Capitolo 3

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Stavo ritornando in classe e vidi che la professoressa non era all'interno così ne approfittai per ritornare al mio posto in silenzio. Intanto Josh mi guardava incredulo, sì lo ammetto, quell'espressione mi divertiva e non poco.

Mi avvicinai a lui e gli sussurrai: -Ti svelo un segreto: la prossima volta faresti meglio a stare zitto.-

Sorrisi vittoriosa. Mi girai e cominciai a fare conversazione con i miei vicini di banco, se volevo ostacolare quei bastardi avevo bisogno di alleati. A colpirmi più di tutti fu una ragazza seduta ad un banco singolo che cercava di fare amicizia. Avvicinai il mio banco al suo e iniziammo a conversare.

-Ciao. Io sono Giada- dissi facendola sentire a suo agio.

-Piacere. Io mi chiamo Allyson- disse con un sorriso tenero.

Continuammo a parlare e scoprii che avevamo più cose in comune di quanto pensassi: scoprii che prendeva il mio stesso autobus e che anche a lei non andavano proprio a genio i due gemelli. Finalmente avevo trovato una alleata, nonché una persona davvero brava, molto simpatica, e non solo.

Finalmente suonò la campanella ed io e la mia "famiglia" (alla quale si era aggiunta anche Allyson) ci avviammo verso la fermata del pullman. Intanto vedevo Mark che lanciava sguardi di fuoco ai due fratelli.

Mentre eravamo sull'autobus vidi Allyson e James scambiarsi sguardi complici (non me la racconta giusta) ma non gli diedi peso. Presi le mie adorate cuffiette e mi addormentai sulle note di someone like you di Adele. Dio, quanto sono fissata con questa canzone! Mi risveglia poco dopo fra le braccia di Alex. Mugolai facendo si che mi accarezzasse i capelli con fare protettivo, intanto mi avvisò che eravamo quasi arrivati e che mi sarei dovuta alzare. Stropicciai gli occhi emettendo dei versi di disappunto che cessarono non appena l'autista frenò violentemente facendomi sbattere la testa contro lo schienale del sedile davanti.

Alex cercava di trattenere una risata così lo fulminai con lo sguardo, ma non appena mi girai scoppiò in una fragorosa risata. Mi porse il mio cellulare e dal riflesso sullo schermo notai con orrore un grosso bozzo sulla mia fronte.

MADONNA! LE IMPRECAZIONI A RAFFICA. Ero diventata la versione femminile di uno scaricatore di porto.

Inutile dire che, mentre Alex se la rideva a crepapelle accompagnato dai miei amici (un po' più modesti), tutti gli altri passeggeri si erano girati sconcertati.

Finalmente eravamo arrivati alla nostra fermata e scendemmo sotto lo sguardo ostile e sbigottito di tutti i passeggeri che erano riusciti ad udirmi.

Salutammo Allyson dall'altra parte del vetro (che sarebbe scesa più tardi). Vidi James salutarla con un bacio volante e lei, imbarazzata, arrossire per poi voltarsi, dopo aver fatto un mezzo sorriso mentre l'autobus riprendeva il suo cammino.

-Qualcuno ha fatto conquiste?!- cercai di mettergli un braccio attorno alle spalle, azione che risultò parecchio difficile dato la differenza di altezza.

Mentre eravamo presi da quel momento di energia qualcuno mi diede una spallata facendomi cadere in avanti e, grazie alla mia sfiga (la mia solita e bastarda amica), centrai l'unica pozzanghera di quella strada. Mi alzai tutta zuppa d'acqua scostando bruscamente le mani caritevoli dei miei amici, avanzai con passo deciso verso Nicholas e gli assestai un violento pugno su quel bel visino.

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