Suga

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Si chiamava Min Yoongi. Sembrava un nome stupido, quasi insignificante. Non rifletteva per nulla le caratteristiche del propietario. Yoongi era un mio compagno di classe alle medie che lo diventò successivamente anche alle superiori. Io, invece, mi chiamo Jimin.

Vivo a Seul da quando sono nato, la capitale della Corea del Sud. Qui la vita fa schifo ed e per la maggiore noiosa. Noi ragazzi non facciamo quasi nulla a parte cercare di rimorchiare il più possibile. Il sesso è il nostro unico svago, almeno per quelli della mia cerchia. Le ragazze sono il nostro argomento principale e ovviamente ci sono numerose sfide su chi se ne porta a letto di più, uno schifo di passatempo almeno sotto il livello morale. Pensate a cosa vuol dire fare queste sfide quando il tuo unico desiderio è mettere le mani su un bel ragazzino biondo lasciando stare le solite ragazze. Già, purtroppo era da un bel po' di tempo che mi  ero reso conto di provare attrazione, molta attrazione verso un ragazzo. Non era facile neanche ammetterlo, figurarsi confessare al mondo queste mie perversioni.

Tornando a noi, beh si nella mia classe oltre ad esserci parassiti in cerca di ragazze e riviste porno, in quella coltre di ragazzi senza briciolo di moralità e circondati da un alone nero e sporco, c'era un briciolo di bellezza. Come detto prima, nella mia classe per molti anni c'è stato Suga, questo era il sopranome dato a Yoongi a causa della sua meravigliosa pelle bianca. Ah.. Ogni volta che i miei occhi incontravano quei suoi meravigliosi capelli biondi, il mio cuore perdeva un battito. Lo ammiravo per ore senza destare sospetti. Gli guardavo le meravigliose guancie pallide con tocchi rosati, gli occhi scuri dal taglio elegante, il viso sopraffino e la pelle candida. Gli osservavo il corpo snello e sottile, quasi dalle forme femminili, con le gambe sottili, le mani piene di anelli, e la bocca rossa come i petali di una rosa. Suga sembrava fatto di zucchero filato, cosi delicato e sopraffino, quasi come se solo una carezza potesse deturpare la sua perfezione. Era così pallido da sembrare albino.

Prevedibilmente Suga non parlava con nessuno, si entraniava da tutto e tutti lo giudicavano perche credevano che lui si sentisse superiore. Ma non io, io lo veneravo di nascosto osservando ogni suo comportamento, ogni sua espressione, mentre voltato verso la finestra contemplava i fiori di ciliegio. Era circondato da una meravigliosa coltre di nubi rosa, che non lasciava accesso a nessuno. Era cosi diverso dalla feccia che rappresentavamo i miei amici ed io, lui era cosi semplicemente diverso, cosi strafottente, cosi meraviglioso nella sua purezza.

Ero totalmente fuori di me per lui, e lo ero fin da piccolo anche se solo dopo tempo riconobbi questo mio debole.

avrei Fatto di tutto per farmi notare da lui, per farmi stringere dalle sue braccia snelle, per sentire il sapore dei suoi baci sul collo, per sentire il suo profumo e la dolce sensazione delle punte dei suoi capelli sul mio viso. Sognavo ardentemente il suo corpo sul mio, vedere il suo viso in estasi, sognavo di provocargli paicere, uno cosi intenso che nessun altro sarebbe stato in grado di eguagliare quelle sensazioni. Iniziai a pensare che fosse solo una questione di  sesso, che magari ero eccitato dal provare qualcosa di nuovo, cosi decisi che avrei cercato di averlo, in modo da poter finalmente dimenticare, ma non andò per nulla cosi.

My disease, my perversion {Yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora