Capitolo 67

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Non lo sopporto proprio. Mi sta sul cazzo in una maniera incredibile.
Continuo a camminare fino a sentirmi stringere il polso.Mi giro e mi fa sbattere contro il suo petto. Faccio un passo indietro e lo guardo.

Io: Che vuoi.
C: Voglio le tue scuse.
Io: scuse per cosa? Io non ti devo proprio niente.
C: non ricordi? Mi hai spinto per terra!
Io: oh bhe magari la botta ti ha reso il culo più bello.
C: ah ah il mio culo è stupendo e lo sai anche tu tesoro.
Io: sisi ora lasciami e levati dai coglioni.
C: non credo proprio.

Prendo la sua mano e la levo con forza dal mio polso.

Io: si può sapere qual'è il tuo problema? Devi lasciarmi in pace.
C: io non ho nessun problema. Sei tu che sei manesca.
Io: Io manesca?!
C: Si tu!
Io: Io non sono manesca! Se tu mi sfidi o mi dai fastidio io reagisco!
C: ma stai zitta! Non ti si può dire niente che subito ti incazzi!
Io: Nono non hai capito. SEI TU CHE MI FAI INCAZZARE. Ti credi dio sceso in terra, il principe di sto cazzo! Notizia flash, Il mondo non gira intorno a te. Tu non sei proprio nessun-

Mi ferma e mi mette una mano sulla bocca.

C: senti parli troppo!

Io gli mordo la mano

C: ora mordi pure?
Io: non mi fermare mentre parlo! Coglione.
C: Stronza
Io: Idiota!
C: Cagna!
Io: Puttaniere di merda. Cagna sono quelle che ti fai! Coglione. Impara a riconosc-

Mi mette un dito davanti la bocca

C: si. Parli davvero troppo.

Mi guarda e poi mi bacia.

Ora gli arriva un ceffone!
Ma stai zitta! Lo sanno tutti che ti mancavano le sue morbide labbra, il suo sapore di menta, la sua l-
Uh guarda un po' chi è tornata. Non sparare cazzate.

Mi stacco, lo guardo male e me ne vado.
Per strada metto le cuffiette e faccio partire "Vegas" degli All Time Low.

Camminando arrivo a un parchetto deserto.
Mi siedo su un'altalena e continuo ad ascoltare la musica. Accendo il telefono e trovo un messaggio di mia madre che dice: Dopo facciamo i conti

Sti cazzi tanto farò come al solito. Mi siederò sul divano e a metà del discorso me ne andrò in camera mia con lei dal piano di sotto che mi urla che sono in punizione. Ovviamente io non l'ascolterò e per uscire userò la finestra.

X: Ehi bambolina. Che ci fai qui tutta sola?

Apposto. Mi mancava solo un 50'enne ubriaco e sudato con una bottiglia in mano.

Io: Levati dal cazzo!
X: su principessa, ti prometto che faremo in fretta.

Si avvicina a me e quando sta per mettermi le mani addosso io prendo la sua bottiglia e gliela spacco in testa.

Io: HO DETTO DI LEVARTI DAL CAZZO!

Dopo poco sento una sirena della polizia avvicinarsi e che si ferma proprio vicino al parco.
Un uomo di circa 30 anni esce dalla macchina. Passa il suo sguardo dall'uomo a terra a me.

P: vieni con me.

Mi guarda, mi prende per un braccio e mi accompagna alla macchina.

Io: nono, aspetta! Io non ho fatto niente. Quello voleva violentarmi. Io mi sono solo difesa!

P: ne discuteremo in centrale.

Mi fa entrare in macchina e inizia a guidare verso la questura.

Mi fa entrare, mi fanno delle domande e poi mi fanno chiamare i miei.

M: pronto?
Io: ma sono in questura e devi venirmi a prendere.
M: stai scherzando spero!
Io: no! Vienimi a prendere.

Le attacco in faccia e mi fanno mettere dentro una cella ad aspettare.

Dopo una decina di minuti mi avvertono che mia madre è arrivata.

Arrivo davanti a lei e posso vedere che è furiosa. Le fanno firmare qualcosa e poi ci fanno uscire.

Entriamo in macchina e per tutto il viaggio sta in silenzio.

Io: se devi dirmi qualcosa parla.
M: Questa non la passi liscia. Ti assicuro che non te la caverai con una punizione.
Io: si vabbè.
M: NON DIRMI SI VABBÈ GIORGIA! SEI RIUSCITA A FARTI PORTARE IN QUESTURA! VUOI DEI COMPLIMENTI?

Io sbuffo e appena siamo arrivati esco dalla macchina e entro in casa. Sbatto la porta e vado in camera mia.

Levo la sim dal telefono e la metto in un altro.

Mia madre entra in camera e mi dice: Dammi il telefono.

Glielo do e dopo una mezz'oretta rientra e dice: Io e tuo padre abbiamo deciso che tornerai in Italia.

Innamorata Di Uno StronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora