_Buongiorno io vado.
-buongiorno tesoro ci vediamo più tardi.
_ciao mamma.
Prendo la bicicletta così arrivo prima.
Entro in classe e trovo già la mia compagna di banco.
_ciao , come stai?
Non parlava per niente.
"Ehy cessa. Buongiorno! Hai lavato bene la faccia? È rimasto qualche schizzl di fango sul tuo grande naso. Ahahaha perdente.!"
Che bel buongiorno. Speriamo qualcosa di meglio domani.
-Interroghiamo qualcuno alla lavagna. Mhh... vediamo un po'. Noemi Ponte chi è?
"Prof può ripeterlo più forte Noemi non sente ha bisogno dell' amplifon. Ahaha "
_si sono io professoressa.
-vieni cara, facciamo quale esercizio alla lavagna.
Mi alzo dalla sedio e uno dei miei amiti compagni mi fa lo sgambetto.
"Oddiooo, alziamoci tutti. Forse siamo diventati ricchi e la scuola può ritornare nuova con il ricavato. Abbiamo trovato il petrolio!"
-ordine perfavore. E allora scriviamo alla lavagna: 23.456+87.547= ?
Svolgevo l'addizione mi ero bloccata sull'ultima somma da fare, quando sento da dietro una voce che mi suggerisce il numero tredici. Io in fretta pur di non perdere tempo a verificare ho ascoltato e ho scritto.
_Ecco professoressa, risultato 13.1003
-Allora, vediamo?
"Prof ha sbagliato, ahahahah che perdente. Non riesce a svolgere nemmeno una piccola e semplicissima addizione. Perdente, perdente, perdente, perdente..... ahahahahaha"
Non sapevo cbe fare sono corsa al mio posto ho preso lo zaino e sono corsa fuori. Non ne potevo più. Qualsiasi cosa , dico qualsiasi , anche respirare, loro avevano come da ridere di me. Non la smettevano mai era un continuo tormentarmi. E ancora siamo al secondo giorno di scuola.
Spero che passi tutto in fretta e che non succeda nulla domani.
Tornando a casa vedo mio madre baciarsi con un uomo. Di certo non era mio padre. Arrivo a casa prima di lei. Mi siedo e aspetto il suo rientro.
Non credo ancora a quello che ho visto. Sto troppo di merda tutto mi va contro. Ho proprio voglia di farmi male. Vado verso il frigo e prendo una bottiglia di vino, la apro e incomincio a sorseggiare un po. Non è molto buono. Ma lo bevo lo stesso, accompagnata con una sigheretta e magari un po di liquore. Ci sto andando forse troppo pesante? Ma che importa. Sento le chiavi della porta , ecco mia madre.
-Noemi, ma che stai facendo?
_carissima mamma, quello che fai tu.
-sei proprio imbecille? Posa tutto e vai in camera tua. Sei in punizione.
_Vero? Sono in punizione? Racconterò a papà che ti ho visto baciare con un signore.
-Dove vai? Vieni subito qui. Tu devi starti zitta e non entrare nelle cose dei grandi.
_io faccio quello che voglio. Tanto voi grandi non ci rimettete nulla. Vi fate una vita e quelli che soffrono siamo sempre noi figli.
-Senti Noemi , finiscila. Non ero io quella signora che hai visto, io oggi sono andata solo dal medico per la nonna. Non potevo essere io la. Comunque togli tutto , perché altrimenti lo dico io a tuo padre e ti faccio levare il cellulare.
_Va bene.
Non capisco perché a qulunque rimprovero devono sempre togliermi il cellulare. Io con il cellulare vivo. Ascolto musica, scrivo. Non possono levarmi la televisione di cui non me ne faccio proprio niente? Comunque sia, quella che ho visto era mia madre.
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L'ADOLESCENZA UCCIDE.
Teen FictionGiovani persone trattate come bambini, da cui ci si aspetta che agiscano come adulti.