Prologo

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La festa non era il suo genere. Un sacco di gente che non conosceva vestita bene, cibo costoso ed anche strano, e musica classica suonata dal vivo. No, non era proprio il suo genere. Però Lali non avrebbe mai voluto che finisse così male... Il vestito che le aveva dato sua madre era troppo lungo, ci inciampava, era nero e stretto, e per di più le prudeva. Dopo il terzo bicchiere di champagne, sgraffignato senza che nessuno se ne rendesse conto, le parve un ottima idea salire in camera a cambiarsi. Sapeva di non dover bere alcolici, così come sapeva che la sua "ottima idea" era in realtà una pessima idea, ma ormai era fatta... Il costume era aderente, un pezzo unico a fascia unita di un rosso sgargiante. Suo padre odiava il rosso... Quando tornò in giardino, dove si teneva la festa, tutti gli occhi erano puntati su suo padre che stava parlando con il bicchiere di champagne in mano alzato in alto, stava facendo un brimbisi. Nessuno l'aveva ancora notata. L'alcol le annebbiava il cervello, non capiva più molto bene ciò che stava facendo. Vedeva i flash delle macchine fotografiche, e poi suo padre che diceva il suo nome e tutti si giravano verso di lei. I flash l'accecarono e cadde in piscina, ridendo come una pazza. Quando sentì il contatto dell'acqua col corpo ed iniziò a sprofondare nel buio più totale, sentiva ancora la sua risata. I capelli le danzavano accanto al capo, non riusciva a nuotare, sentiva che sprofondava, ma non le importava, era felice, sarebbe morta col sorriso sulle labbra, con la risata ancora presente in gola. La gola, a proposito, iniziava a bruciarle, la testa le doleva, un dolore lancinante e continuo. L'alcol ed i suoi medicinali non vanno molto d'accordo. La pancia le fa male, un crampo. Posa una mano sullo stomaco e si domanda se avesse vomitato sott'acqua cosa sarebbe mai accaduto. Poi, dal nulla, delle mani che l'afferrano, lei lotta per liberarsi, ma le mani la tengono e la portando in superficie. Tutti la guardano, i paparazzi sghignazzano pensando al titolo da mettere sul giornale. I suoi genitori la guardano scuotendo il capo ed uno sguardo rabbioso. Lali non sapeva dire se li aveva delusi, li aveva delusi così tante volte che ormai loro non mettevano più aspettative in lei, quindi non potevano deludersi. Lali appoggiò il capo al petto del suo salvatore, avrebbe tanto preferito morire, ma non si arrabbiò con lui, da un lato era quasi felice di essere stata tratta in salvo. Chiude gli occhi, mentre le braccia del uomo sconosciuto vestito in nero continuano a sorreggerla e non le permettono di cadere nel vuoto. L'acqua la culla ed il cuore dello sconosciuto batte ad un ritmo calmo e tranquillo, ed insieme al suo petto che si solleva ad ogni respiro è una dolce ninna nanna che la fa addormentare. Le medicine insieme all'alcol le fanno male, ma le conciliano anche il sonno...

