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Dylan arrivò in anticipo di quasi un quarto d'ora, davanti al condominio in cui Clarissa e i suoi fratelli vivevano. Non avrebbe mandato a puttane tutto come aveva fatto tre anni fa. No, voleva a tutti i costi Clarissa. L'amava e davvero tanto anche. Ora come ora non poteva pensare ad una vita senza di lei. Gli era mancata anche fin troppo durante quei tre lunghi anni in cui non aveva potuto sentirla né tantomeno vederla in quanto la ragazza si era trasferita con la famiglia in Australia e anche perché lei aveva bloccato il suo numero e poi successivamente cambiato il suo.

Il ragazzo si passò nervosamente una mano tra i riccioli rossastri poi scrisse a tutta velocità al suo amico Ray, dicendogli che stava andando in iperventilazione e che era in ansia per quella serata. Aveva paura di rovinare, in qualche modo, quella serata che per lui e sperava anche per lei doveva essere perfetta in ogni sfumatura.

Il messaggio di Ray non tardò ad arrivare. Gli rispose di darsi una calmata e di fare lunghi e profondi respiri. Più facile a dirsi che a farsi.

Giocherellò nuovamente coi i suoi capelli poi scrollandosi le spalle e stampandosi un sorriso forzato sul viso, uscì dalla macchina e si diresse verso il condominio per suonare al campanello dell'appartamento di Clarissa.

Dieci minuti dopo, Clarissa era scesa e in tutta la sua bellezza ed eleganza, aveva lasciato un breve bacio sulla guancia del rosso, il quale sorrise come un ebete a quel contatto.

Clarissa gli aveva nuovamente fatto gli auguri di compleanno, appoggiando sulle sue gambe il piccolo pacchettino contente il regalo che gli aveva comprato.

Fermati ad un semaforo rosso, Dylan scartò alla velocità della luce il regalo fatto dalla sua Clarissa. I suoi occhi si splancarono poi sul suo viso comparve un sorriso spontaneo e felice; gli aveva regalato un bracciale in metallo con su inciso una D e una C. Scherzosamente, la ragazza gli aveva spiegato che la C poteva significare il suo nome, così come il cognome del ragazzo stesso.

«È stupenda.» aveva sussurrato il ragazzo, indossano il bracciale per poi sorridere dolcemente alla ragazza al suo fianco. Quest'ultima, quasi timidamente, gli sussurrò all'orecchio che più tardi gli avrebbe dato la seconda parte del regalo e lui ne rimase sorpreso perché non sapeva cosa aspettarsi da Clarissa.

Fece partire nuovamente l'auto, dato che il semaforo era tornato verde, e in tutta tranquilla arrivarono al ristorante in cui Dylan aveva prenotato.

«Allora...»

«Allora...»

I due ragazzi visibilmente in imbarazzo si scambiarono un'occhiata poi scoppiarono a ridere, smorzando finalmente quella situazione soffocante che si era creata tra loro.

«Sei meravigliosa stasera, cioè lo sei sempre... Cioè... Sì, hai capito, no?» Dylan ridacchiò imbarazzato mentre si passava una mano tra i capelli e con gli occhi socchiusi fissava Clarissa arrossire e spostare di lato il capo, lasciando che i capelli le scivolassero lungo la spalla.

La bionda indossava un elegante vestito azzurro pastello; la parte superiore tempestata da piccole pietre indaco mentre la parte inferiore era formata da una gonna in chiffon e lunga fino a metà coscia.

Dylan, invece indossava un semplice smoking nero che gli metteva in risalto le spalle larghe e che, secondo Clarissa, gli stava divinamente addosso.

«Non avrei mai pensato di vederti imbarazzato.» ridacchiò compiaciuta «Anche tu sei bellissimo stasera». Clarissa gli fece l'occhiolino, ammiccando poi col menù andò a coprirsi il viso letteralmente in fiamme, fingendo di scegliere quello che voleva mangiare quella sera e pensando a quello che stava combinando. In parte si sentiva visibilmente in imbarazzo, soprattutto per via del fatto che ora erano uno di fronte all'altro per cenare come due persone che avevano deciso di frequentarsi e in parte non vedeva l'ora di dargli la seconda parte del regalo e per quello non provava alcuna vergogna. Chissà per quale motivo...

Pochi minuti dopo arrivò una bellissima cameriera che fece tutte crollate tutte le convinzioni di Clarissa sul fatto che ci avrebbe sicuramente provato con Dylan, poiché ammiccò nella sua direzione e non in quel del ragazzo, che non calcolò minimamente.

«Va bene. Le vostre bibite arriveranno a breve per il resto dovrete aspettare un po' di più.» disse con voce sensuale verso Clarissa che strabuzzò gli occhi, quando la cameriera appoggiò una mano sulla sua spalla e le sorrise maliziosamente.

«Grazie.» digrignò i denti Dylan, fulminandola con lo sguardo. La cameriera scrollò le spalle poi girò i tacchi e tornò in cucina.

«Quella ci stava provando con te.» sibilò innervosito il rosso che si massaggiò gli occhi per cercare di calmarsi.

Clarissa ridacchiò sorpresa dalla gelosia improvvisa di Dylan. «Peccato che a me il genere femminile non piaccia.» replicò secca.

Dylan emise un sospiro di sollievo, «E menomale sennò avrei dovuto lottare con troppe persone per averti».

La bionda alzò un sopracciglio, corrugando la fronte. «Chi ti dice che io voglia altre persone oltre a te? E che devi combattere per avermi? Sono qui, no? Te l'ho già detto, se non mi fossi interessato, ti avrei mandato già al diavolo quando mi scrivesti la prima volta dopo tre anni.» spiegò lei, abbozzando un sorriso rassicurante verso Dylan che alzò gli angoli di quelle labbra fini e squadrate.

«Questo mi rincuora parecchio signorina Mitchell.» ammiccò Dylan.

«Ne sono felice signor Conway.» replicò Clarissa e pochi secondi dopo scoppiò a ridere, felice di aver dato a quel ragazzo una secondo possibilità. Forse era la sua anima gemella... Poteva essere, no? Piuttosto che perderlo definitivamente, voleva provarci. Voleva provare ad amarlo e a lasciarsi amare da lui, anche se poi - magari no - sarebbe finita col cuore spezzato dopo un paio di mesi insieme.

«Ecco qui il bere.» si intromise la cameriera, appoggiando in mezzo al tavolo le due birre analcoliche che avevano ordinato.

«Grazie.» Clarissa le sorrise gentilmente poi tornò con lo sguardo su Dylan che non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Era ipnotizzato da lei e dalla sua bellezza inebriante.

La cameriera sbuffò per essere stata completamente ignorata dalla bionda poi se ne andò a servire altri clienti.

«Dopo cena ti andrebbe di andare a fare una passeggiata lungo mare?» propose Dylan dopo aver bevuto un sorso di birra.

Gli occhi di Clarissa si illuminarono all'idea di passare del tempo con lui al mare sotto il cielo stellato di quella notte, «Certamente. Non vedo l'ora.» rispose lei contenta.

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Lucky Number - Sequel di Wrong Number [Youth Series ~ Book #7]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora