*BIP BIP BIP BIP BIP BIP*
Spensi la sveglia con un movimento scoordinato e molto lento. Cercando di non cadere, ma ottenendo davvero scarsi risultati.
- Puahahahahahah.- sentii ridere ad alta voce alle mie spalle.
Con un cerchio alla testa che sembrava stringere così tanto da farmela scoppiare, mi girai con quello che voleva essere uno sguardo omicida, ma sono piuttosto sicura assomigliasse più al volto della sofferenza.
Cercai di mettere a fuoco la figura seduta sul letto tentando di rialzarmi dal pavimento in legno.
Quando fui in piedi riuscii a riconoscere la figura misteriosa dissi:
- Cosa ci fai nella mia stanza rospo?-
- In realtà questa è la MIA stanza.- replicò Josh.
- Mmh! Abbassa quella cazzo di voce! Mi sento come se un branco di gnu assaltanti mi sia passato sopra.-
- Effetto post-sbronza-
Lo guardai torva. Poco dopo notai che in realtà quella era davvero la camera di Josh e, portando lentamente una mano alla fronte, imprecai.
Mi tornarono in mente tutti gli avvenimenti della sera precedente accompagnati da un'amichevole fitta alle tempie.
-Aspetta! Io ho dormito qui? Con te !?- una smorfia di disgusto mista ad imbarazzo comparve sulla mia faccia.
Josh si alzò lentamente già ben vestito e si trascinò verso la porta mentre io con sguardo curioso seguivo ogni sua mossa, in attesa di una risposta che non sarebbe mai arrivata. Prima di prendere la porta si fermò, si girò e disse:- Non dovresti preoccupare di dove o con chi hai dormito, piuttosto di come hai dormito.- ammiccò lui e, con una smorfia maliziosa e allo stesso tempo vittoriosa, uscì di scena.
Con tutto quell'alcool che circolava nelle mie vene ci misi tempo a capire il senso delle sue parole.
Abbassai lo sguardo sui miei indumenti e, a tempo debito, realizzai che ero solo in mutande e reggiseno.
- Ma che cazzo?! FOTTITI JOSH!- sbraitai così forte da farmi piegare in due per il dolore alle tempie.
Ad accompagnare il tutto( perchè, naturalmente, solo il mal di testa e l'imbarazzo non bastavano. Ma certo che no!) ci mise del suo anche la nausea. Mi rinchiusi in bagno per dare sfogo ai miei grandiosi fuochi d'artificio gastrici.
Quando ne uscii ebbi tempo a sufficienza per prepararmi.
Quella mattina non ero nei migliori dei miei stati: due valige color melanzana sotto gli occhi( che se qualche volontario del WWF mi avesse visto mi avrebbe scambiato per una specie protetta da loro in via di estinzione), occhi rossi e gonfi come il peggior drogato in circolazione e i capelli... Meglio non parlare dei capelli che neanche tutta la magia del mondo sarebbe stata in grado di metterli a posto.
Che risveglio del cazzo!
Presi lo zaino che mi ero portata dietro la sera prima e prontamente presi i vestiti di ricambio.
Forse un po' n troppo striminzito per andare a scuola. Avevo solo un crop top di una band non molto conosciuta e un pantaloncino in jeans a vita alta.
Anche se non erano molto idonei erano gli unici indumenti che avevo e non volevo di certo andare a scuola in intimo.
Trafugando nello zaino in cerca della mia "trousse" trovai anche un paio di calze lunghe nere.
Quando finalmente riuscii a recuperare il mascara e la matita nera per gli occhi mi rifugiai in bagno sperando in un miracolo.
Una quindicina di minuti dopo ne uscii con gli occhi che sembravano un po' meno gonfi, ma con le stesse louis Buitoni sottostanti.
Per i capelli oramai avevo perso ogni speranza così mi affrettai a fare una coda di cavallo alta. Mi affrettai a vestirmi, quando fui pronta aprii la finestra per vedere come fosse la giornata.
Un vento gelido mi attraversò facendo tremare le ossa.
Non potevo certo uscire solo così. A malincuore aprii l'armadio di Josh e cercai fra tutte le sue maglie una felpa decente. La indossai(naturalmente era enorme), riconobbi che odorava di lui, era calda e dava una sorta di senso di protezione. Cacciai via quei pensieri dalla mia mente e con passo pesante mi diressi al piano terra.
Lì incontrai Josh, lui mi guardò interrogativo alludendo alla felpa per poi sorridere. Non li diedi corda e lo superai. Lui mi bloccò e allungò un braccio per porgermi degli occhiali da sole neri a lenti circolari abbastanza femminili, persino per quel rospo. Mi voltai e lo guardai truce cercando di capire se si stesse prendendo gioco di me.
Gli strappai gli occhiali di mano e ripresi a camminare verso la porta.
- E le buone maniere?- disse lui divertito.
- Sono affogate nell'alcool.- risposi senza girarmi nè fermarmi,alzandogli, però, il dito medio.
Quando stavo per aprire la porta spuntò dalla stanza di fianco Nicholas.
- Buongiorno anche a te.- fece lui. Non mi sprecai neanche di dare fiato alle corde vocali, alzai semplicemente la mano e feci un impercettibile segno con il capo.
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Odi et Amo
RomanceGiada, estroversa, forte e intraprendente, condivide la propria vita con i suoi quattro migliori amici, ma a rendergliela più movimentata ci penseranno i due gemelli che, con scherzi e provocazioni, metteranno a dura prova la sua pazienza.