HORROR STORY: *Exo*

#2🔥

Si sistemarono nelle sei camere da letto per la notte.
Ormai erano le tre di notte, e anche se a quell'ora ogni persona starebbe già dormendo, in quella casetta c'era chi russava, come Baekhyun nell'orecchio di Chanyeol. Chi si stava divertendo a sentire la voce del proprio ragazzo coperta dai cigolii del letto, come Sehun. Chi invece, come Kyungsoo, se ne stava seduto sul letto a guardare un punto non ben specificato della parete.
Jongin era abbracciato a lui che dormiva.
Il più basso dei due si alzò dal letto e si diresse verso la parete parallela, continuando a fissarla. Aveva gli occhi spalancati, ma non aveva paura, osservava e basta.

Si...

Iniziò a parlare con un interlocutore apparentemente assente, ma che Kyungsoo riusciva benissimo a vedere.
Iniziò a camminare verso la porta della stanza. Jongin, sentendo i suoi passi, si svegliò. Chiamò il suo nome, ma Kyungsoo sembrava non sentirlo.
Il più basso uscì dalla stanza, dirigendosi verso le scale, facendo scricchiolare le assi di legno sotto i suoi piedi.

Kyungsoo, dove stai andando?

Alzandosi dal letto, Jongin gli andò dietro, fino ad arrivare anche lui alle scale. A quel punto Kyungsoo, proprio sull'orlo delle scale, aprì le braccia lentamente ed iniziò ad inclinarsi verso il vuoto.
Il suo ragazzo, capendo cosa stava per fare, si mise a correre immediatamente verso di lui, afferrandolo prima che il più basso potesse lanciarsi giù dalle scale.

Kyungsoo! Che hai intenzione di fare?!

Quando iniziò a scuoterlo per farlo tornare in sé, gli occhi del ragazzo tornarono come erano di solito: i suoi occhi marroni era di nuovo presenti e coscenti di quello che succedeva.

Jongin... perché non siamo a letto?

Dovresti dirmelo tu questo.

Non lo so.

Tra uno sbadiglio e l'altro, ancora confuso della situazione, Kyungsoo si diresse di nuovo in camera, mettendosi sotto le coperte e mettendosi a dormire quasi subito.
Il suo ragazzo, anche lui confuso -forse più dell'altro- rimase per qualche istante a guardarlo dormire, prima di raggiunderlo e abbracciarlo, cercando di capire la situazione.