Capitolo 1

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"L'anima è più fragile del corpo, una parola, un silenzio, uno sguardo, c'è bisogno di molto poco per ferire un anima. Io so che l'amore può curare l'anima, io so che l'amore è l'unica salvezza, ma la mancanza d'amore ti può uccidere"
Off di Mar, (De el alma al cuerpo) Casi Angeles 2 Capitolo 152

Peter strinse con forza il volante fino a farsi diventare le nocche bianche. Era furibondo, non gli piaceva fare il baby sitter ed autista di una ragazzina viziata. Ma non aveva altre scelte. Si costrinse ascendere dalla macchina e a bussare. -Chi è?- risponde una voce femminile dal citofono. -Juan Pedro Lanzani, la guardia del corpo di Mariana Esposito- risponde. -Entri- dice la voce ed apre il cancello. Peter risale in macchina e parcheggia all'interno del cancello, poi si dirige fino alla porta della villa e bussa di nuovo. Una cameriera gli apre e lo invita ad entrare, ma lui è un po' titubante. -Be, in realtà non serve che io entri, prendo la ragazza e l'accompagno a scuola, faccio in un attimo- spiega. La cameriera gli fa un sorriso cortese. -Il problema è che la signorina Esposito è stata appena avvertita della vostra assunzione e non è al settimo cielo, sta facendo un po' di storie- gli spiega lei. Lui accetta di entrare. La villa è gigante e l'interno c'è solo un modo per descriverlo: lusso. Entrato in salotto, Peter avverte le urla. -Ma io non voglio un baby sitter, non ne ho bisogno- dice una voce, femminile e giovanile, dolce. -Non è un baby sitter, è la tua guardia del corpo ed il tuo autista- dice un altra voce, sempre femminile, ma più grande, il tono di voce disperato. -Non lo voglio comunque- si impunta la ragazza. -Non è un fatto di volere o meno Mariana, lui rimane e punto, la discussione è chiusa. Ora ti prendi la pillola, scendi e vai a scuola- si intromette una voce maschile ed adulta, dura e familiare alle orecchie di Peter, la voce del suo capo. Dopo queste parole scende il silenzio. Peter è sempre meno convinto di questo lavoro. Carlos Esposito si affretta a scendere le scale con una donna al seguito, ed una ragazza. La ragazza, a differenza dell'ultima volta che Peter l'ha vista, ha i capelli color biondo chiaro, ed un piercing al naso come i tori. Sta giocando con una collanina d'argento appesa al collo. -Lanzani- lo chiama Carlos Esposito sorridendo e porgendogli la mano per salutarlo. Peter gli stringe la mano un po' incerto. La ragazza, appena sente pronunciare il suo nome, alza immediatamente lo sguardo e lo fissa, lo studia dalla punta dei capelli lisciati all'indietro fino alla punta delle scarpe lucide di pelle nera. -Hai un aria familiare- commenta. Peter non le risponde, è Carlos a farlo per lui. -Juan Pedro era una delle mie guardie del corpo, una delle migliori, per questo gli ho chiesto di badare a te- le spiega. Mariana fa cenno di si, ma non sembra molto convinta. La madre la guarda. -La pillola?- le domanda. La ragazza apre la collana e prende una piccola pillola dall'interno. Una cameriera le porta un bicchiere d'acqua. Mariana evita il bicchiere d'acqua e si posa diretta mente la pillola sulla lingua, che poi inghiotte. Il padre la fissa e lei per tutta risposta apre la bocca e gli mostra che della pillola non c'è più traccia, lui fa un cenno con il capo e lei chiude il contenitore delle pillole con cui torna a giocherellare distrattamente. -Un altro compito che ti chiedo di assolvere è il fatto di controllare che prenda tutte le sue medicine- gli spiega, infilando una mano nella tasca della giacca e tirando fuori un foglio di carta che gli passa. Peter lo apre e lo esamina, rimanendo di stucco. La lista di farmaci che la ragazza deve prendere sono tanti ed a parte qualcuno per la pressione bassa e qualche anti allergico, sono tutti farmaci contro la depressione, a parte qualche altro che non conosce, ma che non gli sembra nulla di molto adeguato per una ragazzina della sua età. La guarda, e lei se ne accorge, e gli restituisce lo sguardo facendogli un sorriso scaltro e calcolatore, lo sguardo freddo, sa nascondere bene le sue emozioni ed i suoi pensieri. -Andiamo?- gli domanda. Lui fa cenno di si con la testa e posa il foglio nella tasca interna della giacca, continuando a guardare la ragazza, domandandosi dove mai possano essere gli altri farmaci che deve prendere, constatando che quella collana è troppo piccola per contenerli tutti. 

