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-Santa pazienza Che serata! Fila a letto birba!-

disse mia nonna tenendomi la testa tra le mani e dandomi un bacio sulla fronte.

-E tu? non vieni?-

chiesi.

-Vengo più tardi, buonanotte!-

salii le scale di corsa e mi infilai sotto le lenzuola.

Mi addormentai subito.

fu una notte molto agitata, feci strani incubi, pieni di creature ghignanti e mostruose.

Mi svegliai di soprassalto in un bagno di sudore.

quel vecchio...al fiume...come sapeva il mio nome? ero sicuro di non averlo mai visto?.

il cuore mi batteva forte, guardai fuori la finestra ed era ancora buio, così decisi di andare in cucina a bere un po' di latte.

Mi avrebbe aiutato a riprendere sonno.

Uscito dalla mia stanza feci pochi passi nel corridoio quando udii un rumore.

-Mamma!?-

chiesi sottovoce.

ma non si sentii più nulla.

Calmati Leo,sei solo un po' nervoso.

Mentre scendevo le scale, ecco un altro rumore, questa volta proveniva dalla sala da pranzo.

La porta era spalancata e la luce accesa.

Provai di nuovo a chiamare.

-Mamma sei tu!?-

Scesi e mi accostai al lato della porta, guardai all'interno ed era tutto in ordine e non c'era nessuno.

pensai che fosse meglio chiudere la porta.

andai in cucina presi il latte e una grossa fetta di torta.

Mentre la stavo per addentare, di nuovo quel rumore proveniente dalla sala da pranzo ma stavolta più forte di prima.

Cominciai ad avere paura.

forse è qualcuno che cerca di entrare! un ladro, forse, oppure il Pepi costretto dalla zia ad introdursi per cercare la pietra.

Mi tolsi le ciabatte per non fare rumore, afferrai una grossa padella e mi diressi verso la sala da pranzo e vidi che la porta era spalancata.

camminavo in punta di piedi, brandendo la padella.

A fatica ingoiavo la saliva, stavo per entrare quando improvvisamente qualcosa di aguzzo punse il mio piede.

Mi tappai la bocca con la mano per non urlare e raggiunsi la cucina saltellando su un piede.

Mi sedetti e guardai sotto il piede e vidi qualcosa brillare.

Accidenti un pezzo di vetro!

Lo tolsi lentamente e lo osservai meglio.

-Non ci posso credere, lo zaffiro della zia! Questo mi farà guadagnare un maxi-gelato!-

Certo che questa pietra è davvero bella!, un blu così intenso.

Mentre la guardavo la testa iniziò a girarmi e gli occhi mi bruciavano.

Improvvisamente la gemma che avevo in mano iniziò a surriscaldarsi sempre di più, provai a lasciarla cadere ma la mia mano invece si serrò a pugno.

Il dolore era insopportabile, talmente acuto che persi i sensi.

Non so per quanto tempo restai svenuto, ma al mio risveglio mi attendeva una sorpresa.

Cercavo un appiglio per alzarmi, intorno a me c'era un silenzio irreale, sentivo il rumore del mio respiro.

Di fronte a me c'erano centinaia di lucine che volteggiavano, incuriosito, mi avvicinai a loro.

Però, la mia attenzione fu attratta dallo specchio dell'ingresso che era accanto alla porta.

Quello che vidi non riuscirò a dimenticarlo per il resto della mia vita perché mi spaventò terribilmente.

La Pietra Di Thillion (Sotto revisione)Where stories live. Discover now