Ultimo tramonto

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 CAP.24



Dopo essere tornato da casa di Derek, Stiles non si stese per dormire, sapeva che ormai il sonno non sarebbe mai arrivato e che probabilmente non si sarebbe presentato per qualche altro giorno. Si stese perché non c'era altro da fare, se il padre lo avesse visto in giro per casa avrebbe iniziato con qualche domanda, e non voleva raccontargli ancora bugie guardandolo negli occhi.

Disteso sul letto, teneva gli occhi chiusi immaginandosi uno scenario apocalittico sulla prossima battaglia, voleva andare insieme agli altri, non voleva rimanere a casa ad aspettare l'esito, ma Scott era stato chiaro "Non provare a mettere il naso fuori dalla porta. Se lo fai, non sarà Deucalion ad ammazzarti, ma io!". Capiva la preoccupazione del suo migliore amico, se fosse stato lui il lupo e Scott l'umano, molto probabilmente avrebbe reagito allo stesso modo, ma conoscendo entrambi sapeva anche che molto probabilmente uno dei due non avrebbe ascoltato il consiglio.

Quando il sole entrò nella sua stanza, il ragazzo era già sotto il getto dell'acqua tiepida, odiava quella tensione che si aggrappava alla pelle e non scivolava via con l'acqua.

Era una situazione dura e difficile da sopportare per un ragazzo, e fu un momento atteso, quasi liberatorio, quello delle lacrime che cominciarono a scivolare insieme all'acqua sul suo volto. Pianse per tutto il tempo della doccia, doccia che sembrò non finire mai.

Uscito da sotto il getto, non si applicò nemmeno ad asciugarsi per bene i capelli, non aveva voglia di fare nulla, la tensione gli impediva persino di muoversi. Con apatia finì di rivestirsi e tornò nella sua stanza, che negli ultimi giorni era diventata un rifugio dalla realtà, per essere la camera di un'adolescente, aveva davvero visto e sopportato troppo persino lei, che era fatta di mattoni e vernice.

- Stiles... - Derek era seduto sul letto e da quando aveva messo piede nella stanza del ragazzo tutte le sue forze erano sparite, travolte dalle emozioni che il ragazzo stava provando.

Il giovane alzò il viso e si trovò a guardare dentro gli occhi del lupo. Avrebbe voluto leggere una soluzione diversa da quella che si era deciso la sera prima, lo voleva tanto.

- Ti prego dimmi che questa non è una visita per un possibile addio. Avrei preferito lo stile militare, una e-mail con le ultime volontà e il testamento. –

Il lupo avanzò verso i ragazzo e delicatamente lo abbracciò. In quel momento sembrava sul punto di rompersi e lui non lo avrebbe mai permesso.

Non ricorda esattamente come sia iniziata la loro relazione, non si era mai soffermato sul come o sul perché. Si era spaventato per l'improvvisa apparizione di quei sentimenti e più di una volta aveva litigato con il ragazzo per la sua paura, ma in qualche modo era anche scivolato fra le braccia del ragazzo e si era lasciato andare più di una volta, se andava a quell'incontro era soprattutto per la sicurezza del ragazzo che stava stringendo fra le sua braccia.

Il ragazzo ricambiò l'abbraccio, il suo tocco era sempre così leggero che quasi lo sentiva sulla sua pelle, percepiva a stento il suo tocco, ma poteva chiaramente sentire cosa gli scatenava al suo interno.

- Resta con me. - strinse ancora di più l'abbraccio, affondando il viso sul petto dell'uomo. – resta con me fino all'ora in cui dovrai andare all'appuntamento. –

- Era questa la mia intenzione. – passò una mano fra i capelli bagnati del ragazzo. Gli accarezzò il viso e con le dita lo sollevò per poter unire le loro labbra in un casto bacio. – Questa non è una visita per un possibile addio. – i loro occhi erano incatenati. – Questa è una visita come le altre, perché questo non sarà l'ultimo giorno ed io non ti dirò mai addio, Stiles. –

Don't trust the teacherWhere stories live. Discover now