Capitolo 19

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HANNA'S POV

- Ho detto di stare indietro - urla ancora più forte mentre mi punta la pistola alla tempia. - Se fate un altro passo la ammazzo - minaccia. Il respiro mi si mozza in gola e perdo un battito sentendo il metallo a contatto con la mia pelle e piango silenziosamente mentre le lacrime mi offuscano la vista dei due poliziotti armati.

Sono entrambi abbastanza corpulenti e tengono rispettivamente una pistola con entrambe le mani puntata contro Derrick. Si sono ritrovati costretti ad indietreggiare quando quel folle ha sparato sul pavimento per impedire loro di avvicinarsi.

Sbatto più volte le palpebre per liberare la vista e poso lo sguardo sul poliziotto più vecchio che mi lancia uno sguardo rassicurante e in me si accende un barlume di speranza.

I miei occhi saettano per il resto della stanza alla ricerca di quello sguardo oceano. Ho questo presentimento, sono sicura che sia stato lui ad avvisare chi di dovere e sono sicura che lui sia qui. Non vedendolo vengo pervasa da un doppio sentimento di sollievo e di delusione. Il primo perché non voglio che rischi troppo per me (non me lo merito) e il secondo perché nonostante tutto lo voglio qui con me. Vorrei che tutto questo fosse un incubo e una volta riaperti gli occhi, ritrovarmi stretta tra le sue braccia.

- Metti giù la pistola, ragazzo. Se lo farai te ne pentirai amaramente - lo avverte con calma uno dei due. In tutta risposta Derrick afferra i miei capelli e mi spinge la testa attaccandola ancora di più alla canna.

- Prima voglio quello che ho chiesto, poi la lascerò andare -. La sua voce appare calma eppure sento il tremolio della sua mano nonostante la stretta.

- Derrick forse.. -

Evelin, che fino ad ora era rimasta pietrificata sul posto si decide a prendere parole. In lei la paura e il rimorso sono evidenti mentre cerca di far ragionare l'altro ricevendo in cambio un rimprovero di stare zitta. Non posso muovere la testa ma con la coda dell'occhio sbircio la sua figura alla mia sinistra nello stesso momento in cui lei guarda me con un sguardo carico di scuse. Almeno si sta pentendo di ciò che ha fatto, ma non per questo la perdonerò mai. Che cosa n'è stato della mia vecchia migliore amica?

- Stai già rischiando grosso..Derrick. Non peggiorare la situazione -

Di nuovo il poliziotto tenta un approccio docile. - Metti giù la pistola e arrenditi -

- No! I soldi. Prima voglio i soldi -

Sposta la pistola facendola scorrere lungo il mio viso, dalla tempia a sotto il mento dove spinge tanto da farmi sollevare la testa verso l'alto. - O la uccido -

Chiudo forte gli occhi e deglutisco per alleviare il groppo che ho in gola ancora una volta. Non voglio morire. Non voglio morire. Non ancora. Non ora.

- Per l'ultima volta: metti giù quella mal.. -

- Hanna! -

È una questione di secondi.

Harley scende le scale a balzi e con tutta velocità mi viene incontro furioso di rabbia. La pistola di Derrick si allontana dalla mia pelle e punta dritto verso il mio ragazzo. Preme il grilletto e inevitabilmente lo colpisce. Harley lancia un ruggito e si tocca dove è stato ferito appena prima che un altro proiettile lo colpisca e cada a terra con un tonfo.

- Harley! - urlo e cerco di liberarmi inutilmente dalle corde. Oh Dio. Ti prego, no.

Do libero sfogo alle mie lacrime e non guardo nient'altro intorno a me: non mi interessa se i due poliziotti sono riusciti a braccare Derrick e se Seth mi sta sussurrando che non è niente di grave e che andrà tutto bene. Guardo solo lui. Il ragazzo che amo soffrire per me e io non posso fare altro che soffrire per lui.

- Chiama un' ambulanza - urlo contro Seth una volta che mi ha liberata e incespicando gattono verso Harley.

Esamino le ferite sul fianco e sulla gamba e caccio fuori l'aria che stavo trattenendo constatando che non toccano nessun punto vitale.

- Stai bene? - mi chiede stringendo i denti per il dolore. È incredibile, qui quello con due proiettili in corpo è lui e chiede a me se sto bene. Non se abbracciarlo o pigliarlo a schiaffi.

- Sei un idiota - gli sussurro ancora in preda al pianto.

- Questo l'avevamo già constatato, no? - scherza facendo una smorfia che dovrebbe assomigliare ad un sorriso.

Scuoto la testa in segno di rassegnazione e premo i palmi sul suo fianco in modo da bloccare la fuoriuscita di sangue mentre lui si copre la spalla. Continuiamo a guardarci negli occhi in silenzio finché quel legame non viene spezzato dal poliziotto.

- Ragazzo, la tua damigella è salva ma la prossima volta evita di fare l'eroe -

- Grazie, Wilkins - gli risponde Harley con confidenza, anche se io non capisco per cosa lo ringrazi visto che praticamente l'agente non ha fatto niente.

- Ma non ci sarà una prossima volta -

Can't forget youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora