Era davvero cosi difficile sperare che Suga mi guardasse con occhi diversi? Lo speravo da ormai molto tempo ma lui continuava a rivolgermi sguardi disgustati e la cosa mi feriva. Non che ne fossi innamorato anzi, non sapevo nemmeno cosa volesse dire però il pensiero che i miei sentimenti erano stati svelati e così malamente ricambiati mi faceva sentire gracile, indifeso, come se la mia anima vagasse nuda senza il mio corpo a proteggerla. Lui era cosi piccolo, eppure riusciva a farmi provare delle emozioni enormi. Ero frustrato e non sapevo come uscirne.
La scuola andava avanti come sempre tra ragazze, amici, bande e risse. Volevo sinceramente smettere ma il problema era cosa fare dopo. Mi aspettava una vita noiosa, ancora più di adesso, almeno con le botte si passava il tempo e poi c'erano un sacco di ragazze che si sentivano speciali a stare con uno come noi, virile e sexy. Gia peccato che ormai le ragazze avevano perso il mio interesse. Ovviamente quando capitava che qualcuna voleva concedersi senza sforzo non rifiutavo mica. Capitò quel pomeriggio.
Maia era una ragazza di un anno piu piccola di me. Era molto sveglia e sexy e mi reputava il suo dildo vivente. Ogni volta che ne aveva voglia veniva da me e ci chiudevano in qualche aula nascosta a scuola. Nel peggiore dei casi ci scappava un pompino, nel migliore me la facevo. Era mitica ed esperta e mi aiutava a rilassarmi.
Maia venne da me e mi si buttò addosso.
"E tanto che non lo facciamo Jimin Ti prego.. Sono in astinenza". Mi sorrise perversa e come potete immaginare, molto a malincuore la portai nelle classi del terzo piano abbandonate da tutti.
Ci chiudemmo nel laboratorio, ma dimenticai purtroppo di chiudere a chiave. Tipico..
Iniziai a spogliarla molto velocemente togliendole tutto, nel frattempo le leccavo tutti i punti raggiungibili, collo spalle, guancie tutto. Tranne la bocca. Era troppo intimo.
Lei iniziò da subito a toccarmi il pacco che divenne subito eretto. Mi abbassò i pantaloni facendomi rimanere in boxer per un po' di tempo. La presi in braccio e la feci sedere sulla cattedra immaginando i docenti che avrebbero fatto lezone un giorno su quello stesso pezzo di legno.
Le abbassai le mutandine facendole rimanere la gonna su e iniziai a leccarla. Mi piaceva il sapore della sua intimità, era calda e bagnata e mi piaceva.
Continuai per un po' finche non la sentii miagolare come una gatta.
"Non ne posso piu" mi disse in un gemito.
Capovolgemmo la situazione. Era lei ora che mi stava leccando mentre io ero appoggiato alla cattedra.
Piegai la testa all'indietro godendomi quel lavoretto ben fatto.
Chiusi gli occhi e li riaprii soltanto quando ormai stavo quasi per finire.
Sentii una sensazione strana, quasi pressante, angosciosa. Come se qualcuno stesse osservando.
Mi voltai verso la porta senza dire nulla a Maia anzi tenendole la testa verso la mia intimità per non farle vedere nulla.
Come sospettavo qualcuno era li che guardava. Qualcuno posto nell'ombra che osservava la scena senza muovere un muscolo e senza fare un singolo suono. Era inquetante. Un brivido mi attraverso la schiena ma ancora non mi mossi, sapevo che Maia si sarebbe spaventata.
Quasi tutta la mia eccitazione andò via finche il guardone accortosi che lo avevo notato spostò lievemente il viso verso la luce fioca della classe mostrandosi.
Era Suga. I suoi occhi erano semi chiusi come se volesse chiedermi con lo sguardo che cosa stessi facendo. Poi inaspettatamente, fece un sorriso perverso.
Lo osservai ancora senza avere la forza di staccare gli occhi da quel sorriso. Il pene mi si induri ancora portandomi al limite dell'eccitazione.
"Oh mio dio, sei piu duro del solito, ti piaccio cosi tanto?"
Non le risposi neanche. Se solo avesse saputo che non era lei a piacermi, ma semplicemente quello sguardo che ci fissava, con quel sorriso perverso. Avrei fatto di tutto per farlo aggiungere a noi.
e quasi glielo chiesi.
Ma mi trattenni, probabilemnte Maia non avrebbe accettato. O forse si.
Mentre pensavo l'orgasmo si faceva imminente.
Ero ormai in piena eiaculazione quando quella parola o meglio quel nome usci dalla ma bocca.
"Suga.." gemetti.
Cazzo, avevo veramente pronunciato il suo nome mentre Maia ingoiava il mio sperma e lui era li a fissare.
Spalancò gli occhi, aveva sentito, e girò i tacchi prima che Maia si voltasse da quella parte.
Imbarazzato al limite tentai di dissimulare ciò che avevo detto.
"Che cazzo di nome hai detto?"
"Io? Nessuno, ho solo urlato perche mi piaceva troppo"
"Smettila coglione ho sentito, hai detto un nome"
"Ti stai sbagliando."
Ero palesemente arrossito.
"HAi detto Suga??"
"no, perche avrei dovuto dire suga, chi cacchio è suga"
"HAi pronunciato il nome di quel tuo compagno di classe mentre io ingoiavo il tuo schifoso sperma?"
"Schifoso? non credo ti faccia cosi schifo siccome sei sempre tu a chiedermi di averne un po'. Com'è che fai? <Ti prego Jimin sono in astinenza..> oppure <Jimin ti prego buono come il tuo non ce nessuno>"
"Mentivo stronzo."
"CErto valla a raccontare a qualcun altro"
"resta il fatto che hai pronunciato il nome di un ragazzo mentre ero qui con te"
mi si avvicinò con aria ostile.
"Sei gay,Jimin?"
feci un enorme risata e decisi di dirle una semi verità. Ormai l'aveva scoperto e poi chi l'avrebbe creduta. Lei è una puttana che tutti reputano tale e io facevo parte della banda piu tosta di tutta la scuola. Era impossibile che per me ci fossero stati problemi. In fondo bastava negare.
"No, Maia non sono gay, altrimenti con te non mi si alzerebbe cosi tanto e non potrei nemmeno farti urlare come di solito urli. Semplicemente come sono voluto entrare dentro le tue grazie voglio entrare anche in quelle di Suga."
Lei rimase ferma a guardarmi.
"Vuoi farci sesso? solo sesso?"
"Assolutamente solo sesso."
le comparve un sorriso sornione.
"Beh qualche volta si potrebbe fare qualcosa in tre? che ne dici? sei disposto a darlo a tutti e due"
Solo il pensiero mi fece barcollare.
"VEdiamo che si puo fare"
MA che, sarebbe stato il nirvana. Il punto era se fossi mai riuscito a far diventare Suga come me. Se solo avesse voluto farlo almeno con me sarebbe stato facile a convincerlo a farlo con Maia.
La domanda era se suga fosse un perverso oppure no. poi mi venne in mente quel sorriso che faceva mentre ci guardava.
Era assolutamente un perverso.
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My disease, my perversion {Yoonmin}
FanficEra talmente bello da sembrare angelico. Quel viso pallido, con quegli occhi cosi profondi e le labbra rosse come i petali di un fiore delicato lo rendevano perfetto. Me ne innamorai follemente senza accorgermene, senza capire cosa avrei dovuto pass...