Sono passate due settimane da quando sono uscita dall'ospedale.
Aveva un odore nauseante, il disinfettante entrava dal naso e a volte ti veniva il mal di testa. I dottori erano sempre seri e facevano sembrare l'edificio cupo e inquietante.
Nella mia stanza non c'era neanche il televisore e mi sentivo sempre sola.
Ma, tornando a noi, domani ricomincio la scuola.
In queste due settimane Giulia mi è stata molto vicino, infatti glie ne sono molto grata.
Dopo pranzo andiamo a fare un giro in centro quindi vado sotto la vasca e inizio a canticchiare una canzone di Noyz Narcos. Poco dopo sento la porta aprirsi, istintivamente mi copro il corpo nudo con le braccia e urlo : "chi sei? Esci fuori da qui subitoo!"
Sono infuriata, poi sento una risata, la sua. Perché è qui?
"Ehy nanetta calmati, volevo solo dirti che il pranzo è pronto. Ah, sei brava a cantare"
Esce ridendo e si chiude la porta alle spalle. Si è preso gioco di me? Dopo vede sto cretino cosa gli faccio.
Esco dalla doccia e mi infilo i vestiti che avevo appoggiato sul termosifone, per tenerli caldi. Asciugo velocemente i capelli e poi faccio uno chignon disordinato. Metto un po' di matita e correttore per coprire le occhiaie e scendo in cucina.
Sono tutti seduti e stanno chiacchierando mentre aspettano il polpettone, il cui profumo fa venire l'aquolina in bocca. Mi siedo e chiedo perché Lui è qui. Tutti in coro mi rispondono : "pensavamo ti facesse piacere avere visite"
Roteo gli occhi e mi alzo per andare a prendere le bibite, quando apro il frigo sento qualcuno dietro di me. " posso darti una mano...nanetta" l'ultima parola l'ha sussurrata e mi ha provocato un brivido. Mi chiama sempre cosi e non lo sopporto. Mi riscuoto dai miei pensieri e rifiuto la sua offerta"me la cavo da sola, grazie."Ma lui prende dalle mie mani la bottiglia di coca-cola e la porta al tavolo. Lo guardo malissimo e mi siedo davanti a lui.Finito il pranzo sono andata a prepararmi per uscire con Giulia. Dall'altra stanza sentivo mio fratello e Nicholas ridere. Probabilmente stavano giocando alla play. Pettino i capelli e sento il campanello suonare, scendo le scale e Giulia è all'ingresso che parla con mio fratello. Alza lo sguardo e quando mi vede corre ad abbracciarmi. Prima di uscire di casa mio fratello chiede se possono uscire con noi. Penso a Lui e scuoto velocemente la testa, ma la faccia da cucciolo che sta facendo mio fratello in questo momento fa quasi pena così ridacchio e gli dico: "solo per questa volta."
Con tranquillità osservo il fiume calmo vicino a me e sorseggio la tennent's fresca che tengo fra le dita. Poco dopo sento delle voci familiari arrivare nella mia direzione. Sono mio fratello, Nicholas e Giulia che erano andati a comprare le sigarette. Io li ho aspettati qui perché volevo passare un po' di tempo da sola.
"Ehilá nanetta....mi passi una birra per favore?" mi dice Nicholas dopo essersi seduto di fianco a me.
Lo guardo storto e sibilo: "chiamami ancora nanetta e ti faccio fuori." mi guarda e scoppia a ridere come se avessi detto la cosa più stupida del mondo.
Inizia a farmi il solletico e rido. Per qualche secondo dimentico il mondo intorno a me e mi sento libera. Poi mi ricordo che ce l'ho con lui e gli mordo il braccio per farlo smettere.
"Auch"-la sua espressione finge dolore
Sorrido ma poi lo guardo seria:"mi stai sottovalutando Portman?" mi porto le braccia lungo i fianchi e fingo di essere arrabbiata. Resto imbambolata a guardarlo negli occhi. Quegli occhi mi fottono sempre. Mi perdo solo a guardarli. È come se raccontassero una storia. E io voglio sapere ogni dettaglio di questa storia.
Mi sento sollevare da due braccia muscolose, apro gli occhi e inizio a scalciare urlando. "Nik lasciami andare subitooo!!" gli tiro anche dei pugni sulla schiena ma non sente niente. Quando arriva vicino al mare si toglie le scarpe e mi dice"se hai qualcosa che si danneggia a contatto con l'acqua toglilo che sto per buttarti in acqua nanetta. "
Ora basta, non ne posso più. Senza opporre resistenza mi tolgo le scarpe e lancio il portafoglio e il cellulare sulla sabbia. Poi lui corre il mare e quando lascia andare le braccia incastro il piede tra le sue gambe infatti cade e tento di tenergli la testa sott'acqua e inizio a ridere. Per un attimo dimentichiamo di essere con i nostri amici, siamo solo io e lui nel mare. Oh cazzo! Avrò i vestiti appiccicati!!
Sono sollevata da terra grazie a Nicholas che mi sorregge. Allungo le braccia sul suo petto e gli dico di lasciarmi andare, corro da Giulia e gli chiedo di accompagnarmi da una parte, resto vaga anche se mio fratello sa tutto.
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L'inizio di un sogno
RandomMai smettere di sognare! Questo è il motto della piccola Alexia, che ha un grande sogno a soli 14 anni. Vuole trovare se stessa grazie alle moto, non ha preferenze tra una moto da cross e una da strada. Ama l'adrenalina e non si arrende facilmente...