Una grande palestra, la gara più importante davanti a un pubblico molto numeroso come mai aveva visto prima. Poi c'è il tavolino dei giudici, severissimi; basta niente perché il giudizio su quello che fai sia bassissimo e comprometta tutto quanto. Ogni cosa deve essere perfetta altrimenti sei fuori. La squadra che otterrà il primo premio potrà mandare le proprie atlete nelle selezioni nazionali. "Diventare una Farfalla... essere ammirata da tutto il paese e magari da tutto il mondo... volare leggere con le proprie ali... conoscere le atlete migliori degli altri paesi del mondo e poter volare gareggiando con loro..." Questi pensieri passavano per la mente di Mishel ma anche delle sue compagne di squadra. Mishel 17 anni, media statura, capelli lunghi e castani e occhi verdi si preparava ad affrontare la gara di Ginnastica Ritmica che forse era la più importante della sua vita. Lei praticava questo sport fin da bambina e aveva ottenuto diversi risultati importanti sia a livello individuale sia di squadra. Il suo sogno naturalmente era di entrare in nazionale un giorno. Le Farfalle azzurre così venivano chiamate le ginnaste della nazionale italiana e lei voleva essere una di loro.
La squadra precedente aveva ormai terminato il proprio esercizio e tra poco sarebbe toccato a lei e alla sua squadra. "Se volete diventare Farfalle, dovete pensare come delle farfalle, agire come delle farfalle, muovervi come farfalle se no non potrete volare davvero." L'allenatrice spronava sempre Mishel e compagne a dare il meglio di sé ma quel giorno non bastavano le solite parole e formule, ci voleva qualcosa di più. "Siete pronte ragazze??" domandò. "Si, Marçi" risposero tutte. Ma Marçi domandò di nuovo con tono ancora più deciso: "Siete pronte, ragazze?" e le altre risposero di nuovo ma più forte "Si, Marçi!!".
"Molto bene, è così che vi voglio sentire, decise e concentrate. Ricordate cosa dovete fare e niente errori. Non permettete a nessuno di superarvi. Dovete conquistare il fiore più grande dove c'è il nettare più buono, quello è il vero premio per una farfalla!" Continuò Marçi e concluse abbracciando tutte le atlete e dando loro il cinque con la mano. Poi tutte abbracciate in cerchio gridarono insieme la stessa parola ripetendola tre volte. "Parpajùn, parpajùn, parpajùn!"Finalmente arrivò il turno di Mishel e compagne.
Entrarono camminando in punta di piedi in fila una dietro l'altra sincronizzando i movimenti. Tutte pettinate allo stesso modo, capelli raccolti in uno chignon alto. Lo sguardo rivolto verso i giudici e un sorriso forse un po' forzato ma doveroso, è così infatti che dovevano fare ogni volta. Inchino verso i giudici e poi verso il pubblico e si poteva iniziare davvero con l'esercizio. 5 ginnaste vestite con un body rosa senza maniche aperto dietro all'altezza delle scapole ma che copriva il resto del corpo dalla vita fino al petto. Il body era decorato con diversi disegni personalizzati scelti liberamente dalle atlete. Mishel aveva scelto un motivo floreale con petali di rosa in rilievo, un'altra invece aveva scelto un motivo con onde del mare, spuma bianca in un mare rosa, una terza ginnasta portava un body decorato come se fosse la pelle di un drago o meglio di una dragonessa con tanto di squame, quello della quarta ragazza del gruppo invece aveva linee curve e libere a ricordare i giri e le evoluzioni del nastro, l'ultima del gruppo, la più giovane, che si chiamava Lorelai ed era la sorella di Mishel aveva il body decorato in questo modo: sulla schiena a partire dalla spalla destra andando fino al fianco sinistro farfalle di varie dimensioni mentre dalla spalla sinistra al fianco destro palloncini. Sul davanti di ognuna delle 5 due grandi ali da farfalla colorate come il body e decorate con rifiniture argentate in rilievo avvolgevano il corpo delle ginnaste. Il body di Mishel era diverso da quello delle altre anche per il materiale in cui era realizzato: era una fibra particolare ricavata da una gomma vegetale che rendeva il tessuto simile al lattice ma molto più leggero. I vestiti e le stesse ragazze erano cosparse di una polvere tipo brillantina che le faceva risplendere.