Peter attiva lo schermo divisorio, non vuole parlare con quella ragazza, se non per lo stretto necessario "a che ora ti devo venire a prendere?""hai preso le tue pillole?""stai per morire?" quelle erano le uniche conversazioni che dovevano avere, ma per sua sfortuna per Mariana non era così. Poteva disattivare ed attivare lo schermo divisorio pure lei, così appena lui lo alzò, lei lo abbassò, Peter non sapeva bene se era un atto di sfida, per prenderlo in giro o cosa, ma sapeva che non poteva reagire. Decise di rialzare il divisorio, ma lei lo bloccò. -Juan Pedro è un nome noioso, è troppo lungo. Non hai un nomignolo?- gli chiese. -Chiamami Lanzani- le rispose lui freddo. -e dammi del "voi"- lei arricciò il naso, Peter lo vide dallo specchietto retrovisore. -Quanti anni di differenza possiamo avere? Massimo 5 o 6, mi sembra che dare del "voi" sia un po' esagerato, non hai proprio un nomignolo, se vuoi te ne do uno io, sono brava darne- sembrava proprio che non le piacesse il silenzio, un vero peccato, lui lo adorava. -Non è per la differenza d'età, ma per la differenza sociale, signorina- prova a spiegargli. Lei sbuffa -Sciocchezze- brontola. -e chiamami col mio nome- gli chiede. -Non posso chiamarla Mariana- dice lui. -Allora chiamami Lali, è il mio nomignolo- gli propone. Lui alza un sopracciglio -Lali?- chiede. Lei fa cenno di si con la testa -Si, è un nomignolo che mi ha affibbiato mio cugino, dato che è più piccolo di me, quando voleva chiamarmi non riusciva a dire Mariana o Mar, quindi mi diceva Lali, e così è rimasto, almeno fra noi- gli spiega sorridendo, un sorriso vero e dolce dedicato ad un ricordo lontano e felice. Peter constata che ha veramente un bel sorriso, come quello di sua sorella... ma no, Mariana Esposito e sua sorella non hanno niente in comune. Si dice, scuotendo la testa per togliersi quel pensiero ridicolo dalla testa. Parcheggia l'automobile di fronte al cancello della scuola privata, scende ed apre lo sportello a Mariana, aiutandola a scendere. -La devo accompagnare fino a dentro?- le chiede, lanciando un occhiata al cancello nel quale si riversano gli studenti, tutti vestiti con le loro uniformi, tutti uguali, tutti figli di papà ricchi e viziati. Mariana scuote la testa decisa, portandosi una mano alla tracolla dello zaino. Peter pensa che gli altri farmaci siano lì dentro. -No, so la strada- gli risponde. -Bene, allora ti passo a prendere alle 3 e 30, e ricordati di prendere la pillola delle 12 e 30 e quella delle 14 e 30, mi raccomando- dice controllando il foglio. Mariana sospira, ma fa comunque cenno di si con la testa, poi si gira verso il cancello ed entra. Peter entra in macchina ed accende il motore, constatando che alla fine non gli è andata poi così male, un'auto nuova ed in più per la maggior parte della giornata non deve fare nulla. Preme sull'acceleratore e parte. 

Appena l'automobile gira l'angolo, Lali esce dal cancello della scuola con un sorriso radiante e si dirige dal lato opposto, mentre attraversa la strada la campanella suona ed il portone in ferro battuto si chiude. 

Stranger Love - LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora