Secoli piu tardi...
Era una notte fredda, in pieno inverno; le strade erano buie e desolate e non si sentiva alcun rumore in giro. Era appena scoccata la mezzanotte e tutto il mondo fuori era dormiente, già sognava, già fantasticava su cosa sarebbe accaduto nel domani imminente. Da lontano, alla fine di un piccolo bivio vicino al ruscello si intravedeva ancora una piccola luce, un bagliore che proveniva dalla finestra di una piccola casa. Peter era l'unico ancora sveglio, ancora insonne, stretto nel tepore delle calde coperte. La stanza era illuminata da una lampada antica poggiata sul ripiano di fianco al letto del giovane, l'unica che lo tiene compagnia ogni notte, ogni qual volta leggeva un libro per cercare di chiudere gli occhi per immergersi in un sonno profondo. Peter amava leggere, soprattutto nelle tarde ore creando l'atmosfera giusta per immergersi nel suo mondo, nei suoi libri nei quali la fantasia era l'unica parola d'ordine. Mentre leggeva, egli immaginava di creare misteriose pozioni, di formulare potenti incantesimi, di uccidere draghi e essere partecipe a eventi inspiegabili dove poteri incantati prendevano il sopravvento, dove virtuose peripezie lo aspettavano. Egli aveva un'ampia immaginazione... erano ormai anni che leggeva libri che parlavano di alchimia, stregoneria ed esoterismo, quel genere che la gente comune chiamerebbe solo fantasy. Ogni cosa intorno a sé appena cominciava a leggere si trasformava prendendo forme e sembianze diverse facendogli dimenticare la vera realtà circostante. Quella sera, però qualcosa di strano accadde. Mentre sbirciava tra le pagine di un nuovo libro che i genitori gli avevano appena dato e che avevano preso in prestito da un'antiquata biblioteca, vide una strana luce provenire da una delle pagine. Vide che le scritte emanavano un forte bagliore color oro. Il ragazzo sorpreso, subito chiuse il libro e lo ripose nel cassetto del comodino. Ripeteva fra sé e sé che fosse una delle tante fantasticherie che di solito fa e quello che aveva visto fosse soltanto causato dal sonno, quindi chiuse gli occhi e si addormento. Il giorno seguente arrivò presto...Peter fu svegliato da una folata di vento gelido che proveniva dall' unica finestra della stanza che lo fece sobbalzare e svegliare di colpo. Incuriosito da ciò che era accaduto la notte prima, prese il libro dal cassetto e cominciò a sfogliare le pagine, ma non successe nulla. Le scritte erano tutte normali, stese con un inchiostro nero lucido che faceva risaltare ogni parola del testo. Rassicurato che fosse stato solo un abbaglio causato dalla stanchezza del giorno precedente, lo ripose dov'era e scese in cucina dove la famiglia lo aspettava per consumare la loro solita colazione in compagnia prima che ognuno si incamminasse per la propria strada, chi costretto a lavorare per portare avanti la casa e chi invece studiava per promettere un futuro migliore per sé e per i propri. Peter aveva un fratello più piccolo di nome Mike. Entrambi frequentavano la stessa scuola sebbene facevano parte di classi diverse e gradi diversi. Il primo era all'ultimo anno delle medie, invece, il più piccolo frequentava ancora la scuola primaria. Entrambi erano ragazzi intelligenti, pieni di carisma e con un carattere promettente. Il padre invece era proprietario della biblioteca da dove aveva prelevato il libro misterioso, invece la madre era intenta nelle faccende domestiche e nel mantenere la casa in perfetto ordine e il gestire i conti sia della libreria che quelli interni alla casa. Entrambi amavano ciò che facevano, e lo facevano con passione e svogliatezza, nemmeno una piccola traccia di sofferenza sui loro volti, sebbene i tanti problemi che esistono in una famiglia. Peter dopo aver salutato tutti, si incamminò per raggiungere la scuola a pochi metri distante da casa sua mentre teneva per le mani il minuto fratellino. Erano quasi arrivati davanti al portone di ingresso della scuola ma una strana luce bianca apparve dinanzi agli occhi increduli del ragazzo. Mike non riusciva a vedere nulla, mentre Peter scosso e ripetendosi le stesse cose della sera precedente nella sua mente, procedette. Arrivati, accompagnò Il piccolino nella sua classe e lui subito uscii da quell' atrio per raggiungere l'ala della scuola dove lo avrebbero aspettato le sue solite noiose lezioni. Prima che si fosse avviato all'ingresso, quella strana scia splendente riapparve di fronte a lui questa volta più accecante, come se gli volesse mostrare una cosa. Essa cominciò ad allontanarsi e ad avviarsi verso un sentiero verde che immetteva in un piccolo boschetto. Il giovane per un attimo esitò a seguirla, spaventato dai buio che avrebbe incontrato nel bosco, ma poi le corse dietro rassicurato dalla traccia luminosa che essa lasciava. Raggiunto il boschetto la luce si fermò al di sotto di un grosso albero al centro della radura, forse il più imponente di tutti che si stagliava nel cielo con le sue immense fronde di un verde petrolio. Sul terreno dinanzi a lui, comparvero delle iscrizioni dello stesso colore di quelle che in precedenza aveva visto. Rimase sorpreso e ancora un po' attonito, dubitando sul fatto che ciò che aveva visto potesse essere fittizio oppure reale. Era ancora incredulo per gli eventi paranormali che lo avevano colto in un breve arco di tempo. Non facendo caso a ciò che volevano proferire tali scritte e preoccupato per l'ora che si era fatta si avviò subito verso casa. Appena lo videro i genitori chiesero subito delle spiegazioni del perché quel giorno avesse mancato la scuola e dove fosse stato in tutte quelle ore. Peter attonito e titubante corse subito nella sua stanza e la rimase per tutta la serata, saltando anche la cena e infilandosi subito tra le coperte. Quella sera cercò subito di assopirsi, ancora scosso da quelle strane visioni. Non ne voleva sapere di concentrarsi nella lettura per non pensare ai recenti avvenimenti. Ad un tratto l'ambiente si illuminò di una luce che proveniva dal tiretto nel quale era riposto il volume arcano. Cercava di addormentarsi, di pensare che fossero solo allucinazioni e quindi si rivolto e si strinse ancora più fortemente tra le coperte. Pian piano che trascorrevano i minuti, il bagliore divenne sempre più intenso fino a che non riuscì a penetrare le fodere delle coperte. All'orecchio di Peter parve di giungere un suono, una voce fievole che cercava di rivelargli qualcosa. Fallendo nel tentativo di assopirsi, di balzo si levò il lenzuolo che lo avvolgeva e con uno scatto energico, persuaso ancora dalla voce misterica che gli entrava nei timpani, prese in mano il libro e lo aprì. Cominciò a sfogliarlo pagina per pagina, vide che l'inchiostro che la mattina era nero, di notte con la luce della luna e delle stelle che penetrava dalla finestra diventava dorato, quasi come se fosse incantato da qualcosa. Infine, dopo averlo scartabellato per minuti, si fermò ad una pagina, ingiallita dal tempo, come se fosse diversa da tutte le altre, proveniente da un altro volume. Difatti, era quella che brillava più delle altre. Ad un primo impatto, accecò per un attimo gli occhi del ragazzo, ma appena questi si fu abituato, riuscì a comprendere che nel testo vi fossero stampate delle scritte antiche, di una lingua insolita e ignota a colui che stava leggendo. Ricordandosi delle incisioni che aveva intravisto nel bosco, rimescolò nella sua mente tali parole:" Se la strada non la vedi, non ti lasciar ingannare. Cerca nella tua mente, e saprai dove andare". Ebbe un attimo di esitazione, ma poi capì ciò che avrebbe dovuto fare. Chiuse le palpebre, svuotò la mente da ogni pensiero e da ogni preoccupazione e immaginò nella sua testa parola per parola e lettera per lettera delle proposizioni che vi erano in quel foglio. Tutto gli fu più chiaro, tutto iniziò ad avere un senso. Riuscì finalmente a comprendere il significato di quelle iscrizioni. Capì che tutto ciò che era avvenuto in quei pochi giorni fosse un qualcosa fuori dal comune, che in breve tempo lo avrebbe sconvolto pienamente, avrebbe cambiato il proprio destino, modificato ogni sua convinzione.
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