Cominciarono finalmente l'esercizio. La prova consisteva in un esercizio con 2 funi e 3 palle. Quando cominciò la musica di accompagnamento subito 2 ginnaste lanciarono la propria palla in aria, una con la fune rimase indietro saltando la corda più volte, un'altra al centro lanciata la propria palla in aria si chinò per far da trampolo all'ultima rimasta che facendo leva sulla compagna saltando quasi volò in aria per poi atterrare e prendere la palla al volo. Poi di nuovo tutte riunite insieme per pochi secondi e subito chi aveva la palla se la faceva rotolare sul corpo mentre si muoveva sulla pedana, le due con la fune compivano evoluzioni con la fune facendola roteare in aria una di fronte all'altra. Finché al segnale di Mishel lanciarono ognuna il proprio attrezzo in aria scambiandoseli l'una con l'altra a parte Mishel che continuò gli esercizi con la palla. Si disposero in questo modo Mishel davanti da sola e le altre in coppie una dietro l'altra. Chi aveva la fune la faceva girare sotto i piedi suoi e della compagna questa invece teneva la palla tra le proprie caviglie senza far toccare la pedana, tutte e due dovevano saltare la corda insieme nello stesso momento. Mishel fece tre saltelli con la palla tra le caviglie per poi lasciarla andare facendole fare un piccolo rimbalzo per terra e così fecero le altre. Nuovo cambio: le coppie si divisero. La ginnasta più indietro rispetto a Mishel rimase ferma, le altre si voltarono verso di lei. Mishel passò la propria palla a una compagna con la fune e lo stesso fece la ginnasta che era in coppia con quest'ultima dando la propria palla all'altra ginnasta con la fune. Entrambe le funi si chinarono con un ginocchio a terra, Mishel e la compagna di fronte alle funi rimasero in piedi sulle punte e braccia all'indietro. La ginnasta con solo la palla continuò a tenerla tra le caviglie e saltare. 3 saltelli e poi avanti: le alte lanciarono palla in aria e con i piedi presa la fune la passarono alla compagna che prima era chinata ora di nuovo in piedi per prendere al volo la palla. La ginnasta non in coppia a quel punto corse verso le compagne, lanciò a sua volta la palla in aria per passarla a una compagna. E così continuarono per alcuni secondi scambiandosi di posizione e gli attrezzi.
Quando la canzone cominciò l'ultimo ritornello, a segno che anche l'esercizio stava per terminare, si strinsero una accanto all'altra 2 con una fune, 2 con la palla, 1 libera. La terza palla venne posta al centro e tutte insieme piegandosi all'indietro rimanendo in equilibrio su una sola gamba la fecero volare in aria col piede dell'altra gamba. La sincronia fu perfetta, il pubblico esultò estasiato. L'esercizio proseguì con altri scambi veloci, poi di nuovo in cerchio volteggiando su un piede chi aveva la fune la mise sopra il collo, chi aveva la palla la teneva con una mano mentre girava. Nuova serie di scambi veloci e ravvicinati, poi quando la canzone stava per finire ecco un'ultima perla: una dopo l'altra Mishel e poi Lorelai protagoniste assolute. Prima una compagna passò a Mishel su un lato la propria palla e corse sul lato opposto, intanto Lorelai passata la fune a un'altra compagna corse al centro dove Mishel le lanciò una palla che lei respinse colpendola di schiena all'altezza del bacino restituendola alla sorella e con una capriola si lanciò a raccogliere una fune lanciata da una compagna. Poco dopo Mishel passata al centro ripeté l'esercizio della sorella ma non con una bensì con due palle una dopo l'altra tutte e due respinte come aveva fatto Lorelai. Infine ultimi scambi veloci e ravvicinati poi si prepararono per la posa finale. Lorelai e una compagna si staccarono leggermente dalle altre e poi si distanziarono ancora tra loro di alcuni passi ognuna con la propria palla. Le due funi vennero attorcigliate attorno alla terza palla tenuta da Mishel non appena finirono di fare questo lasciarono andare le corde subito Mishel si sdraiò schiena a terra rivolta con lo sguardo verso la palla colpendola a piedi uniti e facendola andare verso Lorelai che aveva passato poco prima la propria palla alla compagna. Lorelai prese al volo la palla lanciata dalla sorella e atterrò sulla pedana. Un attimo prima che la musica finisse Lorelai si mise in posa, palla stretta tra le mani protesa in avanti verso il tavolo della giuria e un sorriso dipinto sulle labbra. Mishel era invece sdraiata schiena incurvata e braccia distese in avanti con mani distese in alto. Le compagne ognuna in una posa diversa. La musica finì e cominciarono gli applausi del pubblico che sembrava proprio essere stato conquistato da quelle ragazze. Il tempo di rialzarsi tutte, salutare di nuovo i giudici e il pubblico e le ragazze tornarono da Marçi che le accolse a braccia spalancate.Una a una abbracciarono Marçi ricevendo complimenti e lodi da parte sua. "Brave ragazze, complimenti davvero avete compiuto una magnifica prova. Questo però non basta per raggiungere il vostro obbiettivo, nella prossima gara dovrete superarvi, dare ancora di più perché è questo che il pubblico vuole da voi. Dovrete volare ancora più in alto se vorrete arrivare la fiore più bello e al nettare più buono. Ragazze mie, voi siete speciali. Dimostratemi però di essere degne di diventare Farfalle. Avete capito?" Disse l'allenatrice.
