Il giorno perfetto

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CAP.20

Stiles doveva saperlo che per lui non poteva essere possibile avere una vita da semplice liceale, doveva capirlo avendo una professoressa che era un druido oscuro che durante le giornate libere sacrificava persone, e il professore di storia era un lupo mannaro Alpha con manie di controllo sulla vita del suo branco, soprattutto la sua.
Lo aveva capito rimanendo chiuso in un aula con quei due insegnanti, che in quel momento si stavano urlando contro per mettersi d'accordo sugli orari del prossimo mese. La Blake aveva scaraventato Derek dall'altra parte dell'aula e lui le era saltato addosso ringhiandogli.

Come diavolo era finito in quella situazione?

Sei ore prima.


Per la prima volta dopo settimane, Stiles aveva dormito veramente come un angelo cullato da una soffice nuvola bianca, non si era svegliato durante la notte, non aveva avuto incubi su Derek e si era alzato con un sorriso, pronto per continuare il progetto "vita di un normale liceale".

Scott come sempre era davanti alla scuola, pronto ad accoglierlo con un buongiorno e una richiesta di aiuto per i compiti. Anche lui aveva un nuovo progetto, migliorare i voti e far preoccupare di meno la madre. Ce la stava mettendo tutta per mantenerle.

Il sole splendeva, il cielo era sereno e sentiva che in quella giornata tutto sarebbe andato bene, nessuno poteva distruggere quella piacevole sensazione che aveva, nemmeno un Alpha psicopatico.
Dopo aver preso posto in classe, Scott iniziò a parlare a raffica di Allison e a fare domande sui compiti, i passi del professore che si avvicinavano alla classe lo zittirono, e avvisò il compagno dell'imminente arrivo, e dopo qualche secondo in tutta la classe cadde il silenzio.

Il professore aveva avuto la brillante idea di fare un compito in classe a sorpresa, ma nemmeno quell'improvvisa sorpresa fu capace di guastargli l'umore. Serenamente fece il suo e aiutò Scott suggerendogli qualche risposta, certo che con il suo udito da lupo avrebbe sentito tranquillamente. Il compito era piccolo, il professore li avrebbe corretti subito, con quello di McCall ci mise un po', e fu un po' sorpreso delle risposte giuste. Scott mise un leggero broncio, ma poi dovette dare ragione al professore.

Rideva e scherzava con i compagni di classe,e non era mai successo negli anni precedenti, perfino con la squadra di Lacrosse, dalla quale veniva sempre preso in giro per la sua debolezza, ma non quel giorno. Quello era il giorno perfetto.

Altra lezione, altra classe, altri compagni. Lezione con Harris, nessuna battuta acida, nessun odio evidenziato fra loro due. Stiles si stava davvero convincendo dell'idea che quella era una giornata perfetta, una tipica giornata da momento felice in un film.

Non temeva nemmeno la lezione con il professore di storia. Entrò in aula come se fosse una lezione qualunque, con un professore qualunque, sorrisone e saluto appena messo piede nella stanza e sorridendo con i compagni andò a sedersi al suo solito posto, pronto ad ascoltare.

Le prime cinque ore passarono senza nessun intoppo soprannaturale e non.

Era il momento della mensa, il luogo più amato della scuola, dopo la palestra. Un luogo che definisce che ruolo hai nella scuola, luogo che crea le classi sociali, e suggerisce ai ragazzi popolari chi prendere in giro. Almeno era così negli altri giorni, la mensa rientrava nella magia della giornata perfetta, tutti erano seduti a caso, nessuna classe sociale, nessun atto di bullismo.

Il pasto venne consumato fra risate e battute, Scott come sempre riusciva ad unire il loro gruppo, Stiles ed Isaac per la prima volta non litigarono ma scherzarono fra di loro, anche se voleva dire fare imitazioni buffe del loro amico, che goffamente provava a difendersi e ad imitare i suoi amici, finendo con il far scoppiare tutti a ridere.

Don't trust the teacherWhere stories live. Discover now