Taehyung pov.
Si era alzato presto quella mattina. Come tutte le mattine del resto. E come tutte le mattine si era infilato le scarpe da ginnastica preferite ed era uscito per andare a correre. L'aria fresca del mattino che gli carezzava il viso lo faceva sentire vivo, ed il sole che cominciava ad intravedersi tra le fronde degli alberi, era uno dei paesaggi a cui più gli piaceva assistere.
Sospirò cercando di riprendere il regolare battito cardiaco e far calmare la respirazione.
Era vicino a casa, dopo quasi un'ora di esercizio e non vedeva l'ora di infilarsi sotto una bella doccia rinfrescante.
Senza esitare ulteriormente si introdusse nell'enorme villona che ormai da qualche tempo condivideva con quello che era il suo migliore amico e adesso fratellastro, Jimin.
Gli si paró davanti la governante che, ormai da diversi anni, si occupava della loro famiglia. Era bassina, di mezza età, con i lineamenti talmente fini che sembravano dipinti. Il suo carattere era il più dolce del mondo: amichevole, gentile, premurosa. Per questo era l'unica con cui Taehyung riusciva ad essere davvero se stesso, l'unica oltre Jimin.-《Buongiorno signorino Kim. Anche oggi alla buon'ora, eh》-
Si avvicinó a lui con un veloce passo sbarazzino ed un sorriso allegro, portando un asciugamano di lino color miele. Sapeva già come si svolgeva la mattina del suo, per dire, figlioletto. Si svegliava, andava a correre, e tornava dopo un'oretta zuppo di sudore.
-《 Aish, Victoria! Sai che detesto essere chiamato 'signorino Kim'. Dammi pure del tu, tanto i miei staranno ancora dormendo》
Prese l'asciugamano che Victoria gli aveva portato e se lo strofinó sulla fronte, godendo del profumo di ammorbidente che rilasciava. Tolse le scarpe e salí di corsa le scale, avviandosi verso la propria stanza. Attraversó i lunghi corridoi della villa tappezzati da un parquet rosso scuro, che rendeva l'atmosfera calda e tranquilla, ed arrivó davanti la porta che sigillava la stanza di Jimin, proprio di fronte alla sua stanza.
C'era il totale silenzio e questo voleva dire che il ragazzo non si era ancora svegliato. Ogni mattina Taehyung doveva buttarlo giù dal letto per farlo alzare. Non che gli dispiacesse. Adorava vedere Jimin appena sveglio, le labbra gonfie, il viso più bianco del solito, i capelli disfatti. Era il buongiorno migliore che Taehyung potesse ricevere.
Poggió l'asciugamano per terra accanto alla porta e la aprí senza nemmeno bussare, Jimin non parlava mai appena sveglio, non ci riusciva. Le uniche cose che uscivano dalla sua bocca erano dei mugolii impercettibili all'udito umano.
Jimin pov.
La sveglia era suonata da un pezzo. Jimin non aveva per niente voglia di alzarsi. Non aveva dormito quella notte perché il mal di stomaco lo stava mangiando vivo. Sperava vivamente che Taehyung non lo venisse a chiamare, anche se adorava sentire la sua bassa e roca voce, al mattino, chiamare il proprio nome. Adorava quando veniva a togliergli le coperte, lamentandosi di doverlo sempre costringere ad alzarsi. Sorrise tra sé e sé immaginando la quotidiana scena, stringendo il cuscino tra le braccia.
Fu allora che la porta si aprí.
Chiuse gli occhi di scatto, fingendo di dormire. I passi sordi dell'altro erano sempre più vicini. Un tonfo, un altro e le coperte erano state tolte dal suo esile corpo.-《 Jimin, sono le otto meno venti, svegliati. È possibile che devo sempre chiamarti io?》-
Eccola. Era lei, la voce che amava sentire a qualsiasi ora del giorno, la voce del suo migliore amico.
Si giró verso di lui per rivolgergli uno sguardo, era ancora con la tuta. Emanava un'aura alquanto sensuale.-《Buongiorno, rompipalle. Vatti a lavare che se no ritardi anche tu》-
Si sedette sul letto, guardando il maggiore girare i tacchi.
Si fermò, però, sul luscio della porta, senza girarsi.-《 Stai bene? 》-
Jimin sorrise. Taehyung si era sempre accorto di tutto, ma non era il momento di parlare di un semplice mal di stomaco.
-《 Sì》-
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『You make me smile』|| VMIN ||
FanficTaehyung e Jimin: di ricca famiglia, stesso liceo, stessa popolarità, caratteri totalmente diversi. Si potevano facilmente classificare come 'principe nero' e 'principe bianco'. Taehyung, scontroso, riservato e alquanto solitario, era solito stuzzi...