"Si Marçi!!" Esclamarono tutte insieme.
Nel palazzetto si udì un annuncio. La squadra di Mishel doveva di nuovo presentarsi sulla pedana. Esercizio con i 5 cerchi.
Mishel rimase turbata da quell'annuncio. Non si ricordava di quell'esercizio."Marçi... Io veramente..." cercò di dire Mishel ma Marçi avvicinandosi a lei le fece cenno di non dire niente e la abbracciò di nuovo invitandola a fare lo stesso. Mishel allora strinse le braccia attorno a Marçi però le sue mani toccarono qualcosa di strano. Un tessuto sottile e un po' ruvido, diverso da tutto ciò che aveva mai toccato finora. Quando quella strana cosa si mosse Mishel con la coda dell'occhio guardò verso le sue mani. Quello che vide la lasciò a bocca aperta. Dietro la schiena di Marçi spuntavano due grosse ali da farfalla colorate. "Com'è possibile??" si chiese Mishel. "Cosa sta succedendo??". Tutto stava cominciando a diventare strano.
Marçi percepito lo stato d'animo inquieto di Mishel, dopo aver sciolto l'abbraccio, la guardò negli occhi e di nuovo le fece cenno di non dire nulla come se dovesse custodire un segreto.
Subito dopo passò di nuovo ad abbracciare e incitare una a una le altre ginnaste del gruppo. A ognuna sussurrava qualcosa e poi diceva a voce udibile: "Vùřa parpajùn, vùřa!".Tornò poi da Mishel e a lei disse: "Tu sei speciale Mishel, per questo tu arriverai ancora più in alto delle altre". Poi aggiunse: "Questo body che indossi, che ti ho fatto indossare per questa occasione, ti darà il potere di distinguerti dalle altre e ti renderà ancora più speciale ne sono sicura!". Mishel ascoltò le parole di Marçi ma non riusciva però a capire cosa volessero dire. Marçi poco dopo sussurrò nell'orecchio di Mishel alcune parole che lasciarono la giovane ginnasta alquanto turbata e meravigliata al tempo stesso: "Vola palloncino mio. Vola!". Poi la baciò in fronte tendendola a sé per alcuni istanti. Poi la lasciò andare.
Se già quanto aveva visto e sentito prima non le fosse sembrato già abbastanza strano, quello che Marçi fece dopo mandò ancora più in confusione Mishel. L'allenatrice, infatti, presa da una piccola sacchetta che aveva legata alla cintura della strana polvere luccicante la soffiò addosso alle ginnaste. Mishel era sempre più turbata. A un tratto sentì però una mano sulla sua spalla. Una sua compagna vedendola in quello stato e capito in qualche modo ciò che stava provando aveva cercato di tranquillizzarla. Mishel si sentì per un attimo più tranquilla ma quando si voltò per ringraziare la compagna subito tornò lo sgomento per cosa aveva visto.
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La Forbice d'oro, FranCircis e altre Metamorfosi
FantasyLa vita tranquilla e quasi soporifera della città di Bogianén è risvegliata quando viene aperto un nuovo negozio chiamato la Forbice d'oro, centro benessere e parrucchiere. Quando Mishel, come altre persone, va alla Forbice d'oro scoprirà a sue sp...