Mishel rimase a bocca aperta per lo stupore. La sua compagna era diversa, era diventata un'altra. Al suo posto però un viso famigliare: Annie, compagna di classe al liceo e grande amica di Mishel. Cosa ci faceva lì? si chiedeva Mishel. Perché anche lei era lì? Che fine aveva fatto invece l'altra ginnasta? Mille e più domande affollavano la mente di Mishel. Il tempo intanto sembrava essersi fermato, sarebbero dovute salire in pedana per fare l'esercizio coi cerchi ma nessuno si muoveva.
"Mishi tutto ok??" disse la ragazza diventata Annie. "Stai tranquilla, andrà tutto bene".
Mishel però non era per niente tranquilla. Tutto quello che era successo non aveva un senso, prima l'esercizio che non si ricordava di dover fare, poi le ali di Marçi e le parole strane sussurrate a lei e adesso Annie al posto dell'altra ginnasta. Purtroppo per lei le cose continuarono a degenerare: Mishel infatti notò che un'altra compagna aveva i capelli rosa come il body che indossava, lo chignon dell'altra compagna ancora era diventato verde e molto simile a un bocciolo di un fiore che deve ancora sbocciare e infine Lorelai anche lei era cambiata. I capelli della sorella di Mishel da castani erano diventati arancioni e un pendente a forma di farfalla azzurro attaccato al collo e anche due orecchini a forma di farfalla. Nessuna però sembrava essersi accorta di nulla. Mishel avrebbe voluto cercare di capire cosa era successo ma non ne ebbe il tempo. Un secondo segnale indicò che era il momento di salire in pedana. Le 5 ginnaste presero un cerchio ciascuna ed entrarono accolte dal boato e gli applausi del pubblico.
A un tratto Marçie fece un gesto con le mani rivolto verso Annie che guardava infatti in quella direzione. Vedendo il gesto di Marçie, Annie lanciò il proprio cerchio verso una compagna che lo prese al volo per farlo rotolare a terra poco dopo verso una terza ginnasta. A quel punto Annie con una capriola passò in mezzo al cerchio e sparì agli occhi di tutti lasciando ammutolito il pubblico. Mishel continuava l'esercizio senza il pieno controllo del proprio corpo, si sentiva molto più come una marionetta mossa dai fili attaccati a sé, quando vide l'amica svanire nel nulla provò un profondo turbamento. Avrebbe voluto trovare risposte ma non poteva fare altro che continuare l'esercizio. Poco dopo la scena si ripeté uguale: una ginnasta lancia il cerchio a una compagna che lo prende al volo e lo passa a un'altra facendolo rotolare così chi aveva passato il cerchio passa in mezzo all'oggetto e svanisce. Ora erano solo più in 3. Questa volta Mishel si ritrovò al centro in mezzo a un cerchio e le altre due ai lati opposti lanciarono entrambe un cerchio verso Mishel che senza rendersene conto li afferrò al volo. Intanto le altre continuavano a fare esercizi col cerchio rimanente sincronizzate l'una con l'altra. Poi si fermarono e fecero rotolare il proprio cerchio verso il punto in cui si trovava Mishel con un cerchio per mano sollevato da terra. "Ora!" esclamò Marçie da fuori della pedana. Così le ultime 2 ginnaste rimaste corsero verso Mishel e con un salto pazzesco saltare in mezzo ai cerchi. Queste però non svanirono come le altre 2, uscirono dal cerchio trasformate. Entrambe infatti ora avevano dietro la schiena delle ali da farfalla colorate e "decorate" con motivi simili a quelli del proprio body. Il pubblico era in delirio, sembrava non poter più contenere lo stupore e la meraviglia generati da quelle ragazze. Gli altri due cerchi nello stesso istante in cui le ginnaste erano saltate e poco dopo uscite trasformate si scontrarono cadendo ai piedi di Mishel. Ed ecco che altre 2 ginnaste alate uscirono dai cerchi librandosi leggere nell'aria. Mishel era rimasta immobile a guardare, era sempre più confusa da ciò che stava accadendo e non riusciva a credere a ciò che aveva appena visto.
"Mishel, Mishel!!" la ginnasta sentì una voce che la chiamava ma non riusciva a capire da dove venisse. Guardò verso le compagne poi verso Marçie ma niente. L'allenatrice si limitò a indicare verso di lei come dire adesso tocca a te.
Mishel per un attimo sembrò trovare un po' di quiete "adesso anch'io diventerò una farfalla" pensò. Era il suo sogno in fondo, cosa c'era di male. Ne era sicura sarebbe diventata la più bella, oltre ogni possibile limite dell'immaginazione. E come se tutto quanto visto avesse visto finora fosse normale si mise in posa in attesa delle compagne e della propria metamorfosi.
