prologo-L'inizio di un sogno

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"Papà dove stiamo andando?"
"Lo scoprirai presto piccola"
Mio padre mi chiama sempre piccola e per lui sono la cosa più importante. Vuole sempre il meglio per me. Due mesi fa mi ha iscritto a scuola guida per prendere il patentino per i motori di 50cc(cilindrata), ovviamente perché per la mia età posso guidare solo queste.
Per scegliere la moto ho ancora tempo ma so già di volere una moto da cross.
Mia madre detesta sapere che non sono come le altre ragazze, che pensa ai vestiti e ai ragazzi e dice che le moto sono pericolose. Ma forse è proprio per questo che le amo, perché bisogna rischiare.
L'auto accosta vicino a un muretto e quando scendo mio papà mi dice di coprirmi gli occhi, ma siccome sa che non lo farò, lo fa lui al posto mio. Mentre camminiamo sento una porta aprirsi e subito dopo il tintinnio di uno scacciapensieri...
Mio papà toglie le mani dai miei occhi e ciò che  vedo mi lascia a bocca aperta: centinaia di moto da cross, da enduro e motard sono parcheggiati, suddivisi per marca. Appesi al muro ci sono tantissimi caschi di diverso tipo. Subito mi fiondo verso i KTM, ma so già che hanno un costo elevato quindi li guardo e basta. Mio papà si avvicina e mi dice "per oggi guardali, così ti fai un'idea e per i caschi scegline uno" senza dargli il tempo di finire la frase gli salto addosso abbracciandolo "grazie, grazie, grazie"
Dopo circa un'ora ho scelto due moto, una Husqvarna e un Beta. Il Beta però invece di avere i classici colori rosso e bianco è nera e bianca.
Mentre scelgo un casco mio papà parla con il proprietario di "affari". Ci sono caschi di ogni marca e di ogni genere. Alla fine scelgo un casco dell'Airoh nero opaco con il numero 222(numero del campione di MXGP Antonio Cairoli) e lo provo. Mentre infilo il casco mio padre si avvicina" allora, come ti sembra? Ti piace?"
"Si, è bellissimo ma non so se mi sta bene"
"A te sta bene tutto piccola, ma se vuoi cambialo" odio quando davanti alla gente usa quel nomignolo infatti divento rossa per l'imbarazzo. Mentre guardo altri caschi ne trovo uno sempre nero opaco con il logo della rockstar energy e mi fondo su quello. Quando lo infilo, mi dirigo verso lo specchio accanto alla cassa e sorrido soddisfatta della mia scelta.
Vado verso mio papà e appoggio il casco sul bancone dove il cassiere digita il prezzo e porge lo scontrino a mio padre.

Ancora non ci credo, ho un casco e tra poco la moto e il patentino, tutto questo è ancora surreale per me!
"Alexia...ci sei.."
"Si si dimmi"
"Allora hai visto qualcosa che potrebbe piacerti?"
"Si, mi piacciono molto l'Husqvarna e il Beta RR nero, però sono ancora un po'indecisa"
"Non preoccuparti, farai la scelta giusta, se hai bisogno di consigli io sono qui piccola"
"Va bene papi"

Dopo aver scattato centinaia di foto con il nuovo casco ne scelgo una e la pubblico su instagram. Poi apro google e cerco una visiera da ordinare che comprerò con i miei risparmi. Ne trovo una nera con le lenti a specchio gialle e la ordino.
Domani farò l'esame teorico e avrò il foglio rosa per poter circolare e imparare.

Una settimana dopo
"Frizione, metti prima, con calma lasci la frizione e accelleri delicatamente"
Dopo il 4° tentativo riesco a partire e faccio un giro del parcheggio. Quando mi fermo la moto si spegne.
"Quando ti fermi tieni la frizione e metti in folle"
*ah grazie istruttore*
"Ora fai un altro giro, metti seconda e quando arrivi metti prima e ti fermi, capito?"
Dopo un'ora e mezza di giri nel parcheggio sfilo il casco e aspetto che arrivi mia mamma a prendermi. I capelli sono sudati a causa del gran caldo di fine luglio, quindi li lego in una cipolla disordinata. Ancora non riesco a credere di aver guidato una moto. Dopo circa 10 minuti arriva mia mamma e andiamo al centro commerciale. Io e lei abbiamo un bellissimo rapporto anche se non condivide la mia passione da "maschiaccio".
" Milkshake? Ti prego sono morta" sono stanca dalla mia prima lezione di guida e neanche avevo fatto colazione per l'ansia.

