VUOI UNA GUERRA?

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La mattinata si era finalmente conclusa ma purtroppo il lunedì dovevamo stare a scuola anche il pomeriggio quindi io e Matteo andammo in mensa.

A:- Cosa ne pensi del nuovo arrivato?

M:- Non ha l'aria di uno sfigato come Giovanni, forse potrebbe essere uno tosto.

Ci sedemmo al nostro solito tavolo al quale nessuno osa avvicinarsi ed iniziammo a mangiare quella sbobba schifosa che passava la mensa scolastica.

Dopo circa un minuto arrivò Pietro che si sistemò con tutta calma al nostro tavolo senza neanche chiederci il permesso.

M:- Ehi, chi ti credi di essere? – Gli chiese Matteo con la sua voce cattiva.

P:- Credo di essermi già presentato prima. – Rispose noncurante delle occhiatacce che Matteo gli stava lanciando.

A:- Ahahaha, bella questa. Lascia stare Matteo, magari due chiacchiere col nuovo possono farci bene. Dì un po', da dove vieni?

P:- Non facciamo tanto i vaghi, credo di aver capito chi rappresentate in questo posto e quindi vi dico subito che nella mia vecchia scuola io, da solo, avevo lo stesso vostro ruolo.

A:- Ah bene, quindi stai dicendo che vorresti prenderti il nostro posto?

P:- Dipende. – Rispose continuando a mangiare e tenendo sempre lo sguardo sul piatto.

M:- E da cosa dipenderebbe? – Domandò Matteo che si stava spazientendo.

P:- Da cosa decidete di fare voi. Se volete proteggere il vostro ruolo e non volete che altri interferiscano sarò costretto a succedervi, altrimenti potremmo fare squadra.

La calma e la tranquillità con cui stava parlando mi fece capire che non aveva veramente paura di noi e forse, quello che stava promettendo era vero.

A:- Bene, non c'è alcun bisogno di iniziare una guerra per così poco, sei il benvenuto nella nostra squadra.

Pietro accennò un sorriso e Matteo mi guardò stupito.

M:- Ma sei serio Camper? Gli permettiamo di salire subito al nostro livello già dal primo giorno?

P:- Senti Barbanera...

M:- Sono Stormy.

P:- Anche tu hai un soprannome? E io che pensavo se la dessero solo i capi.

A:- Continui a piacermi sempre di più, sai? Qual è il tuo nome allora?

P:- Mi chiamavano Giampytek.

A:- Ok Giampytek, benvenuto in squadra.

Pietro finì di mangiare poi prese il vassoio e si alzò; Matteo invece continuava a guardarmi storto.

M:- Si può sapere perché l'hai fatto?

A:- Voglio evitare una competizione con uno come lui e poi ci farà comodo. L'ultimo arrivato di solito è sempre tenuto con un occhio di riguardo dai professori.

M:- Spero tu abbia fatto la scelta giusta.

A:- Fidati Stormy, l'ho fatto.

Dopo altri dieci minuti tornammo in classe e, insieme al professore di storia, trascorremmo lì due ore.

A:- Ancora cinque minuti e mi sanguinano le orecchie. – Dissi mentre uscivamo dalla scuola.

M:- Oggi proprio non si reggeva.

A:- Senti, oggi pomeriggio non ho voglia di uscire. Ci vediamo direttamente domani.

M:- Ok Camper, a domani allora.

Mi avviai verso casa e vidi che Pietro stava camminando nel marciapiede all'altro lato della mia stessa strada.

Lo fissai per bene e ripensai a quello che avevo detto a Matteo: "Sì, evitare una guerra contro di lui è la cosa giusta e poi, non so perché ma quel ragazzo ha qualcosa di strano."

Sentivo qualcosa infatti che non avevo mai provato, simile però a quella prima volta in cui l'avevo fatto con Erica.

A:- A proposito di quella troia, magari domani gli dico di fare un salto a casa mia, ho proprio voglia di sfogarmi.

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Salve a tutti!!!

Sto ancora elaborando la storia quindi vi chiedo scusa per la brevità del capitolo: appena avrò bene in mente come farla evolvere ovviamente saranno più lunghi.

Detto questo,appuntamento alla prossima settimana, ciauuuuuuuuuuu!!!!!    

Ship Illuminatissime [SOSPESA]Where stories live. Discover now