- Dovresti sbarazzartene. È la via più sicura Joe, lo sappiamo entrambi.
- Non è la cosa giusta da fare, dovresti chiamare la polizia.
- Preferisci marcire in cella che non dormire per una notte? Perchè è quello che effettivamente succederà se racconterai tutto. La colpa sarà tua! Svegliati sacco di carne!
- Riuscite a stare zitti per 10 secondi? Sto cercando di pensare.
- Non vorrei deluderti, ma ti ricordo che a farti pensare siamo solamente noi. E purtroppo nel noi è inclusa anche quell'anima in pena del mio collega alla tua destra.
Il corpo pareva fissarlo con occhi immobili, sembrando, per intensità di sguardo, essere proporzionale agli aloni sulla sua maglietta. Joe fissava i vestiti strappati cercando invano spunti per la soluzione al suo dilemma.
- Joe hai mai letto Stand-by me? Ho come l'impressione di farne parte in questo momento.
- Sfortunatamente non fai quella del cadavere, Angioletto.
Joe non sembrò dare peso alle provocazioni e continuò a fissare morbosamente l'uomo.
- Ho deciso, dovremmo chiamare la polizia.- Bisbigliò Joe, distogliendo gli occhi per volgerli verso i suoi interlocutori.
- Hai fatto la scelta gius...-
- Ti sei fumato il cervello schifoso masochista? Diventare una salviettina intima in una cella è il tuo desiderio represso per caso? Daranno tutta la fottuta colpa a te!
- Non gli vorrai davvero credere? Sai perfettamente di poter dimostrare la tua innocenza. Potresti addirittura diventare un eroe! Aiutare la polizia a risolvere un caso ti potrebbe procurare una medaglia! O una ricompensa in denaro!
- O uno stupro da parte di uomini muscolosi, donnicciola.
- Nessuno ha chiesto il tuo parere, insignificante pollo rosso.
- E invece hai chiesto il suo? Oltre che idiota sei pure incoerente; non durerai tre giorni in galera. E mentre stiamo qui a grattarci il tuo amico puzza sempre di più.
- Non hanno prove che sia stato i...
- Sei nero! Te lo vuoi ficcare in testa? Era colpa tua anche prima che morisse grazie alla tua pellaccia! Ti giuro su Dio che se chiamerai la polizia questa sarà l'ultima volta che ci vediamo.
- Molto educato giurare sui parenti degli altri.
Joe fissò la sua spalla sinistra, il sudore che scaturiva dalla fronte ora stava inondando i confini marcati tra il suo naso e gli occhi, fino ad arrivare al muso sbarbato.
- Non puoi andartene, tu sei parte di me.
- Parte sì, ma solo della tua immaginazione. Noi possiamo solo consigliarti, ma sei tu a decidere. Prenditi tutto il tempo necessario e fai la decisione giusta, Figliolo.
- E se... semplicemente lasciassi perdere? Potrei lasciarlo qui e aspettare che qualcun altro lo noti.
- Sì, e magari già che c'è potrebbe concimarti i fiori con il suo corpo in decomposizione. A chi credi che penseranno quando troveranno un cadavere nella tua siepe, se non allo squinternato di colore del quartiere? Sarebbe un'idea stupida persino per la tunica bianca sull'altra tua spalla.
- Non posso che essere d'accordo, purtroppo. Darebbero la colpa a te. Chiama la polizia, Santo Cielo!
- Avrei dovuto scegliervi dello stesso parere, mi state solo rendendo le cose più difficili. Basta, non voglio cadere nella trappola un'altra volta. Chiamerò la polizia e farò la cosa giusta, al massimo, se tutto andrà male, non avrò dei soldi in cambio.
- Non sono i soldi a doverti spingere a fare la cosa giusta, ma il fatto stesso.
"CIAF" - Il rimbombo dello schiaffo risuonò brevemente nell'ambiente circostante, producendo una sorta di eco. Joe si teneva la guancia mentre i due occhi rossi sulla spalla sinistra lo fissavano iracondi.
- Tu non hai capito niente, adesso imbracci una stramaledetta pala e scavi una buca. E ti dirò di più: quando avrai finito ci seminerai dei fiori sopra per non dare nell'occhio; e se davvero tutto andrà bene dovrai ritenerti fortunato se riceverai solo un'altra cinquina, porgendomi volontariamente l'altra guancia. Un po' come farebbe il disturbato con aureola e sandali che ti levita di fianco l'orecchio.
- N-non mi convincerai anche stavolta, non voglio finire nei guai come quella volta con il vaso di mamma.
- In effetti dev'essere colpa mia se qualcuno ebbe la buona idea di nascondere i cocci nelle scatole delle SUE scarpe con i tacchi.
- Se non è finita bene l'altra volta, perchè dovrebbe farlo proprio oggi? C'è molta più posta in palio, fai la scelta giusta.
Joe fece un lungo respiro, portandosi il polso vicino agli occhi. Le 2.30. Lesse appena l'orario, mentre i suoi piedi già calpestavano l'erba circostante al porticato sotto la finestra della sua cucina.
Strinse intensamente la cornetta tra le dita per una ventina di secondi prima di comporre il numero, pietrificato dalle emozioni contrastanti. prima, però, fissò distrattamente i due per qualche secondo, come a cercare sostegno per quello che stava per succedere, e cominciò a digitare.
- Che c'è Joe? - disse una donna svogliata all'altro capo del filo.
- Ecco... Io... C'è un morto nel mio giardino, l-loro mi ha detto di chiamare la... la polizia.
"Click"
- Mi ha riattaccato, che faccio ora? Stanno arrivando? Cosa devo dire?
La porta in spugna imbottita gialla si spalancò del tutto, coprendo, con il suo rumore sordo, l'entrata dei due poliziotti. Nei film Joe non aveva mai visto delle uniformi che non fossero blu e, muto, protese immediatamente il collo verso destra, e poi precipitevolmente verso sinistra. Ambedue le spalle erano vuote, al posto delle voci solo un bianco fumo che copriva il vuoto lasciato dalla scomparsa di entrambi.
- E' ora della medicina Joe.