"Ho comprato due felpe, un paio di leggins, due paia di jeans e degli shorts" sono al telefono con la mia migliore amica da ore ormai e non fa altro che parlarmi della scuola che inizierà a breve, dei vestiti e dei suoi nuovi trucchi della Mac. Lei è totalmente diversa da me, è la ragazza perfetta, quella che tutti i genitori desiderano e a volte la invidio.
"Ora vado che sono stanca ciao, a domani"
Appena stacco il telefono cado in un sonno profondo.
"Ale, è pronta la cena! Muoviti che ci sono gli hamurger" mio fratello urla dall'altra parte della porta. Ha 16 anni ed è il classico bel ragazzo, muscoloso, che gioca a basket e ha tutte le ragazze ai suoi piedi.
Scendo dal letto e mi pettino velocemente i capelli raccogliendoli in una coda, infilo un paio di pantaloncini e la maglietta di Cairoli che comprai su internet.
Corro giù per le scale e indovinate chi ci sono? Gli amici di mio fratello. Li saluto e imbarazzata inizio a mangiare.
Finita la cena vado nella mia stanza e guardo dei video di motocrossisti in pista quando qualcuno bussa alla porta. *sarà tuo fratello* "che vuoi?"
"Ehm.. No non sono James, sono Carlos, posso entrare?" *chi è Carlos?*
Vado ad aprire alla porta e mi trovo davanti un ragazzo alto, quasi due metri, biondo e con gli occhi verdi, era seduto al tavolo con mio fratello e i loro amici. Senza dargli il tempo di salutarlo entra nella mia piccola camera.
"Carina la stanza" dice mentre guarda le foto delle moto e le foto appese sopra al letto e si sofferma sopra una in particolare, rappresenta me sopra al KTM del mio youtuber preferito a un raduno.
"È tua?"
"Magari ahaha, no è di uno youtuber che ha fatto un raduno"
"Ah ho capito, io tra poco prendo il KTM EXC 125" fa un leggero sorriso mentre mi fissa. Un leggero brivido mi percorre la schiena
"Bello, io invece non so se prendere l'Husqvarna o il Beta rr"
"Secondo me è meglio l'Husqvarna, però devi scegliere tu visto che la guiderai per un po'" fa una piccola pausa "se vuoi conosco un posto dove te le fanno provare, le puoi noleggiare per un'ora/un giorno oppure guidarla nel parcheggio, se ti va posso portarti"
Mi sta chiedendo di uscire? AHAHAHA.
"Come vuoi però io non ho ancora la patente, ho solo il foglio rosa"
"Beh puoi guidarla, domani andiamo a noleggiarne una e se non sei ancora capace ti insegno io" mi fa l'occhiolino e arrossisco. Lo ringrazio timidamente e lui esce dalla stanza.

Il giorno dopo
"Allora, ora siamo in folle, prima di partire si tiene la leva della frizione, metti la prima...così...poi lentamente lasci la frizione e accelleri" un brivido mi percorre la schiena mentre partiamo e cingo le braccia, ogni volta che cambia marcia il mio cuore accelera di battiti. "Grazie per avermi spiegato, ma ho già guidato una volta."
"Ahahah, scusa... e dove?"
"A scuola guida"
"Quello non è imparare, dopo ti insegno io"
"Ahahah va bene"
Mentre scala le marce arriviamo in un grande parcheggio. Scendo e slaccio il casco, fa lo stesso dopo aver messo sul cavalletto l'Hvsquarna. Mi sorride e arrossisco. "Ora prova anche tu, fai qualche giro del parcheggio, poi salgo dietro a te e andiamo in strada" annuisco anche se in realtà non potrei caricare persone dietro a me. Salgo sul bolide e quasi non tocco con i piedi, apro la pedalina e con un gesto deciso della gamba accendo il motore, schiaccio la prima e parto facendo un po' di strappi, rido di me stessa per la partenza che ho appena fatto e procedo, ma subito dopo la moto sale di giri e sono costretta a inserire la seconda, poi la terza. Una macchina esce dal parcheggio e quasi le finisco addosso. Mi scuso facendo spegnere la moto. Non riparte e impreco, intanto sento Carlos ridere a crepapelle e quando mi giro sta correndo verso di me con le lacrime agli occhi.
"Devi rimetterla in prima ahahaha"
Lo guardo male e subito dopo scoppio in una sonora risata "potevi anche dirmelo eh" a queste parole ride ancora di più.

La giornata finisce tra una risata e l'altra e mi riaccompagna a casa.
"Grazie della bella giornata" dico, si avvicina a me e prima che possa chiudere la porta mi bacia. Rimango sconvolta dal suo  gesto ma ne sono felice così lo abbraccio e torno nell'accogliente casa dove mio fratello è rimasto sconvolto dalla scena e mio padre ha un sorriso a trentadue denti.
"Che c'è?" dico sorridendo come un ebete a causa del ragazzo appena uscito dal cortile di casa mia. Mio fratello non risponde, serrando la mascella(è molto protettivo nei miei confronti) e mio padre mi trascina verso l'uscita del retro che porta al garage. Quando la porta si apre il mio Husqvarna è parcheggiato accanto all'Audi di mio padre. Subito gli salto in braccio e ho le lacrime agli occhi. Lo ringrazio e corro verso il mio gioiellino, ma poi mi sorge un dubbio. "Papà, come facevi a sapere la mia scelta? Io non te ne ho parlato."
"L'ho immaginato, e poi un uccellino mi ha riferito che volevi questa"
*ah mio fratello, devo smetterla di comfidarmi con lui...o forse no!?*

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