Capitolo 2

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La signora, che limiterò a chiamare T. (Sta a voi capire che cosa intendo per "T."), si avvicina ai due contenitori e si ferma.
<< Prima le signore >> dice con enfasi.

Non c'è bisogno di essere così gentile penso.

T. infila la mano tra i bigliettini dei nomi delle ragazze e ne estrae uno con la velocità di un bradipo morto.
Mantenendo la stessa velocità apre il biglietto ed esclama:
<< La ragazza o la signora che ha l'onore di partecipare è... >>

Wow, che onore, ragazzi

<< ...È (t/n) (t/c). Bene, (t/n) salga pure sul palco! >> finisce la frase entusiasta.

Mi blocco.
Ha detto il mio nome.
Sono stata sorteggiata.
Ora...ora sono una concorrente degli Hunger Games.
Fantastico.
Non nego che ho paura.
Ho un bel pò di paura.
Perchè, detto così nero su bianco, a combattere non me la cavo. Però me la cavo nella difesa. Ora non mi resta che sapere chi è l'altro fortunato.

Salgo sul palco con il cuore a mille. In questo momento vorrei non esistere. T. si avvicina a me e appoggia una sua mano sulla mia schiena.

Contatto fisico non necessario, grazie.

<< Allora (t/n) sei tu, cara.
Mettiti pure in quel punto e aspetta il secondo partecipante del distretto 10. >> mi indica un punto e mi sposto fin lì.

Inizio a cercare tra la folla gli sguardi dei miei genitori.
Li trovo dopo un'accurata ricerca e li vedo affranti, esauriti, tristi.

Mi dispiace.

La cosa che farò sarà cercare di sopravvivere in qualsiasi modo, per loro. Non che abbia altre scelte.

<< Ed ora i signori! >>
T. a questo punto estrae anche il nome del concorrente e apre il bigliettino, sempre con la velocità da bradipo morto. Mi chiedo se è un suo vizio o un suo talento speciale.

<< Quindi, il prossimo che parteciperà agli Hunger Games è.
.. Tyler Stan >> esclama.

Già sentito questo nome. E mi sa che conosco anche il ragazzo.
L'ho visto un anno fa mentre stendevo i panni bagnati nel giardino di casa mia. Era qualche metro più avanti di fronte ad una modesta casa, forse era la sua. Da quel che ho capito di lui è che è uno che pensa a se stesso e a nessun altro. E non penso proprio che collaborerà con me. A meno che non scenda Gesù in terra, ma credo che neanche in quell'occasione collaborerebbe con me.

Tyler sale sul palco.
Sembra fregarsene, sembra rassegnato. Sa che tanto non può tirarsi indietro. Non glielo permetterebbero mai e poi mai.
Non mi scambia neanche uno sguardo, io non esisto.

<< Bene, SIGNORI E SIGNORE, ECCO A VOI I DUE TRIBUTI DEL DISTRETTO 10 >> urla T., come se fosse uno show televisivo. Beh, in effetti lo sarà.

La folla non acclama, e non vedo perchè dovrebbe farlo.
Però è molto sollevata di non essere stata sorteggiata.

T: << Ora stringetevi la mano >>

Facciamo come dice T e ci stringiamo la mano.
Tyler sembra disgustato.
Come vorrei tirarli il microfono in testa. Sarebbe stupendo.

T: << E QUINDI, CARI TRIBUTI, CHE LA FORTUNA POSSA SEMPRE ESSERE A VOSTRO FAVORE >> 

Ma che gentile è oggi, eh?

Domani partiremo per Capitol City.
Si, esatto, andremo da quella razza di gente disgustosa. Non potrei essere più felice. Conosceremo i tributi degli altri distretti.
Da quello che so bisogna cercare di vincere la fiducia dei tributi e bisogna anche fare il più possibile per piacere a quei rozzi di Capitol City, così una volta iniziati i giochi invieranno tanti sponsor. Non vedo l'ora di fare la "BFF foreva and eva" con loro. Vabbè, a me interessa solo che sgancino gli sponsor. Poi il resto importa poco. O per niente.

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Anche il secondo capitolo è concluso. Un dio sceso in terra mi ha portato del Mogu Mogu. Lo amo. Sia il Mogu Mogu che il dio.
Comunque, "T" per chi non l'avesse capito sta per "troia". Eggià.
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Hunger Games |Min Yoongi x You| FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora