Il vento soffia leggero, delicato, lasciando che le foglie degli alberi mi accarezzino la testa.
«Vedi Cab» riprende Huawei Y6 II con la sua vocetta stridula «l'epoca delle cabine telefoniche é finita. Dovresti pensare a ritirarti, dico sul serio!»
Osservo con calma il mio piccolo compare a cristalli liquidi.
Che cos'ha lui che io non ho?, mi chiedo.
É forse la tastiera, composta da grandi tasti di metallo? Oppure la cornetta, così fuori moda?
Ho lavorato per una vita, eppure eccomi qua, solo e abbandonato nel cuore di Roma, semi-nascosto dagli alberi di arancio piantati sul marciapiede, sostituito da cose come... quello.
Ancora mi chiedo che cosa ci trovi la gente in certi gingilli.
Eppure sono le star del momento.
Chi non conosce la famiglia Samsung, dal design unico e inconfondibile?
E chi non ha mai guardato con ammirazione i membri della famiglia Apple? Che gran signori! E che stile la nuova generazione: vestiti dorati, da non credere!
E quante altre famiglie nobili, prestigiose e ricche potrei nominare! HTC, Alcatel, LG, NGM... certo, saranno pure nomi di nicchia rispetto ai celeberrimi Sir Apple e Mr. Samsung, ma che dire? Ce li avessi avuti io tutti quei soldi!
Persino Huawei non se la passa male, specialmente adesso che i suoi lontani cugini, i P8 e i P9 stanno lentamente raggiungendo l'alta società.
Eppure, c'è qualcosa in tutto questo che mi rende triste.
Sarà forse il modo in cui vengono trattati: picchiettati, gettati nelle borse insieme ad oggetti taglienti, mandati in riparazione talmente tante volte che ormai i loro schermi sono diventati insensibili al dolore, i dorsi scorticati dal leva-e-metti degli orribili vestitini che sono costretti ad indossare.
E, ovviamente, se non esaudiscono subito le richieste del loro padrone, ecco che arrivano le botte - calci, pugni, schiaffi. E se nemmeno le botte funzionano (come se potessero essere la soluzione con apparecchi tanto fragili!), ovviamente si buttano via.
Mi piange il cuore sapendo che anche Huawei Y6 II, che ora mi parla così spensierato del più e del meno, avvolto nella sua ridicola cover a strisce rosa e verdi, un giorno finirà abbandonato e dimenticato in un qualche centro di raccolta.
É davvero questo che ci ha sorpassato?
Noi, cabine telefoniche, emblema di un'epoca in cui ancora si parlava senza picchiettare su una tastiera, siamo davvero state obliate da questa nuova generazione di fragili smartphones?
Cos'è che mi ha lasciato qui, solo e abbandonato da tutti?
Cos'è cambiato esattamente?
Mi sfugge tutto ciò, va ben oltre la mia comprensione.
«Cab? Cab? CAB?» la vocetta stridula di Huawei mi riporta alla realtà. «Ma mi stavi ascoltando o cosa? Mamma mia, come sei obsoleto! Non riesci nemmeno ad ascoltare, figuriamoci a trasmettere un messaggio!»
Sento la rabbia montare lentamente, sgorgare rabbiosa nei miei circuiti, pura energia elettrica che scorre attraverso i miei cavi scoperti e logori.
Ma come si permette?
Non ci fossimo state noi, voi non esistereste, cari smartphones!
Possibile che con un'intera epoca se ne sia andato anche il rispetto oltre alla nostra memoria?
Guardo di nuovo Huawei, così tranquillo, pacato.
Ha un destino segnato penso Eppure eccolo qui, rilassato, pacato, tranquillo.
Perché?
Prima non avrei saputo darmi una risposta, adesso invece lo so.
Huawei ha paura. E come lui tutti i suoi compari.
Perché verranno dimenticati, e lo sanno.
E io? Ho forse paura?
Penso a tutte le altre cabine telefoniche come me, nascoste nei meandri di Roma.
Sono ancora lì. Inutilizzate e dimenticate, ma ci sono.
Sento il mio animo sollevarsi.
No, non ho paura.
Perché non sarò mai dimenticato.
Nelle pagine della storia della tecnologia, per me ci sarà sempre posto.
Gli smartphones non ci hanno mai superato. La vecchia generazione, la ricerca del progresso, l'ambizione del vecchio verso il nuovo - é questo che tira avanti il mondo.
Il vecchio crea il nuovo, inventa, fa da modello, rinnova la storia.
Noi rinnoviamo la storia.
Aiutiamo a scriverla.
Come può qualcosa che scrive la storia essere cancellato, dimenticato?
No, gli smartphones non ci hanno superato, né mai lo faranno.
Continuerò a scrivere la storia, ad ispirare la tecnologia, nella grazia del Supremo Inventore.
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Concorso Edizione 2017 di MichelaBaldasso e gemmamilevi89
De TodoNon credo ci sia bisogno di una descrizione...