Peter non sa dire se è un male o un bene il fatto che ci sia il sole. Guarda il cielo domandandosi se il sole si fa beffe di lui, il giorno è caldo anche se è pieno Ottobre, ma c'è un leggero venticello che fa cadere le ultime foglie secche che erano rimaste attaccate ai rami. Eppure, anche se sembra un giorno così bello, è un giorno tremendamente triste per lui. Riporta lo sguardo sulla tomba dinanzi a lui. La foto sulla lapide è di una ragazza molto bella e sorridente. Peter ricambia il sorriso della foto ricordando il giorno in cui è stata scattata, quel momento così bello. Gli occhi della ragazza brillano di felicità e di...vita. Una vita che ormai si è spenta. La sua vitalità andava affievolendosi poco a poco mentre la malattia avanzava. Quei giorni felici e spensierati sono passati molto in fretta, lasciando il passo a dei giorni bui e grigi in cui sua sorella era costretta a letto. Avrebbe voluto potersi alzare, andare a fare un giro con gli amici, andare al parco, perfino andare a scuola, ma non poteva. Il tumore dapprima piccolo ed insignificante le ha reso la vita un inferno ed il divertimento impossibile. Peter provava a starle accanto più che poteva, ma alla fine sua sorella è morta, col sorriso sulle labbra felice finalmente di essere uscita da quel letto e da quel corpo malato, per poter andare in Paradiso o reincarnarsi in un altra vita, non lo sapeva, ma gli bastava che lei sia felice ovunque sia, ed anche se non è più con lui. Peter sente le lacrime bagnargli le guance, lacrime che lo bruciano mentre passano. Lacrime che ha resistito per troppo tempo e che ora lascia andare, così come il fiore che cade nella fossa, sulla bara, mentre degli addetti ai lavori la sigillano per sempre sotto terra, insieme al corpo di sua sorella ormai senza vita. Peter si guarda in giro, familiari che non vedeva da tempo, degli insegnati e degli amici di sua sorella venuti tutti a dargli l'ultimo saluto e le loro più sentite condoglianze. Peter accetta ogni abbraccio, ogni bacio ed ogni parola di conforto. Quando ormai è tutto finito, Peter indossa i suoi occhiali da sole a specchio, si pulisce le lacrime ed esce dal cimitero per dirigersi alla sua auto e con essa a lavoro. Quando esce dall'ascensore e bussa alla porta del suo capo non è nervoso, ne eccitato. Sa che sta per ricevere una promozione ed in occasioni normali sarebbe molto felice, ma sua sorella è morta da poco e lui non sente di poter tornare a sorridere dopo quel fatto. Sa che è questione di tempo e che dopo la sua vita tornerà a scorrere normale, ma sua sorella era il pilastro più importante della sua vita, in torno a lei girava tutto il suo mondo e dopo la sua morte lui non era crollato solo per poco. -Avanti- dice la voce forte del signor Esposito e Peter entra. Il signor Carlos Esposito è seduto alla sua scrivania, e lo fissa sorridendo, Peter non ricambia il sorriso. Rimane in piedi accanto alle sedie aspettando un ordine. -Siediti ragazzo, vuoi qualcosa da bere?- gli da il permesso. Peter si siede e scuote la testa. -Vorrei sapere il motivo della mia presenza qui, signore- risponde lui. Il capo si alza e si avvicina alla postazione da bar, si versa un po' di rum nel bicchiere e ritorna a sedersi. Peter nota che ha qualcosa in mano oltre al bicchiere, qualcosa che sembra molto una rivista. Quando lui gliela passa, Peter nota che effettivamente è una rivista, una rivista scandalistica per l'esattezza e che in copertina c'è la foto della figlia del signor Esposito ad una festa, vestita con un costume molto aderente rosso, che mentre ride si lascia cadere in piscina. Il titolo dell'articolo è: "Mariana Esposito pazza da legare?" Peter guarda la foto molto attentamente, sa cos'è successo, era a quella festa, ha visto Mariana uscire di casa in costume ed avvicinarsi alla piscina, la ha vista lanciarsi ed affondare, e non ha solo guardato... si è pure lanciato e la tratta in salvo, ha visto quella ragazza lottare contro la salvazione e l'ha tenuta stretta a se, e poi ha visto che gli si addormentava addosso, stremata ed ubriaca. Il titolo non è del tutto eccessivo, ma non ha certo l'intenzione di dirlo ad alta voce. Riporta lo sguardo su Carlos Esposito. -Allora?- domanda, non sa proprio cosa deve fare con quella rivista. Ha tratto in salvo la vita di Mariana Esposito, la figlia del suo capo per il quale è un semplice agente di sicurezza, questo potrebbe dire aumento. Però a Peter non servono quei soldi, non più, gli sarebbero serviti quando sua sorella era ancora in vita, con quei soldi forse avrebbe potuto salvarla pagandole un intervento molto costoso. -Be, mia figlia non è pazza, ma si mette troppo in mostra sotto una luce non proprio molto favorevole a me. Come sai, mi sono eletto per entrare in politica e diciamo che mia figlia non mi aiuta con questa sua pubblicità negativa- Peter continuava a non capire, ma fine di aver capito e si mise perfino ad annuire. -vorrei tenerla lontana dai guai, o per lo meno, lontana dalla stampa. E qui arriva il suo compito, voglio che tu diventi la sua guardia del corpo, la sua ombra, che non la lasci mai sola, che l'accompagni a scuola e che la vada a prendere, che la segui in ogni spostamento che lei fa e che stai attento a chi frequenta. Sarai, d'ora in poi la sua guardia del corpo, questa è la tua promozione e di certo ti darò pure un aumento- Peter strabuzza gli occhi. Deve fare da baby sitter alla figlia ricca e viziata le suo capo? Vorrebbe tanto dire di no. -E certamente se tu ti rifiuti, sarai licenziato- ma non può... 

Stranger Love - LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora