D O D I C I

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Flashback
"Megan, devo andarmene. Luke mi ha lasciata e ho perso pure il lavoro, midispiace" mi disse la mia migliore amica, notandola varcare la soglia ed uscire dal mio appartamento cosi come dalla mia vita.
"Cos- No non è vero. È tutto un sogno questo. Non posso essere da sola" dissi a me stessa lasciandomi cadere sulla superficie del muro e mettendomi le mani in testa.
Fine flashback

Si, non era un sogno.
Sono da sola, e la mia famiglia abita a quattrocento chilometri da me.
Lavorando in una gelateria non potrò mai pagare le bollette da sola.
Dovrò tornare da loro, e questo significa dare loro ragione sul fatto che non potevo farcela.
"Ma come faccio adesso?!" dissi ad alta voce sapendo di essere da sola.
Cosi rassegnadomi ad essere buttata fuori di casa, mi misi la divisa e camminai verso l'edificio dove avrei svolto il mio lavoro.
Entrai dalla porta e salutai il proprietario che stava mettendo apposto varie macchine.
"Buongiorno signor Mason" dissi sorridendo ampiamente togliendomi la giacca in jeans e appoggiandola nel retro.
"Buongiorno Megan, ma ti ho sempre detto che mi puoi dare del tu, non mi offendo mica" disse l'uomo davanti a me con un mezzo sorriso sul suo volto latteo.
"Si lo so, ma preferisco cosi" risposi sempre sorridendo.
"Hai passato una buona settimana?" guardandomi malizioso attraverso il vetro che stavo pulendo.
Poi pensai a tutto quello che era successo, ed è stato tutto troppo in fretta per me.
Calum che non ne voleva sapere di me, e Arzaylea che se ne andava.
"Ehm, bene direi, a te?" cercando di cambiare discorso.
"Bene, ma sono sicuro che oggi andrà bene. Non credi anche tu?" disse guardandomi in faccia.
"Sinceramente non lo so, credo di si" continuando a pulire il vetro davanti a me.
"Oh, io credo di si tesoro" facendomi l'occhiolino ed andando ad aprire I negozio.
Passarono le ore e di gusti di gelati ne avevo fin fuori dalle orecchie.
Menta qui, cioccolato li.
Avevo una voglia assurda di tornare a casa e mangiare un piatto di pasta.
Arrivarono le sette e potei finalmente dire "Hallelujah".
Notai un'altra persona uscire dal retro e mi accorsi che era Danielle, la ragazza che lavorava dalle sette di sera fino a mezzanotte.
"Hey Megan, vai tranquilla, ora qui ci penso io" sussurando al mio orecchio per notare che era già andata dietro I bancone tutta sorridente dandomi una pacca sullla spalla.
Entrai in una porta, mi rimisi la giacca ed uscii, sentendo un leggero vento scontrarsi con la mia guancia.
Iniziai a camminare velocemente stringendomi nella giacca, per poi arrivare davanti agli scalini del palazzo dove vivevo.
Usai le scale e mi misi a cercare le chiavi della porta, ma come ogni volta non le trovai.
Disolito c'era la mia amica ad aprirmi, ma ora...non più.
Sbuffai, ed appena sentii tossire alzai la testa e notai quella persona davanti a me.
Rimasi schioccata.
Lui, Calum Hood, era davanti a me con il mio mazzo di chiavi in mano.
E sorrideva.
Lasciai cadere le mie braccia lungo I fianchi e dissi "Dammi le chiavi".
Lui spostò la testa di lato e ridendo chiese "E chi te lo fa pensare che lo farò?".
"Non ti voglio nemmeno chiedere come diavolo hai fatto ad avere le mie chiavi di casa, perchè forse so già la risposta. Ma tu credi che sia tutto uno scherzo? Tu già mi hai fatto sentire stupida, non farmi sentire anche debole" gli dissi allungando la mano cercando di prendere le mie chiavi, ma ogni volta che ci provavo lui le alzava ancora di più ridendo.
"Io non volevo che ti sentissi cosi. E non credi che io sia qui per dirti qualcosa?" mi disse tutto ad un tratto.
"Che cosa?" chiesi non capendo.
"Vieni con me, ascoltami e poi ti darò le chiavi" disse prendendomi una mano e trascinandomi fuori dal palazzo.
Camminammo per non so quanto, e appena si decise di fermarsi entrammo in un parco.
Arrivammo in una collina abbastanza alta e dopo avermi spostato davanti a lui iniziò a parlarmi faccia a faccia.
"Sai Megan" mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio facendomi imbarazzare "Dal primo momento che ti ho vista ho subito pensato che fossi "quella" persona adatta a me. Dopo quello che mi hai detto il primo giorno che ci siamo conosciuti ero devastato, perchè nessuno si meriterebbe una cosa del genere. Sopratutto tu. Tutto quello che ho fatto o detto era vero, solo con un piccolo particolare. Tutti ormai credono che sei la mia "ragazza", ma solo noi sappiamo che sei la mia "finta" ragazza, quindi, perchè non esserlo per davvero?" disse mantenendo uno sguardo su di me fissando I miei occhi.
"Io non...non so. Pensavo mi odiassi dato che non mi hai risposto!" dissi a lui.
"Sta il fatto che appena mi hai scritto quello che provavi, io ho preso il primo volo disponibile e sono venuto qui da te" mi rispose dolcemente accarezzandomi la guancia per poi prendermi le mani fra le sue.
Stetti zitta per un po' fino a che lui non mi risvegliò.
"Allora? Cosa ne pensi?" sorridendomi ampiamente facendo spuntare quelle adorabili guance.
Facendomi capire solo ora una cosa.
Non ero come lui.
"Io non posso, non capisci? Mi sono resa conto che ho fatto un errore a dirti quello.
Non ho I soldi che hai tu, non sono alla tua portata! Non sono nemmeno bella come te! Non posso stare con te!" dissi mettendomi a piangere.
"Davvero credi questo?" disse Calum abbassandosi alla mia altezza.
Io annuì, alzando la testa.
"A me non importa quanto hai in tasca. A me interessi tu, e smettila che sei bellissima e nemmeno te ne accorgi, tu sei quella ragazza che ha fatto risplendere il mio cuore con il suono della sua risata" rispose prendendomi il viso rigato dalle lacrime e facendo scontrare le nostre labbra in un bacio, che non era niente in confronto a quello dell'altra sera.
Questo era diverso.
"Quindi?" chiese per la seconda volta dopo essersi staccato.
"Penso che possa andare. Si" risposi sorridendo ed abbracciarlo sentendo che mi stava prendendo in braccio.
Sentii il suo avambraccio sotto il mio sedere e mi aggrappai meglio a lui.
"Comunque fa strano dirlo. Io, sono la ragazza di Calum Hood" dissi aggrappandomi al suo collo e lasciandogli un bacio sotto l'orecchio.
"Quanto mi piace questa cosa" disse ringhiando in modo scherzoso e mettendomi a terra per poi prendermi di sorpresa e farmi salire sulle sue spalle.
"Oddio!" dissi prendendo uno spavento per poi ridere.
Ero veramente felice e tutto questo grazie a lui.
Sapete?
Se anni fa avessi saputo che ora sarei stata la ragazza di Calum Hood, un ragazzo dolce, simpatico, carismatico e comprensivo, non credo ci avrei creduto.
Ma si sa che tutte le cose belle arrivano all'improvviso e senza avvertirti.
E lo avevo sempre detto, quel sorriso mi avrebbe cambiato la vita.

THE END

Fake girlfriend || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora