Capitolo 6

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Caesar: << Cosa fate lì in piedi? Sedetevi, sedetevi pure >>

Non ce lo facciamo ripetere due volte e ci sediamo su due poltroncine rosse. È la prima volta che faccio un'intervista, ed è la pirma volta che vado in tv. Devo dire che l'ansia non mi manca, perchè in questi minuti verrò, anzi, verremo giudicati davanti a migliaia di sconosciuti. Spero che la mia timidezza non vinca questa volta. Sembra quasi di stare sul palco di un teatro, solo che qui non abbiamo un copione. Il pubblico ci osserva dalla testa ai piedi, per verificare se siamo alla loro altezza. Tsk.

Caesar: << Tyler Stan, hai la fortuna di essere capitato con una gran bella ragazza, eh? Che ci racconti? >>

Tyler: << Ahahah, io sono già fidanzato, quindi lei non mi interessa >>

Fidanzato? Oddio, povera ragazza

Caesar: << Oooh, (t/n) immagino che sarai molto triste >>

Io: << Già, in effetti sono molto triste per quella ragazza, provo pena per lei >> detto questo sorrido

Il pubblico e Caesar iniziano a ridere. Ci sono riuscita. Spero di poterli fare ridere ancora.

Caesar: << Suvvia, non dire così, è pur sempre un bel ragazzo >>

Io: << Dicevano la stessa cosa a Rosario Muniz >>

Le risate ritornano, e questa volta rido pure io.

Caesar: << Se avessi qualche anno in meno ti bacerei >> dice scherzando

Io: << Me o Rosario Muniz? >>

Caesar: << (t/n), così mi farai perdere un polmone. Ragazze così non sono ovunque vero, pubblico? >>

Tyler: << Fidati che al manicomio sono tutte come lei >>

Il pubblico ricomincia a ridere insieme a Caesar. Beh, dopotutto è facile far ridere sta gente.

Caesar: << Comunque, ritornando a noi, vorrei farvi qualche domanda su di voi >>

Tyler: << Spara >>

Caesar: << So che per venire qua avete lasciato le vostre famiglie, come vi sentite? >>

Tyler: << Sono molto legato alla mia famiglia, lasciarla è stato come una parte di me >>

Dal pubblico alcune persone lasciano andare un "awww".

Caesar: << Nonostante a essere bello sei anche dolce, WO >>

Dolce come i chiodi in gola.

Caesar: << E tu invece? >> continua guardandomi.

Io: << Avrei voluto continuare a occuparmi di loro, non voglio farli stancare. Stare qui a non fare niente mentre loro lottano per un pezzo di pane mi fa sentire in colpa. Per questo spero di sopravvivere ai giochi >>

Caesar: << Capisco, capisco e mi dispiace per voi giovani ragazzi. Non deve essere facile. >>

Il pubblico sembra affranto.

Caesar: << Avete fratelli o sorelle? >>

Tyler: << Io no purtroppo, sono figlio unico. Però mi sarebbe tanto piaciuto avere un fratellino. >>


Io: << Io il fratello ce l'ho, magari te lo do in affitto a 5€ all'ora >>

Il pubblico e Caesar ricominciano a ridere. Ce la stiamo cavando bene.


Caesar: << Odi così tanto tuo fratello? >>

Io: << Naaah, gli voglio bene, solo che non è mai a casa. È sempre a lavoro, fin da quando ero piccola. Lo vedo raramente >>


Caesar: << Incrocerò le dita per voi, ragazzi. >>


Tyler: << Non c'è bisogno, farò di tutto per ritronare dai miei genitori >>

Caesar: << Mio pubblico, purtroppo il tempo a me disponibile è finito, dobbiamo lasciare andare questi due ragazzi. Speriamo di riaverli presto >>


Io: << Sarebbe un onore >>

Caesar: << TYLER STAN E (t/n) (t/c) DEL DISTRETTO 10 >>

E ritorniamo dietro le quinte.

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