*FACCIA SCONVOLTA*

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P:- Fattelo dire: non sei per niente bravo come cuoco. – Mi disse Pietro dopo pranzo.

A:- Il fatto che ti abbia accettato nella squadra non ti permette mica di criticarmi così gratuitamente, eh. – Risposi.

P:- Devi assolutamente metterti con qualcuna che sappia cucinare, altrimenti potresti rischiare di morire intossicato. A proposito, ho visto che te la intendi con quella ragazza in prima fila, com'è che si chiama?

A:- Ma chi, Erica? Mi dispiace ma sei completamente fuori strada. Lei è solo un modo come un altro per sfogarmi, nient'altro.

Ci spostammo in sala e ci sistemammo sul divano.

A:- Tu invece? Hai lasciato qualcuna giù a Palermo?

P:- Naaa, una cosa da niente. E poi ho già trovato un sostituto.

A:- Ah sì? E chi è?

P:- Semplice, se...

Il mio telefono iniziò a suonare.

A:- Scusa, devo rispondere. Pronto Mattè, che vuoi? ... Ok, a tra poco allora. Ciao.

P:- Matteo?

A:- Sì, dice che più tardi ha un impegno e quindi ci raggiunge adesso. Ma scusa, ti ho interrotto. Stavi dicendo?

P:- Niente di importante anzi, mi sono già scordato.

A:- Complimenti per la memoria allora.

Aspettammo altri cinque minuti e poi arrivò Matteo.

Mettemmo al corrente Pietro di tutto ciò che sapevamo su tutti i professori e su come poterli sfruttare a nostro vantaggio, gli raccontammo alcuni segreti sui nostri compagni di classe e altre cose simili.

P:- Bene, ho parecchie cose da assimilare. – Disse alzandosi dal divano e stirandosi.

M:- Io ora devo proprio andare, mi dispiace.

A:- Ok, ci vediamo domani a scuola.

P:- Ciao Barbanera.

Matteo gli lanciò uno sguardo dispregiativo ma non rispose e andò via.

A:- Ti diverte prenderlo in giro?

P:- Abbastanza. Ma voi da quanto vi conoscete?

A:- Da molto, quasi sette anni penso. All'inizio voleva atteggiarsi da bullo ma era veramente incapace, così ho deciso di prenderlo con me e insegnargli.

P:- Un atto caritatevole insomma.

A:- Mpfh, non esageriamo adesso.

P:- Magari l'hai voluto aiutare perché eri attratto da lui...

A:- Cosa?!? Ma che diavolo stai dicendo? Per prima cosa lui ha già una ragazza e poi io non sono gay.

P:- Oh beh, questo è tutto da vedere.

Con un veloce passo si avventò sulle mie labbra e mi diede un intenso bacio a stampo.

P:- Ci vediamo domattina a scuola, Camperinho.

E detto questo, prese ed andò via, lasciandomi solo con un'espressione da cretino stampata in faccia.

Rimasi immobile per circa un minuto prima di riuscire a ricollegare tutti i sensi.

A:- Ma che cazz?

Mi aveva veramente baciato? Ma soprattutto: perché avevo l'impressione che mi fosse piaciuto?

Volevo una spiegazione a quello che stavo provando in quel momento ma non riuscii a darmela da solo.

Mi sentivo scoperto, debole, una facile vittima insomma: tutte le difese che avevo eretto intorno a me erano state distrutte in quell'attimo in cui le mie labbra si erano congiunte con le sue.

Di colpo capii la ragione di quegli sguardi tra di noi, perché mi sentivo male ovunque tranne che a scuola.

A:- Lui mi piace?

Dovevo assolutamente trovare altre prove e parlarne con lui: qualsiasicosa mi avesse fatto, ora mi sentivo completamente una persona diversa.

Ship Illuminatissime [SOSPESA]Where stories live. Discover now