11.

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'Tu le hai seriamente detto "stai tranquilla, Stefano ti racconterà tutto?' chiesi a Nicole, durante una delle mie rare conversazioni al telefono.
'Quale è il problema? Non é così?' replicò lei, probabilmente neanche ascoltando le mie parole.
Mi aveva parlato di un ragazzo che si trovava accanto al suo letto, perciò mi parlava sussurrando, cercando di non svegliarlo. Mi aveva soltanto detto che era un amico, ma non mi interessava più di tanto: mi importava, invece, dell'incontro che aveva avuto con Alice il giorno precedente. Avrebbe dovuto avvertirmi quando le avrebbe fatto visita, invece aveva fatto di testa di sua, esattamente come avrebbe fatto la sorella. Quella testa di coccio mi mancava così tanto, ed era straziante starle ancora lontano ma volevo che, mentre le spiegavo cosa le fosse accaduto, la situazione fosse stata calma. Sembrava che Giuseppe non sapesse che fossimo ancora vivi, che volessi fermarlo ed impedire che continuasse a portare avanti qualsiasi tipo di progetto. Infatti, stavo aspettando Matteo per poter organizzare il piano al meglio, cercando di risolvere la questione il prima possibile. Ero stanco del fatto che le mie scelte dipendessero da quel branco di persone che, nonostante mi avesse accolto, aveva fatto di tutto per farmi sembrare il "cattivo" della situazione.
Avevo detto a Matteo di venire nel pomeriggio, ed erano le 17 oramai, ma di certo aveva avuto qualche imprevisto. Gli avevo dato un orario vario, non preciso, quindi non potevo pretendere nulla.

Nicole mi aveva chiamato. Dato che quel ragazzo stava dormendo, aveva deciso di avere la brillante idea di raccontarmi che aveva visto la sorella, il giorno prima. Così, come se niente fosse, come se non fosse capitata in un incidente, come se non avesse perso la memoria, come se nulla fosse accaduto.
'Avresti dovuto avvisarmi prima, non 24 ore dopo!' la informai, piuttosto furioso.
Inoltre, le aveva detto anche il mio nome. Quello vero, non quello che le avevo detto, e lei ancora non sapeva come mi chiamavo realmente, perciò chissà cosa le era venuto in mente. E chissà se Nicole le avesse spiegato qualcosa a riguardo.
'Vuoi che ti avvisi anche quando vado al cesso? È mia sorella, Stefano, a prescindere da quello che è successo! Lei non si ricorderà di me, ma io mi ricordo fin troppo bene di lei!' disse, ed alzò leggermente il tono della voce.
Aveva ragione, ma comunque dovevo stare attento per il bene di Alice. Stavo aspettando per poterle permettere, magari, di vivere in una realtà che fosse meno dura di quanto sia, in un mondo dove non ci fosse gente che non voleva vederla, e tutte queste cose. Il problema era che non esisteva una realtà o un mondo di questo genere, non poteva esistere, e non dovevo fingere che potesse essere vero, perché le avrei mentito, e lo avrei fatto anche a me stesso.

Le uniche persone che avevo al mio fianco erano Matteo e Nicole, anche se di quest'ultima non avevo ancora capito bene cosa volesse fare con me. Sicuramente, sarebbe corsa da me e mi avrebbe tirato uno schiaffo per aver usato il nome del fratello al posto del mio, come se non ci tenessi a lui. Era anche un'occasione per ricordarlo.
E, pensando a lui, mi venne un dubbio: ma che fine aveva fatto il corpo di Salvatore? Era ancora all'obitorio? I suoi genitori avevano saputo della sua scomparsa?
'Stefano?' mi richiamò Nicole, non sentendo più parlarmi. 'Sei ancora lì?' continuò.
'Si' le risposi. 'Stavo pensando a Salvatore' dissi, anche se non avrei dovuto dirlo.
Non le avevo ancora detto cosa fosse accaduto anche a suo fratello, e quello avrebbe fatto davvero fatica ad accettarlo.
'Da quello che mi aveva detto Alice, è andato a fare un viaggio con una ragazza, giusto?' mi chiese, e non sapevo perché me lo avesse detto, anche se sapeva rispondersi da sola.
Non pensavo che Alice riuscisse a dire bugie su suo fratello: chissà quanta fatica aveva fatto, forse quasi quanto quella che stava facendo ora.
'Si, aveva detto che si sarebbe distaccato per un po'' le riferii, anche se non aveva un filo logico.
Andava ancora a scuola, perciò come poteva fare una vacanza, dato che sicuramente i suoi genitori non glielo avrebbero permesso in quel periodo? Forse, Nicole era già a conoscenza di quello che fosse accaduto a suo fratello e non voleva dirmelo, temendo che potesse stare ancora più male di quanto già non lo fosse stata.

Our All. ||Stefano Lepri||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora