7. Isak's bed

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"Che ti succede?" chiese Eva stendendosi sul divano.

"Che intendi?" Isak rise nervosamente in difesa.

"Ti stai comportando in un modo così strano," disse, socchiudendo gli occhi.

"Cosa?" Isak corrugò le sopracciglia.

"Sei tranquillo e sorridente e strano. E poi, stai andando in giro in questi pantaloncini. Non vai mai in giro in questi pantaloncini."

"Oh non rompere!" disse Isak.

"Oh mio dio, perchè stai arrossendo?"

"Non sto arrossendo, ma che cazzo!" Isak urlò.

Stava per mentire ancora quando qualcuno girò la chiave nella porta principale del loro appartamento.

"Merda. Cazzo," Isak andò in panico, guardò la sua stanza in lontananza cercando di capire se avrebbe potuto attraversare il corridoio prima che Even potesse vederlo.

"Cosa cazzo ti succede?" disse Eva.

Troppo tardi.

"Hey," disse Even, sorridendo prima di chiudere la porta dietro di lui.

Fottimi.

"Uh, uhm, ciao," balbettò Isak.

Lo sguardo di Even era focalizzato su Eva, e si complimentò con lei per il colore rosso del suo smalto o qualcosa, e il cuore di Isak gli si incastrò in gola. Era nervoso. Troppo nervoso.

Gli occhi di Even furono improvvisamente su di lui, e si sentì come se avesse il fuoco dentro di sè.

"Hey tu," disse Even, raggiante mentre fissava le sue gambe un po' troppo a lungo.

Merda. Merda.

"Uh, ciao," disse Isak, sentendo il calore raggiungere la sua faccia.

Si guardarono per un po', Even sorridendo e Isak cercando di non scomporsi. Improvvisamente, Eva urlò.

"Oh mio dio! Vi siete finalmente baciati? Oh mio dio! E' questo il motivo per cui Isak è carino e timido da tutta la mattinata? Oh mio dio!"

"Chiudi quella cazzo di bocca, Eva!" urlò Isak, la sua faccia probabilmente del colore del suo smalto.

"Oh mio! E le uova! E' la vita reale questa? Avete buttato fuori tutta la tensione?"

Isak prese un cuscino e glie lo lanciò in faccia, mentre Even rise come il fottuto sole.

"Vaffanculo! Ad entrambi!"

.

Quella notte

"Intendevo qualcosa di questo tipo. Volevo baciarti così."

Isak non potè dire quanto tempo stette sul dannato bancone della cucina aspettando che il suo petto smettesse di fargli male per il suo respiro troppo veloce.

Si arrese. Perchè non riusciva a respirare, e il suo cuore stava per bruciare nel suo petto. Non riusciva a pensare e non riusciva a respirare. Era troppo sopraffatto. Troppo sopraffatto per arrabbiarsi con Even per averlo lasciato lì e per essersi portato la sua intera anima con sè.

Il suo cuore stava battendo velocemente, così velocemente. C'erano le fottute farfalle all'entrata del suo stomaco e Isak non aveva più idea di che cosa significasse.

You Don't Even Know Me!  (ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora