forza, andiamo a sprecare il nostro tempo in quella stramaledetta scuola.

Gli cinsi le sue gracile spalle col mio braccio e ci incamminammo nuovamente verso la scuola.

All'entrata della scuola c'erano molti ragazzi ma appena mi videro si spostarono per farmi passare.

Appena entrato in classe, Matteo mi venne incontrò sorridente.

M:- Ehi, ciao Camper! Pronto per questa nuova settimana?

A:- Oh sì. Ho tante cose in mente che potremo fare.

G:- Ehm... - Bisbigliò debolmente Giovanni ancora intrappolato sotto il mio braccio.

A:- Eh? Che vuoi?

G:- Posso andare a sedermi al mio posto?

A:- Ah ma certo.

E alzai il braccio liberandolo dalla mia stretta.

M:- Ma non ti stanca prendere di mira un ragazzino così insignificante?

A:- E perché mai? E' molto soddisfacente invece.

Entrò in classe il professore della prima ora e io mi avviai svogliatamente al mio banco dove iniziai subito a preparare la mia speciale fionda: dopotutto c'era un motivo se mi chiamavano Camper.

Appena il professore si girò verso la lavagna chiedendo chi volesse correggere i compiti armai la mia fionda e scagliai il colpo verso quell'odiosa Erica in prima fila che si alzò dalla sedia appena la colpii per il dolore.

Prof:- Ah bene Massara, venga venga.

La classe iniziò a ridere ed Erica mi guardò storto: provasse anche solo a dire qualcosa quella troia, sa bene che ho alcune sue foto che non esiterei un attimo a pubblicare.

Qualcuno bussò alla porta e appena fu aperta entrò il preside seguito da un ragazzo che non avevo mai visto.

Fummo costretti ad alzarci in piedi in segno di rispetto per quel maiale ma dopo neanche un secondo mi rimisi seduto.

Pres:- Buongiorno ragazzi. Permettetemi di presentarvi il vostro nuovo compagno di classe, Pietro.

Il ragazzo si fece avanti: non era molto alto, aveva già parecchia barba ma dopotutto non sembrava essere più grande di noi.

P:- Ciao, il mio nome è Pietro ma tutti mi chiamano Giampiero.

A: "Bene bene, non vedo l'ora di metterlo alla prova."

Notai che Matteo mi stava fissando e quando ricambiai il suo sguardo entrambi sfoderammo un ghigno.

Prof:- Benvenuto. Puoi metterti laggiù, in quel banco vuoto dietro ad Andrea.

Si avviò verso il banco indicatogli e appena mi passò vicino ci scambiammo una rapida occhiata e stranamente non abbassò lo sguardo come facevano tutti gli altri che fissavo in quel modo.

A: "Ci sarà proprio da divertirsi."

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Salve gente e benvenuti in questa nuova storia.

Non so cosa dire quindi appuntamento al prossimo capitolo, ciao

Ship Illuminatissime [SOSPESA]Where stories live. Discover now