"Mishel, Mishel!! Ehi Mishel!!" di nuovo quella voce che andò a distruggere quei brevi istanti di felicità che la ragazza dai capelli castani stava vivendo. Di nuovo alla ricerca di una risposta la sua inquietudine tornò a salire. La voce sembrava lontana e diversa da quelle sentite lì eppure aveva qualcosa di famigliare.A un tratto una strana sensazione cominciò a pervadere il suo corpo a partire dalla schiena per poi espandersi in tutto il corpo come un brivido gelido. La sensazione però svanì in fretta ma Mishel non era tranquilla. Cercava di ignorarla ma non ci riusciva. E i suoi capelli intanto cominciarono a colorarsi di blu cobalto ma lei non se ne accorse.
Ora le 4 ginnaste dopo aver recuperato i cerchi si avvicinarono a Mishel e infilarono uno dietro l'altro i cerchi su Mishel facendoli cadere ai suoi piedi. Quando l'ultimo cerchiò fu infilato Mishel avvertì di nuovo quella sensazione di prima. Questa volta però durò più a lungo e fu seguita da un'altra: Mishel sentì il suo corpo attraversato da pizzicori simili al morso di formiche che le creavano un tremendo fastidio. Senza rendersene conto il suo corpo aveva cominciato a gonfiarsi, pian piano gambe e braccia erano risucchiate all'interno della sua pancia. Un filo sottile era comparso da sotto e Mishel sempre più tondeggiante iniziò ad alzarsi da terra. In breve anche il collo e la testa erano diventate una cosa sola con il resto del corpo.
Mishel non trovò nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto le stava succedendo, non poté nemmeno gridare aiuto. Ormai del suo corpo rimaneva solo più un grosso globo da cui sporgevano a mala pena mani e piedi, attaccato a un sottile filo. Mishel non era più lei, era diventata un palloncino. Improvvisamente le parole di Marçie avevano un senso. Quelle stesse parole che ora tornavano a risuonarle in testa come una sorta di cantilena."Vola palloncino mio, vola!!"
La ginnasta-palloncino avrebbe voluto piangere e gridare aiuto ma non poteva, era al centro della scena sotto gli occhi di tutti e di tutte le sue compagne divenute invece farfalle. Quando la musica terminò ecco Marçie che in volo si avvicinò a Mishel. Quest'ultima fissò la propria allenatrice negli occhi come se una richiesta di aiuto. Mishel avrebbe voluto chiedere a Marçie il perché di tutto quello, il motivo per cui proprio lei era diventata così e non come tutte le altre ma Marçie appoggiò l'indice della propria mano destra sulla bocca di Mishel e in un istante tutti i pensieri di Mishel svanirono lasciando il posto a una felicità solo apparente. Poi le braccia di Marçie abbracciarono il pallone Mishel e poco dopo le labbra dell'allenatrice dalle ali lucenti affondarono in profondo bacio sulla fronte della ginnasta attaccata a un filo. A quel punto Mishel cominciò a vedere tutto buio attorno a sé e poco dopo svenì.
"Mishel, Mishel!! Ehi Mishel!!" Ma ecco che di nuovo udì quella voce che la chiamava e stavolta sembrava venire da più vicino e all'improvviso il buio fu lacerato da alcuni raggi di luce provenienti da chissà dove. Mishel cercò quindi di seguirli. Quasi fossero la sua salvezza.
"Mishel, Mishel!! Ehi Mishel!! Svegliati!! Apri gli occhi!!" La voce si faceva sempre più vicina e la luce sempre più forte e chiara. Mishel sentì come qualcosa che la scuoteva e che la punzecchiava.
"Ma com'è possibile??" si domandava. "Cosa mi è successo? Cosa sono queste sensazioni strane su di me??" Le sembrava di sentire di nuovo sensazioni umane come il dolore. Eppure ne era certa era diventata un palloncino e non poteva provarle. "Sono un palloncino, si proprio un palloncino e non posso sentire dolore!"."Misha svegliati!" la intimò di nuovo la voce. "Io non sono Misha, sono un palloncino!" rispose però Mishel che sembrava di nuovo in grado di parlare. Ci furono alcuni istanti di silenzio, poi la voce riprese a intimare Mishel di svegliarsi. "Svegliati palloncino!!" gridò stavolta e immediatamente Mishel si sentì attraversare il corpo da brividi come se qualcuno le stesse facendo il solletico. Solo allora finalmente aprì gli occhi.
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La Forbice d'oro, FranCircis e altre Metamorfosi
FantasyLa vita tranquilla e quasi soporifera della città di Bogianén è risvegliata quando viene aperto un nuovo negozio chiamato la Forbice d'oro, centro benessere e parrucchiere. Quando Mishel, come altre persone, va alla Forbice d'oro scoprirà a sue sp...