Capitolo 5

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• Flashback •

- Possiamo fare una pausa? - chiede Harley sbuffando. - Non ne posso più di Shakespeare.

Scuoto la testa divertita chiudendo il libro ma lasciando comunque il segno con la penna. Il livello di attenzione di questo ragazzo é così basso e quello della sua voglia di studiare ancora meno. Pensa solo alle ragazze e al sesso. Ecco, spiegati i suoi voti scarsi ed ecco spiegato il motivo per cui mi trovo nel mio salotto con il ragazzo più popolare dell'università.

Quando il preside Colton mi ha chiesto di aiutare suo figlio in cambio di crediti per la laurea non ho osato rifiutare.

All'inizio credevo che sarebbe stata una faticaccia ma Harley si è dimostrato molto collaborativo (immagino solo perché se avesse passato l'anno gli avrebbero comprato una nuova auto) e mi ha fatto piacere passare del tempo con lui.

Ho conosciuto il vero Harley Colton e non il famigerato "Dio del sesso" di cui parlano tutte. E comunque non credo che conoscerò mai quella parte di lui.

- Dov'è il telecomando? - chiede stravaccandosi sul divano.

- Niente TV - affermo contrariata. - Non abbiamo ancora finito di ripassare e domani abbiamo l'esame.

- E dai, Professoressa - mi prega utilizzando il nomignolo che mi ha affibbiato dalla prima lezione. - Sono mesi che ci prepariamo a questo test e ormai so quasi tutto Shakespeare a memoria.

Alzo un sopracciglio guardandolo dubbiosa. - Davvero?

- Ehi, ho detto quasi - si sdraia meglio sul divano spostando un paio di cuscini sotto la sua testa. - E poi non hai mai sentito parlare di "PPE - Party Pre-Esami"?

- No, illuminami - lo prego sarcastica.

- Beh, come suggerisce già il nome si fa una bella festa la sera prima di un test per allentare la tensione. Dovremmo farne uno anche noi - propone.

- Come mai ho la vaga impressione che te lo sia inventato adesso?

- Perché è così - ammette. - Si tratta di una Harley-invenzione.

Scoppio in una risata fragorosa. - Eh questa da dove l'hai tirata fuori?

- Le professoresse non dovrebbero ridere dei propri alunni - dice fintamente offeso.

- Oh mi scusi signor Colton.

Si rimette nuovamente seduto. - Allora questo telecomando?

- Harley.. - lo avviso.

- Sul serio, rilassati Hanna. Andrà bene.

Sbuffo e mi arrendo. - D'accordo ma niente PPE, preferisco qualcosa di tranquillo - detto le mie condizioni.

- Film e pizza?

Sorrido. - Chiamo per ordinare.

Finita la telefonata mi siedo sul divano che intanto Harley ha lasciato per spulciare tra la mia misera raccolta di DVD.

- Chi l'avrebbe mai detto che fossi una tipa da Resident Evil - constata mentre fa partire il film.

- La cosa ti stupisce? - domando incrociando le braccia al petto.

- Beh si, pensavo fossi più una tipa da Twilight e robe così. Sai quei film tutti sdolcinati.

- Mi dispiace deluderti - rispondo con un alzata di spalle.

Passano circa dieci minuti prima che le pizze arrivino e non mi ero resa conto di quanto ero affamata finché non ho divorato la mia.

- Vuoi anche la mia? - chiede sorpreso indicandomi la sua scatola con ancora due fette.

- Ah ah molto divertente - gli lancio il tovagliolo di carta con cui mi sono appena pulita la bocca ma questo scende prima di anche solo sfiorare Harley.

- Davvero un gran bel tiro - mi schernisce ridendo.

- Gli alunni non dovrebbero prendere in giro le loro professoresse.

- Scusi tanto Professoressa Winter - dice guardandomi negli occhi e soffermandosi con lo sguardo. Non avevo mai notato quanto fosse profondo l'azzurro dei suoi occhi.

- Che c'è? - chiedo intimidita dal suo sguardo persistente .

Senza dire niente allunga la mano e passa

Il pollice sul mio labbro pulendomi il pomodoro, immagino. Non smette di guardarmi mentre il suo pollice continua a tracciare il contorno delle mie labbra. Arrossisco a abbasso la testa timidamente.

Le sue dita scendono verso il mio mento afferrandolo e costringendomi a guardarlo  negli occhi che mi sembrano sempre più grandi man mano che si avvicina. Chiudo gli occhi in trepida attesa. Sta per baciarmi. 

Le mie labbra si schiudono lentamente senza che me ne renda conto e Harley ne approfitta per catturarle con le sue.

Quello che successe dopo fu la mia rovina.

Can't forget youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora