«C'è un tratto di strada nel nord del Maine che non ha mai, mai, mai visto un sorriso.»
Dick Curless era un cantante country americano che negli ultimi anni della sua vita si stabilì nel Maine. Uno dei suoi successi fu "Tombstone Every Mile" che riportava queste parole per descrivere la Route 2A , una statale che passa vicino Haynesville a attraversa una zona di foresta conosciuta come "Haynesville Woods".
Molte persone sono morte in quel tratto di strada, e per "molte" intendo che ogni 100 m, anche meno, a lato della strada si intravede un memoriale improvvisato in ricordo delle vittime. I locali ancora oggi ricordano il luogo dove sono morti i loro cari con una croce bianca, un mazzo di fiori, un nome scritto su un pezzo di cartone o un oggetto personale che ricorda l'estinto.
Oggi per fortuna la Route 2A è una strada secondaria e la maggior parte del traffico percorre la molto più sicura Interstate 95, che collega il nord del Maine con il resto del New England; ma la superstrada è molto recente e prima di essa la Route 2A era una delle poche che permetteva di viaggiare nei lunghi tratti di boscaglia e terre desolate della regione. Il problema è che specialmente in inverno il clima rigido e la neve rendevano (e rendono ancora) l'asfalto ghiacciato, scivoloso e molto pericoloso, anche per il fatto che passando attraverso una fitta boscaglia la patina ghiacciata spesso non ha il tempo di sciogliersi nemmeno quando spunta il sole. Per di più la strada è anche vecchia e tortuosa, con molte curve mal progettate che portano i veicoli verso l'esterno della carreggiata, e quindi in mezzo agli alberi o nei fossi che la costeggiano; insomma, sebbene oggi la strada sia percorsa per lo più da camionisti e automobilisti locali, la Route 2A resta molto pericolosa e di tanto in tanto ci scappa l'ennesima vittima della strada.
Si contano più di 200 morti lungo questa strada dal 1950 e ciò ha alimentato le credenze che sia maledetta; alcuni però pensano che sia "solo" abitata da fantasmi e tra tutti quello di una giovane ragazza che fa l'autostop.
Lo so, l'avremo sentita centinaia di volte la leggenda dell'autostoppista fantasma, ma suppongo che in pochi sapranno che molte delle sue versioni si rifanno proprio agli eventi della Route 2A. La versione che si racconta intorno ad un fuoco in campeggio o in una stanza buia per spaventare qualche credulone la conosciamo tutti:
Una giovane ragazza con una veste bianca di notte spunta dall'oscurità e (a seconda delle versioni) si getta sotto l'auto o chiede un passaggio: in entrambi i casi svanisce nel nulla, o dopo l'impatto con la macchina o poco dopo che l'autista si è rimesso in marcia.
Nel caso dell'autostoppista Haynesville, molte testimonianze riportano di una giovane donna che fa l'autostoppista a lato della strada. Non sarebbe vestita di bianco, ma con un abito scuro, una pelliccia marrone e una valigia in mano; chi afferma di averla incontrata lungo la Route 2A parla di una ragazza spaventata e infreddolita: il fantasma apparirebbe quasi sempre nelle rigide notti invernali e quasi sempre nello stesso punto nei pressi di un enorme albero le cui radici hanno sollevato la banchina della strada.
Chi si ferma a darle un passaggio sperimenta un freddo intenso che sembra avvolgerla, ma un'incredibile sensazione di tangibilità. Insisterebbe per sedersi sui sedili posteriori e, come vuole la leggenda, dopo un paio di chilometri sparirebbe nel nulla. A volte lascerebbe però il suo cappotto e al suo interno l'autista troverebbe un biglietto con un indirizzo: seguendo le indicazioni si giungerebbe ad una vecchia casa nella periferia di Haynesville e lì ci sarebbe la madre della ragazza che il cappotto e racconterebbe la triste storia della morte prematura della figlia in uno schianto in auto su quella strada.
Ho scritto tutto al condizionale perché non posso far altro che relegare questa storia nella leggenda; tuttavia sono moltissimi gli autisti che affermano di una ragazza che cammina di notte ai bordi della Route 2A e pare proprio che le varie leggende dell'autostoppista fantasma qui si raccontino sin del 1950, sicuramente molto prima delle odierne storielle.
Certo è che la strada è ancora oggi teatro di moltissimi incidenti e può darsi che qualche anima persa ci sia; tutto sta nel capire quanto le testimonianze siano genuine.